AMBIENTE. CAPOZZI (M5S): ALVEI TORRE, RITARDO NON RICADA SU CITTADINI
(ACON) Trieste, 5 giu - "In un periodo storico in cui le
disponibilità di fondi regionali sono state enormi, leggiamo con
stupore che si chiedono all'assessore Fabio Scoccimarro fondi per
la pulizia degli alvei dei nostri torrenti, definiti senza mezzi
termini bombe ad orologeria: quelli stanziati sono infatti troppo
pochi". La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, in una
nota, riprende così questo tema, dopo le dichiarazioni del
sindaco di Povoletto, Giuliano Castenetto.
"Già nella passata legislatura il nostro Movimento aveva posto
all'attenzione della Giunta le problematiche relative agli alvei
del torrente Torre, non solo per gli alberi presenti nell'alveo -
continua la consigliera pentastellata, che è anche capogruppo del
gruppo Misto - ma anche per le lungaggini con cui vengono portati
avanti lavori di sistemazione idraulica, spesso progettate decine
di anni fa, o la costruzione di nuovi ponti".
"Abbiamo già depositato un'interrogazione per sapere dalla Giunta
Regionale a che punto siano i lavori per la realizzazione del
nuovo ponte sul Torre sulla Palmarina, visto che i cittadini sono
ancora costretti a transitare su quello vecchio. I ritardi della
nuova infrastruttura hanno costretto il commissario regionale del
rischio idrogeologico, il Presidente Fedriga - ricorda la
consigliera del M5S - ad appaltare lavori per circa tre milioni
di euro per sistemare il vecchio ponte e metterlo in sicurezza.
Uno stanziamento che non ci sarebbe stato se il nuovo ponte fosse
stato realizzato entro il 2019, come da cronoprogramma. Infatti è
prevista la demolizione della vecchia opera, una volta entrata in
funzione la nuova".
"La cosa paradossale è che per il vecchio ponte ci vogliono
almeno 15 mesi, tra lavori e collaudi: stando alle ultime
notizie, non si farebbe nemmeno in tempo a collaudare questi
interventi che il ponte dovrà essere demolito. Questo - conclude
Capozzi - sempre che il nuovo Ponte si inauguri nei tempi
annunciati dalla Giunta regionale che, rispondendo in aula alle
interrogazioni presentate dal nostro Movimento, li dava sicuri
per la fine del 2023. L'auspicio è che questi ulteriori milioni
di euro non siano fatti pagare ai nostri cittadini, ma a chi ha
causato questa paradossale situazione".
ACON/COM/fa