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Coordinamento Politiche Europee, a Firenze il follow-up sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa

23.07.2022
Pubblicazione a cura della Struttura stabile Comunicazione istituzionale del Servizio Comunicazione e Informazione

Gli esiti della Conferenza sul Futuro dell’Europa e la loro ricaduta sui territori: questo il tema affrontato, venerdì 22 luglio a Firenze, dal gruppo di lavoro Politiche Europee della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome, coordinato dal Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

Durante la seduta, è stata ribadita la sempre più pressante necessità di dare concreta attuazione al principio di sussidiarietà rafforzando il Comitato Europeo delle Regioni (CdR), vero rappresentante degli enti locali in ambito UE, affidando allo stesso un ruolo più incisivo nell’architettura istituzionale europea. Questo può essere fatto, ad esempio, rendendo la consultazione del CdR obbligatoria su ogni proposta legislativa suscettibile di spiegare i suoi effetti direttamente sulle comunità territoriali; e, ancora, prevedendo per Commissione, Parlamento e Consiglio europei di dover fornire ragioni motivate qualora non tengano conto dei suoi pareri.

Sempre in tema di sussidiarietà, il Presidente del CR FVG ha anche sottolineato come, in un’ottica di eventuale revisione dei Trattati, ai Parlamenti regionali dotati di poteri legislativi dovrebbe essere data la possibilità di proporre, parallelamente a quelli nazionali, delle iniziative legislative proprie a livello UE. Al tempo stesso i Consigli regionali italiani, agendo in sinergia nel contesto della Conferenza delle Assemblee legislative, devono ambire a ritagliarsi una funzione propositiva sempre più marcata, e trovare un minimo denominatore comune in grado di fare sintesi efficace delle loro posizioni. È stata proposta, in tal senso, la realizzazione di una serie di singoli “Position Paper” della Conferenza, relativi ad argomenti specifici su cui gli enti regionali possano dare contributi di sostanza (ad esempio l’agricoltura, che coinvolge trasversalmente tutti i territori; oppure la logistica e le catene di approvvigionamento che scontano l’aumento dei costi delle materie prime e la scarsità delle stesse e dei semilavorati). I documenti, compendiando i punti di vista dei vari Consigli o di loro singole commissioni, dovrebbero essere arricchiti dal contributo dei portatori di interesse di volta in volta competenti, come già accade in molte regioni in occasione delle rispettive Sessioni Europee.

Infine, in sede di dibattito il Coordinamento ha evidenziato come non si possa immaginare il futuro dell’Europa senza coloro che non solo lo vivranno da protagonisti, ma sono chiamati a guidarlo: in particolare, i giovani amministratori locali. È necessario sostenere i processi partecipativi, per favorire un loro collegamento più stretto con le autorità regionali e locali e, attraverso queste, con il Comitato Europeo delle Regioni. Parimenti fondamentale è soddisfare l’esigenza di un’adeguata formazione per i giovani che si affacciano all’esperienza di amministratori locali, tramite l’istituzionalizzazione di vere scuole di formazione politica, organizzate su base regionale. Le amministrazioni locali, quindi, possono essere il motore ideale per la “messa a terra” delle iniziative volte a promuovere quello che la Commissione definisce, nel suo Programma di Lavoro, “lo stile di vita europeo”.

Coordinamento Politiche Europee, a Firenze il follow-up sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa
Coordinamento Politiche Europee, a Firenze il follow-up sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa