MOSTRE. INAUGURATA IN CONSIGLIO FVG ESPOSIZIONE FOTOGRAFICA DI NOVAJRA
(ACON) Trieste, 26 mag - Della sua importanza si è sempre
detto, ma della sua bellezza meno. Invece il
Tagliamento/Tiliment, fiume per eccellenza del Friuli Venezia
Giulia, con le sue scarpate, isolotti e meandri che ne
caratterizzano i 179 chilometri di percorso, sa sorprendere per
colori e forme.
Un contributo eccezionale in questo senso viene senza dubbio
dalle foto abilmente scattate da Eugenio Novajra, ma potremmo
dire anche affettivamente, per il legame d'amore che traspare da
ogni scatto tra lui, il fiume, e lui, il fotografo, torinese di
nascita ma friulano d'adozione ormai da oltre 30 anni. Egli
stesso parla di lavoro nato dall'empatia, dall'attaccamento che
si è generato in lui verso questa terra.
E così dopo Artegna, al castello Savorgnan, e Pordenone, al museo
di storia naturale, l'esposizione delle inquadrature di Novajra
arriva a Trieste, al secondo piano della sede del Consiglio
regionale, dove il vertice dell'Assemblea legislativa, che ha
colto in tal senso una sollecitazione della Giunta regionale, le
ha presentate assieme a un video correlato, evidenziando il
Tagliamento quale aorta di identità culturale dell'intero
territorio regionale e che ben potrebbe assurgere a diventare il
sesto patrimonio Unesco del Friuli Venezia Giulia, non avendo
nulla da invidiare alle Dolomiti.
Maurizio Tondolo, direttore dell'Ecomuseo delle acque di Gemona,
che ha contribuito a raccogliere il lavoro di Novajra in un
catalogo con il Centro volontariato internazionale (Cevi) ed
esporlo al pubblico, ha detto che in questo modo si dimostra
l'importanza dei sette ecomusei del Fvg, perché fanno conoscere
il territorio e divulgano le conoscenze acquisite. Si è sentita
la necessità di valutare un fiume non solo seguendo la sua asta,
ma ragionando alla scala di bacino.
Il Tagliamento non è solo un luogo dove la biodiversità prevale,
ma prima ancora c'è la sua geodiversità, ovvero gli aspetti
fisici e climatologici di questa striscia d'acqua che consentono
la presenza di comunità animali e vegetali. Un concetto ripreso
da Furio Finocchiaro, dell'Università di Trieste, che ha parlato
delle foto sul Tagliamento come racconti di un fiume che asporta
e distrugge i territorio montani ma che, per la normale regola
della natura, li trasferisce alla pianura e cerca di ricostruire
coste e far avanzare i suoi delta, tutti processi che si colgono
negli scatti di Novajra.
Marco Iob, del Cevi, ha puntato l'attenzione sull'importanza
dell'acqua, elemento che sta affrontando una crisi di livello
planetario, aggravata dai cambiamenti climatici e che va verso la
crisi idrica mondiale. Gli elementi di sofferenze, ha detto,
purtroppo non risparmiano neppure il Tagliamento, che ha delle
pressioni sull'uso idroelettrico della sua acqua, per
l'agricoltura, ittico e non ultimo per la messa in sicurezza dei
territori. La speranza è che rimanga un buon esempio di fiume
naturale, nonché di democrazia dell'acqua, ovvero del modo
democratico di prendere decisioni che riguardano l'utilizzo
dell'acqua.
Di fiume che tutti ci invidiano ha infine detto la Giunta, che ha
fatto presente l'intenzione di valorizzare il Tagliamento anche
portando avanti il programma MAB Unesco, L'uomo e la biosfera -
Man and the Biosphere, programma scientifico intergovernativo
avviato dall'Unesco nel 1971 per promuovere su base scientifica
un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela
della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo
sostenibile. Perché lo scopo è di lasciare alle future
generazioni un ambiente migliore di quello che abbiamo trovato.
La mostra sarà visitabile sino alla fine di giugno, da lunedì a
giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, il
venerdì solo in oraraio antimeridiano; sono escluse le giornate
di seduta d'Aula.
ACON/RCM