AMBIENTE. M5S: SERVONO CRITERI UNIVOCI SU IMPIANTI DEPURAZIONE ACQUE
(ACON) Trieste, 17 mag - Il gruppo del Movimento 5 Stelle in
Consiglio regionale ha depositato una mozione per fare in modo
che le autorizzazioni rilasciate per gli impianti di depurazione
delle acque della regione siano uniformi e rispettose delle
normative vigenti. I consiglieri hanno messo sotto la lente di
ingrandimento i depuratori, in particolare della provincia di
Udine, riscontrando - si legge in una nota - come le
autorizzazioni non siano univoche e alcuni sforamenti non vengano
sanzionati. I portavoce M5S lo hanno spiegato in una conferenza
stampa, aggiungendo come il focus sull'area friulana verrà esteso
anche alle aree già interessate dalle procedure di infrazione
europee.
Il depuratore di Lignano, a 31 anni dalla Direttiva europea sul
trattamento delle acque urbane, necessita ancora di un
adeguamento, è stato ricordato. I consiglieri fanno sapere anche
che dopo la procedura di screening di Valutazione di impatto
ambientale avviata a gennaio 2021, a seguito delle osservazioni
del M5S, dell'Osservatorio civico contro le illegalità del Fvg e
degli enti regionali intervenuti, il gestore il 27 aprile 2021 ha
ritirato l'istanza, promettendo nuovi elementi. Dopo oltre un
anno, i consiglieri attendono il nuovo progetto e questo
significa che, anche per la stagione estiva 2022 e quasi
sicuramente anche quella 2023, le acque verranno depurate - si
legge ancora nel comunicato - in un impianto che, per stessa
ammissione del gestore, va potenziato e adeguato. E ci sono 600
mila euro di finanziamento europeo, si sottolinea ulteriormente,
che rischiano di non poter essere utilizzati per il ritardo
dell'intervento.
Nel frattempo, il 16 agosto 2021 - fanno sapere i consiglieri -
un controllo di Arpa Fvg ha fatto segnare uno scarico in mare di
15.000 Ufc (unità formanti colonie)/100ml di escherichia coli,
meglio rispetto al 30 agosto 2020, quando era pari a 80.000
Ufc/100ml, ma oltre il limite fissato dalle autorizzazioni e
previsto dalle norme a 5.000. Il depuratore di Lignano,
nonostante le mancate ottemperanze degli obblighi, non è mai
stato segnalato all'Unione Europea e non risulta tra quelli
oggetto di procedura di infrazione, hanno rimarcato ancora i
portavoce.
I consiglieri M5S hanno preso in considerazione altri impianti
della ex provincia friulana, quali Latisana, San Giorgio di
Nogaro, Udine, San Daniele del Friuli e Tolmezzo, e il quadro
emerso li ha spinti a depositare la mozione. Infatti, il
depuratore di Lignano fino al 2017 non aveva - sostengono ancora
i portavoce pentastellati - nessun limite per lo scarico di
escherichia coli, ma lo stesso ancora oggi non c'è per gli
impianti di Latisana, Udine e San Daniele; ciò comporta che nelle
analisi di prova di Arpa si evidenziano gli sforamenti ma senza
alcuna contestazione. Ci sono norme stringenti anche per gli
scarichi di fosforo e azoto, ma le autorizzazioni non sono
univoche.
Lo studio commissionato dal M5S ricorda il triste primato del
Fvg, che in tema di trattamento acque reflue è l'unica regione,
insieme alla Sicilia, oggetto di tutte le quattro procedure di
infrazione avviate dall'Unione Europea contro l'Italia. Lo stato
dei nostri corpi idrici, nonché i continui ritrovamenti di
escherichia coli nei molluschi raccolti nella Laguna di Marano e
nella costa di Lignano - si legge ancora nella nota - continuano
a non trovare un responsabile, nonostante Asufc abbia ordinato ad
Arpa di indagare, e nonostante il Focus Group voluto
dall'assessore Scoccimarro nel 2019 e convocato per la prima
volta nel 2021. Questo tavolo è giunto alla conclusione che
l'agricoltura non sia tra le cause dei ritrovamenti di
escherichia coli. Non lo possono essere nemmeno le forti
precipitazioni, visti gli ultimi dodici mesi molto secchi. In
compenso - concludono i consiglieri pentastellati - sappiamo che
ci sono impianti che scaricano anche 3.100.000 Ufc/100ml (Lignano
nel 2017) o 380.000 Ufc/100ml (Udine nel 2019), quando il limite
di legge dovrebbe essere di 5.000. Limite che invece è stato
imposto all'impianto di Tolmezzo già nel 2015.
Alla conferenza stampa hanno assistito anche esponenti
dell'Osservatorio civico contro le illegalità in Fvg, del
Cordicom Fvg e del Comitato per la vita del Friuli rurale, che si
sono occupati di queste tematiche nel corso degli ultimi decenni
e che hanno potuto apprezzare - conclude la nota - il lavoro
svolto dai consiglieri regionali del M5S e i dati forniti, che
verranno pubblicati sul sito internet www.movimento5stellefvg.it
.
ACON/COM/fa