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Premio Percoto: presidenza Cr, leggere insegna a diventare liberi

24.09.2021
20:13
(ACON) Manzano, 24 set - Leggere non è soltanto un piacere, ma anche un modo per diventare più liberi e capaci di decidere autonomamente. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale durante la serata finale del premio letterario dedicato a Caterina Percoto, nel Foledor di Manzano, vinto quest'anno da Mario Zangrando.

Nel portare i saluti dell'intera Assemblea legislativa, il presidente ha sottolineato che un premio letterario è sempre un investimento sul futuro, in quanto la cultura generata dai libri dona ai lettori nuovi strumenti e li rende capaci di una visione personale e critica. Chi organizza un premio merita dunque la gratitudine delle istituzioni, così come chi mette su carta, nei libri, le proprie idee e i propri sentimenti.

E di libri - oggetti non solo utili ma anche accattivanti, da ammirare e conservare - se ne pubblicano molti in una regione che sta consolidando la sua tradizione anche in fatto di premi letterari. Il presidente ha fatto riferimento ai tanti festival culturali a cui ha partecipato di recente, dal premio di Latisana a Pordenonelegge, da "èStoria" di Gorizia al premio Percoto. E la comunità di Manzano, pur piccola numericamente, dimostra ancora una volta la sua vivacità culturale e la sua volontà di riflettere sul mondo che ci circonda.

Il premio intitolato a Caterina Percoto mette infine in risalto una donna ancor oggi "moderna", che fece del bene alla comunità con le sue innovazioni tecnologiche - ricordate anche durante la presentazione del libro di Edda Fonda, "Le fate non ballano più come sorelle", prima delle premiazioni - e con la sua attività letteraria.

Dopo i saluti del sindaco di Manzano, promotore dell'evento, e i piacevoli intermezzi musicali del maestro Sebastiano Zorza, si è arrivati alle premiazioni dell'ottava edizione. La giuria, presieduta da Elisabetta Pozzetto, si è trovata concorde nel valorizzare l'opera di Mario Zangrando, classe 1982, che con il suo "Come si muore da queste parti" ha sviluppato il tema estratto dalle parole della grande autrice friulana, che quest'anno facevano riferimento alla "noia, questa bava schifosa".

"Il racconto di Mario Zangrando - si legge nelle motivazioni della giuria - ha convinto per la sua capacità di restituire il tema con profondità e grazia, con uno stile scorrevole e mai banale. La trattazione dell'argomento della noia viene calata nell'esperienza di un protagonista anziano che attraverso un espediente amaro e leggero esorcizza la noia, la solitudine e la morte incombente, acuita dalla pandemia". ACON/FA



La sala del Foledor di Manzano in cui si sono svolte le premiazioni
Un altro momento della serata dedicata al Premio Percoto