Disastro del Vajont
In occasione dell’anniversario del disastro del Vajont, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia si unisce al ricordo delle vittime di una delle tragedie più gravi della storia del nostro Paese.
Alle 22.39 del 9 ottobre 1963 una frana di circa 270 milioni di m³ di roccia si staccò dal monte Toc e precipitò nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont, tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, provocando un'onda di piena che superò di 250m in altezza. L'onda in parte risalì il versante opposto distruggendo tutti gli abitati lungo le sponde del lago nel comune di Erto e Casso, in parte scavalcò la diga.
Lungo le sponde del lago del Vajont vennero distrutti i borghi di Frasègn, Le Spesse, Il Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana, San Martino, e la parte bassa dell'abitato di Erto. Nella valle del Piave vennero rasi al suolo i paesi di Longarone, Pirago, Faè, Villanova, Rivalta, e risultarono profondamente danneggiati gli abitati di Codissago, Castellavazzo, Fortogna, Dogna e Provagna. Vi furono danni anche nei comuni di Soverzene, Ponte nelle Alpi, nella città di Belluno a Borgo Piave, e nel comune di Quero Vas, nella borgata di Caorera dove il Piave, ingrossato dall'onda allagò il paese.
Quasi duemila i morti in pochi minuti, interi paesi distrutti, migliaia di sfollati.
Ricordare il Vajont significa non solo rendere omaggio a chi ha perso la vita, ma anche richiamare l’attenzione sul valore della prevenzione, della sicurezza e della corretta gestione del territorio.