SALUTE. MASSOLINO (PAT-CIV): ANCORA RITARDI SOCCORSI, GIUNTA RISPONDA
(ACON) Trieste, 26 giu - "Un altro caso di drammatico ritardo
nei soccorsi con esito fatale a Trieste. Di fronte a un tale
numero di eventi così gravi sarebbe opportuno che la Giunta
rivalutasse l'organizzazione complessiva del sistema
emergenza-urgenza".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Giulia
Massolino del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, che, dopo aver
effettuato un accesso agli atti su un caso segnalato, ha
presentato un'interrogazione.
"Questi i fatti: a giugno 2023 - continua Massolino - una persona
dalla sua abitazione a Roiano, in pieno centro, ha chiesto
soccorso al 112 affermando di avere un infarto. La persona è
stata connessa all'operatore della Struttura operativa regionale
emergenza sanitaria (Sores) a cui ha precisato di non riuscire a
stare in piedi e di sentirsi svenire. La suddetta telefonata al
Numero unico di emergenza (Nue) 112 è registrata alle ore 13:22,
e una seconda chiamata al 112 è arrivata alle ore 13:39 (quindi
17 minuti dopo) da parte di un'agente della Polizia locale che
riferiva di essere sul posto dove una persona aveva un possibile
infarto".
"Sores - sottolinea l'esponente autonomista - ha attivato
un'autoambulanza Sogit alle ore 13:32, 10 minuti dopo l'allarme,
la quale è giunta sul posto alle ore 13:55, quindi 33 minuti dopo
l'allarme. 41 minuti dopo l'allarme, Sores ha attivato
un'autoambulanza Asugi con infermiere, la quale è giunta sul
posto alle ore 14:08 (46 minuti dopo la prima telefonata). Il
paziente è stato ricoverato in Utic - Unità terapia intensiva
coronarica - per infarto acuto del miocardio e non si è più
ripreso fino al decesso, avvenuto a fine 2023, 9 mesi dopo".
"Nei casi di infarto - ricorda la consigliera delle Opposizioni -
la rapidità di intervento è fondamentale, e dunque in questo caso
una ridotta tempistica avrebbe forse aumentato le probabilità di
un esito favorevole per il paziente. La zona dell'intervento si
trova nell'area urbana di Trieste: in base alla vigente normativa
il soccorso doveva essere garantito in un tempo massimo di 8
minuti. Arcs ha dato, per altro, solo parziale riscontro alla mia
richiesta di accesso agli atti, non avendo trasmesso né le
registrazioni audio, sostenendo che fosse impossibile depurarle
dai dati sensibili, né il log dell'intervento. Non proprio un
esempio di trasparenza, in un caso così delicato".
"Ricordo la petizione del 2020 - incalza Massolino - che chiedeva
la realizzazione di una seconda centrale Psap-2 (centrale unica
di emergenza di 2° livello) per l'area giuliana da collocare a
Trieste, che aveva raccolto più di 7.500 firme. Inoltre, nel 2022
la Segreteria Regionale del Fials ha inviato una missiva all'Arcs
e per conoscenza all'assessore Riccardi, con la quale contribuiva
all'elaborazione del nuovo piano emergenza e urgenza (Peu)
caldeggiando l'ipotesi di realizzare tre centrali operative di
area vasta, corrispondenti ai territori delle tre aziende
sanitarie regionali (Asugi, Asufc e Asfo).
"La realizzazione di una seconda centrale Psap-2 a Trieste -
conclude la consigliera del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg -
potrebbe consentire l'accorpamento con i trasporti secondari non
urgenti e il coordinamento delle attività territoriali,
rafforzando la continuità assistenziale, agendo efficacemente da
filtro al ricorso improprio alle strutture ospedaliere e
agevolando il rapporto con altri servizi di emergenza sul
territorio".
ACON/COM/mv