Il mosaico in bianco e nero
E' stata inaugurata la mostra "Il mosaico in bianco e nero".
La mostra, visitabile al primo piano della sede consiliare, è composta da quarantasei preziose opere, fotografie originali realizzate tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del secolo scorso, selezionate dall'archivio fotografico del CRAF. Rivela le origini di una tecnica e di una tradizione, la natura con i sassi del Tagliamento, i mosaicisti migranti e la Scuola mosaicisti del Friuli. Mosaico e fotografia, come espressioni artistiche e culturali autoctone, dialogano attraverso immagini storiche e contemporanee di importanti fotografi, quali: Antonio Baldini, Angelo Borghesan, Mario Cresci, Francesco Nonino, Francesco Radino, Roberto Salbitani, Carl Shubert, Stephen Shore e Olga Zamperiolo.
Tagliatori di pietre e mosaicisti hanno raddrizzato quei letti di sassi nelle pareti del mosaico, scheggia dopo scheggia, con la fatica di sempre. In questo modo gli abitanti di una terra ingrata all’uomo hanno voluto nobilitare la loro presenza nel mondo”. Scriveva così, nel marzo 1996, Roberto Salbitani, uno dei fotografi che con le loro immagini in bianco e nero hanno documentato la straordinaria vicenda – umana oltre che artistica – dei tagliatori di pietre e dei mosaicisti del Tagliamento. Le sue immagini, come quelle di tutti gli altri fotografi presenti in questa mostra hanno un duplice, prezioso valore: documentale, prima di tutto, ma poi anche affettivo e sentimentale.
Documentale perché queste sono tutte immagini-impronta. Niente ritocchi. Nessuna alterazione. La fotografia restituisce con immediata evidenza ciò che si manifesta davanti all’obiettivo della macchina fotografica. Che si tratti di paesaggi o di volti, di sassi o di interni domestici, l’epica musiva si esprime con questo lessico e si compone con queste immagini. Ma poi le fotografie esposte hanno anche un valore emotivo e memoriale: ravvivano la memoria, riaccendono gli affetti, si colorano di ricordi.
Divise secondo un ordinamento che le raggruppa per insiemi coerenti (il territorio, la natura e il paesaggio; i mosaicisti migranti; la Scuola musiva di Spilimbergo; Aquileia con le origini e le radici di una tradizione), le immagini esposte formano a loro volta un piccolo mosaico virtuale: in bianco e nero, invece che con i colori musivi, ma con una forza evocativa davvero unica.
Perché non c’è nessuna storia senza qualcuno che la racconti. E queste immagini, tutte insieme, sottraggono ciò che mostrano all’oblio e si offrono come uno dei linguaggi più potenti con cui la storia dei tagliatori di pietre e dei mosaicisti del Tagliamento può essere raccontata.
La mostra è aperta al pubblico nei seguenti orari:
da lunedì a giovedì 9.30/12.30 – 14.30/17.30
venerdì 9.30/13.00
Per accedere alla sede del Consiglio regionale è necessario essere muniti di Green pass e prenotare la visita inviando una mail a gabinetto.cr@regione.fvg.it