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GIORNO MEMORIA. MESSAGGIO SEGRE: UNO CHOC LO ZELO DI AGUZZINI ITALIANI

02.02.2023
11:42
+++Zanin legge testo in Aula. Videomessaggio artista Celiberti racconta tele ispirate dai bambini di Terezin+++

(ACON) Trieste, 2 feb - "Ha sempre rappresentato uno choc verificare sulla nostra pelle che i più zelanti tra i nostri aguzzini erano, prima ancora dei nazisti, proprio gli italiani, i fascisti italiani".

È uno dei passaggi più forti del messaggio che Liliana Segre, su invito della presidenza del Consiglio regionale, ha inviato in occasione delle celebrazioni del Giorno della memoria. Il testo della senatrice a vita, testimone diretta degli orrori dell'Olocausto, è stato letto in aula dal presidente Piero Mauro Zanin in apertura della seduta antimeridiana e applaudito da tutti i consiglieri, prima del minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime.

Nella sua lettera, Segre fa riferimento alla storia di Trieste definendola "città di grandi tradizioni, di rilievo nazionale ed europeo" ma purtroppo anche "territorio in cui fu installata sul finire della Seconda guerra mondiale la Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in Italia". Trieste è anche la città "che ospitò il terribile discorso con cui Mussolini il 18 settembre 1938 volle annunciare l'avvenuta promulgazione delle leggi razziste". E su questa data la senatrice ha innestato una parentesi personale: "Avevo otto anni: ricordo ancora quando ascoltai per radio la notizia della promulgazione dei decreti che stabilivano la necessità assoluta e urgente di dettare disposizioni per la difesa della razza nella scuola fascista. Per me fu un trauma - ha scritto ancora Liliana Segre - realizzare che ero stata espulsa dalla scuola. Perché? Che cosa avevo fatto?".

La senatrice a vita ha fatto riferimento anche a quel che successe dopo l'8 settembre 1943, quando "la vostra regione venne strappata all'Italia per essere integrata direttamente nel Reich nazista. Il fascismo fra gli altri orrori permise anche questo: che i nazisti potessero sequestrare un pezzo importante dell'Italia per impiantarvi l'unico lager dotato di forno crematorio".

Ricordando una visita del 2008 in regione, per ricevere dall'Università di Trieste la laurea honoris causa in giurisprudenza, Segre ha fatto riferimento a quella che considera la sua missione: "Testimoniare ma non solo, contribuire a costruire una memoria collettiva salda e civile, indispensabile a contrastare ignavia e indifferenza che sempre sono dietro le pagine più nere dell'umanità".

La senatrice ha voluto ricordare "un'ultima importante cosa" e cioè che dopo la cerimonia all'ateneo si recò "in visita alla foiba di Basovizza, perché per me la condanna senza requie di nazismo e fascismo non va mai disgiunta dalla coltivazione di una memoria critica di tutti gli orrori del Novecento".

Nella seconda parte della commemorazione, Zanin ha introdotto un videomessaggio del maestro friulano Giorgio Celiberti girato da Nelson Rojas Alarcon, ricordando "il rapporto stretto tra molti artisti e la Shoah". Celiberti rimase colpito in particolare dai disegni dei bambini di Terezin, il campo di concentramento nazista nell'attuale Repubblica Ceca dove, ha ricordato ancora il presidente dell'Aula, "35mila ebrei morirono di stenti e altre migliaia vennero destinati ai campi di sterminio di Treblinka e Auschwitz. A Terezin, passarono 15mila bambini e ne rimasero solo 1.800. Molti di loro avevano fatto dei disegni, che una maestra coraggiosa conservò in una valigia sfuggendo al controllo dei nazisti e oggi sono esposti a Praga nel Museo della Memoria".

Toccante il racconto di Celiberti, che partì in tutta fretta per Praga non appena gli vennero consegnati alcuni di quei disegni: "I bambini scrissero la loro vita su quei muri - ha detto l'artista novantenne - e questo mi fa ancora rabbrividire. Tornato a Roma, ho raccontato a mia moglie il dramma che avevo dentro e mi sono messo a lavorare su alcune tele molto grandi: sono nati appunti con cuoricini e farfalle, le uniche cose che mi erano rimaste nell'anima di quell'esperienza. Sembrano cose da niente ma così non è per me che le ho viste vere, scavate, pensando che fossero nelle mani di quei bambini".

"Non vorrei capire, non vorrei sapere, non vorrei che fosse vero", ha concluso Celiberti. Parole ribadite da Zanin e che sono state sottolineate da un nuovo applauso dell'Aula. ACON/FA-rcm



Il presidente Piero Mauro Zanin durante la lettura del messaggio inviato dalla senatrice Liliana Segre
Il governatore Massimiliano Fedriga, l'assessore Pierpaolo Roberti e il presidente del Cr Zanin durante il minuto di silenzio per le vittime della Shoah
I banchi della presidenza durante il videomessaggio dell'artista Giorgio Celiberti