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AMBIENTE. M5S: SERVONO CRITERI UNIVOCI SU IMPIANTI DEPURAZIONE ACQUE

17.05.2022
14:55
(ACON) Trieste, 17 mag - Il gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale ha depositato una mozione per fare in modo che le autorizzazioni rilasciate per gli impianti di depurazione delle acque della regione siano uniformi e rispettose delle normative vigenti. I consiglieri hanno messo sotto la lente di ingrandimento i depuratori, in particolare della provincia di Udine, riscontrando - si legge in una nota - come le autorizzazioni non siano univoche e alcuni sforamenti non vengano sanzionati. I portavoce M5S lo hanno spiegato in una conferenza stampa, aggiungendo come il focus sull'area friulana verrà esteso anche alle aree già interessate dalle procedure di infrazione europee.

Il depuratore di Lignano, a 31 anni dalla Direttiva europea sul trattamento delle acque urbane, necessita ancora di un adeguamento, è stato ricordato. I consiglieri fanno sapere anche che dopo la procedura di screening di Valutazione di impatto ambientale avviata a gennaio 2021, a seguito delle osservazioni del M5S, dell'Osservatorio civico contro le illegalità del Fvg e degli enti regionali intervenuti, il gestore il 27 aprile 2021 ha ritirato l'istanza, promettendo nuovi elementi. Dopo oltre un anno, i consiglieri attendono il nuovo progetto e questo significa che, anche per la stagione estiva 2022 e quasi sicuramente anche quella 2023, le acque verranno depurate - si legge ancora nel comunicato - in un impianto che, per stessa ammissione del gestore, va potenziato e adeguato. E ci sono 600 mila euro di finanziamento europeo, si sottolinea ulteriormente, che rischiano di non poter essere utilizzati per il ritardo dell'intervento.

Nel frattempo, il 16 agosto 2021 - fanno sapere i consiglieri - un controllo di Arpa Fvg ha fatto segnare uno scarico in mare di 15.000 Ufc (unità formanti colonie)/100ml di escherichia coli, meglio rispetto al 30 agosto 2020, quando era pari a 80.000 Ufc/100ml, ma oltre il limite fissato dalle autorizzazioni e previsto dalle norme a 5.000. Il depuratore di Lignano, nonostante le mancate ottemperanze degli obblighi, non è mai stato segnalato all'Unione Europea e non risulta tra quelli oggetto di procedura di infrazione, hanno rimarcato ancora i portavoce.

I consiglieri M5S hanno preso in considerazione altri impianti della ex provincia friulana, quali Latisana, San Giorgio di Nogaro, Udine, San Daniele del Friuli e Tolmezzo, e il quadro emerso li ha spinti a depositare la mozione. Infatti, il depuratore di Lignano fino al 2017 non aveva - sostengono ancora i portavoce pentastellati - nessun limite per lo scarico di escherichia coli, ma lo stesso ancora oggi non c'è per gli impianti di Latisana, Udine e San Daniele; ciò comporta che nelle analisi di prova di Arpa si evidenziano gli sforamenti ma senza alcuna contestazione. Ci sono norme stringenti anche per gli scarichi di fosforo e azoto, ma le autorizzazioni non sono univoche.

Lo studio commissionato dal M5S ricorda il triste primato del Fvg, che in tema di trattamento acque reflue è l'unica regione, insieme alla Sicilia, oggetto di tutte le quattro procedure di infrazione avviate dall'Unione Europea contro l'Italia. Lo stato dei nostri corpi idrici, nonché i continui ritrovamenti di escherichia coli nei molluschi raccolti nella Laguna di Marano e nella costa di Lignano - si legge ancora nella nota - continuano a non trovare un responsabile, nonostante Asufc abbia ordinato ad Arpa di indagare, e nonostante il Focus Group voluto dall'assessore Scoccimarro nel 2019 e convocato per la prima volta nel 2021. Questo tavolo è giunto alla conclusione che l'agricoltura non sia tra le cause dei ritrovamenti di escherichia coli. Non lo possono essere nemmeno le forti precipitazioni, visti gli ultimi dodici mesi molto secchi. In compenso - concludono i consiglieri pentastellati - sappiamo che ci sono impianti che scaricano anche 3.100.000 Ufc/100ml (Lignano nel 2017) o 380.000 Ufc/100ml (Udine nel 2019), quando il limite di legge dovrebbe essere di 5.000. Limite che invece è stato imposto all'impianto di Tolmezzo già nel 2015.

Alla conferenza stampa hanno assistito anche esponenti dell'Osservatorio civico contro le illegalità in Fvg, del Cordicom Fvg e del Comitato per la vita del Friuli rurale, che si sono occupati di queste tematiche nel corso degli ultimi decenni e che hanno potuto apprezzare - conclude la nota - il lavoro svolto dai consiglieri regionali del M5S e i dati forniti, che verranno pubblicati sul sito internet www.movimento5stellefvg.it . ACON/COM/fa



I banchi del M5S in Consiglio regionale