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Trasporto scuola: I Commissione, Regione risolva contratto con Tundo

23.09.2021
14:50
(ACON) Trieste, 23 set - Un servizio di trasporto scolastico che, a detta della maggioranza dei 24 Comuni che ne usufruiscono, non funziona; un codice degli appalti nazionale che va rivisto, perché la caratteristica del massimo ribasso ha causato il decadere della qualità del servizio stesso; una Regione pronta a sostenere i sindaci nella rescissione del contratto di trasporto con la ditta Tundo con un milione e mezzo di euro, 500mila già a bilancio e un milione da inserire con le variazioni d'autunno.

In I Commissione consiliare si è parlato di questo con la Giunta regionale, oltre al perché non si sia potuti intervenire già in estate invece di attendere settembre, perché la Regione Friuli Venezia Giulia non abbia deciso di escludere la Tundo tra quelle partecipanti alla gara bandita dalla Centrale unica di committenza (Cuc) tre anni fa al pari di quanto fecero realtà pubbliche di altre Regioni visto che si tratta di una società già nota per le sue carenze, come invogliare economicamente le ditte locali a fornire il servizio di trasporto scolastico, come reperire mezzi e soprattutto autisti sufficienti a coprire le esigenze del territorio.

Ci siamo scontrati con una ditta che, piaccia o no, ha vinto una gara, è stato spiegato dal referente del Patrimonio regionale. La pandemia ha, poi, fermato ogni iniziativa di chiudere il contratto in quanto si era creata una situazione di difficoltà per tutte le ditte di trasporto e anche da parte di alcuni Comuni c'era la preoccupazione che recedere avrebbe significato aumentare i disagi per le famiglie.

Oggi la Regione monitora costantemente il servizio offerto e ha chiesto ai Comuni di segnalare ogni minima mancanza a quanto previsto dal contratto agendo tramite diffida, strumento che consente di pretendere la risoluzione del problema entro 15 giorni o il contratto può essere sciolto. Infatti è necessario che almeno 3 Comuni per lotto d'appalto chiedano la rescissione, in caso contrario la Regione non può intervenire e a oggi non tutti si dicono scontenti, si veda il Comune di Lignano.

I problemi maggiori si riscontrano nel Friuli centrale, mentre per Isontino e Pordenonese sono già state trovate soluzioni alternative, seppure più costose. Il servizio di trasporto scolastico, infatti, ha subito un'impennata delle spese - è stato evidenziato dalla Giunta - con costi maggiorati dal 30 al 50 per cento. Un aumento - è stato il contro-ragionamento di alcuni consiglieri - che forse è dettato anche dal fatto che si partiva da una cifra realmente troppo bassa.

La seconda gara d'appalto per il trasporto scolastico intanto ha visto un cambio di parametri (70% della valutazione basato sulla qualità e 30% sul costo) perché lo strumento del contratto quadro è un buon sistema, ma andava tarato. Questo ha reso infatti più appetibile la partecipazione da parte delle ditte locali, con un servizio già al via con successo in numerosi Comuni. Da parte di questi ultimi, però, soprattutto quelli più piccoli, è stato chiesto alla Regione che, al di là del momento segnato dall'emergenza, si garantisca la possibilità di fare sistema tra i municipi, di essere aiutati anche in futuro a trovare soluzioni economicamente sostenibili e qualitativamente accettabili.

Da parte dei consiglieri, le posizioni si sono trasversalmente divise tra chi si è trovato d'accordo sul fare capo a una Centrale unica di committenza e chi, invece, condanna da sempre la centralizzazione degli appalti, causa di subappalti e personale sottopagato, oltre a chi ha accusato ritardi nell'intervento della Regione quando si poteva fare capo ad autotrasportatori locali come si sta facendo ora, chi ha chiesto che si verifichi la possibilità, visto che si parla di servizio pubblico, di poter far assumere gli autisti direttamente dai Comuni e chi ha evidenziato che il problema della qualità del servizio offerto vale anche per pulizie, mense, rifornimento carburanti, gestione del verde pubblico.

Ma da parte di tutti è arrivata la medesima richiesta: non tergiversare sulle colpe del passato, bensì risolvere un problema importante, che crea disagi alle famiglie e che va risolto al più presto visto che l'anno scolastico è ormai iniziato. ACON/RCM



La seduta della I Commissione consiliare
La seduta della I Commissione consiliare