58 anni fa la tragedia della diga del Vajont
Alle 22.39 del 9 ottobre 1963 una frana di circa 270 milioni di m³ di roccia si staccò dal monte Toc e precipitò nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont, tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, provocando un'onda di piena che superò di 250m in altezza. L'onda in parte risalì il versante opposto distruggendo tutti gli abitati lungo le sponde del lago nel comune di Erto e Casso, in parte scavalcò la diga.
Lungo le sponde del lago del Vajont vennero distrutti i borghi di Frasègn, Le Spesse, Il Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana, San Martino, e la parte bassa dell'abitato di Erto. Nella valle del Piave vennero rasi al suolo i paesi di Longarone, Pirago, Faè, Villanova, Rivalta, e risultarono profondamente danneggiati gli abitati di Codissago, Castellavazzo, Fortogna, Dogna e Provagna. Vi furono danni anche nei comuni di Soverzene, Ponte nelle Alpi, nella città di Belluno a Borgo Piave, e nel comune di Quero Vas, nella borgata di Caorera dove il Piave, ingrossato dall'onda allagò il paese.
Quasi duemila i morti in pochi minuti, interi paesi distrutti, migliaia di sfollati.