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Lo specchio, l'occhio, la luce
Mostra di Claudio Sivini

Il Consiglio regionale ospita la mostra nei propri spazi, al secondo piano del palazzo consiliare. 

Il mondo creativo di Claudio Sivini si muove su due piani paralleli: quello tecnico-linguistico e quello espressivo-comunicativo. Ambedue risultano fondamentali alla creazione delle sue opere, ma con una predilezione per il primo.

Alla base della ricerca di Sivini sta il vedere e le sue regole percettive legate al rapporto problematico e sottile tra artista e spettatore. (…)

Fin dagli esordi trova nello specchio il medium ideale per la creazione delle proprie opere. In un primo tempo usandolo come base materica, poi come superficie riflettente, fondamentale per le sue ricerche visivo-percettive, assieme al vetro che usa al posto del foglio di carta o della tela su cui crea le sue forme geometriche.

La precisione del taglio delle pellicole plastiche adesive colorate apposte sulle varie lastre di vetro, almeno 3 o 4, che compongono l'opera, rendono la composizione perfetta. I vetri avevano agli inizi spessori diversi, ora usa tra le lastre dei distanziatori, perfetti per imprimere un maggiore effetto ottico illusorio giocato sulle luci e le ombre.

Ed è proprio sulla ricerca di questi chiaroscuri geometrici, di questi effetti percettivi offerti dalla luce che si basa l'intera poetica di Sivini.

E se il piano tecnico - linguistico si fonda sul gioco specchio_occhio_luce, quello espressivo - comunicativo si sviluppa nel rapporto tra artista e spettatore. Vari infatti sono i livelli di fruizione dell'opera e quindi il significato stesso di essa cambia a seconda di quale piano il fruitore riesce o vuole capire.

Ponendosi di fronte a una sua opera la prima cosa che si intuisce sono le forme geometriche colorate o ricavate dalla sabbiatura del vetro, poi si vedono i riflessi e in ultima battuta la propria immagine. Spostandosi poi avanti, indietro a destra o a sinistra cambia la prospettiva e il nostro occhio vede delle immagini sempre diverse. Una percezione a più fasi che ha bisogno di una lenta ma precisa messa a fuoco.

Fatto questo primo esercizio il nostro pensiero va a cercare il significato di quelle forme geometriche apposte sulle lastre di vetro e l'immaginazione apre alla fantasia: riconosciamo, o vogliamo riconoscere, la sintesi di alcune forme a noi note, quali rettangoli come finestre, linee diagonali come ombre di tapparelle "veneziane", sagome di rocce carsiche, o di onde, o di scogli, insomma riconosciamo il mondo intorno a noi.

O meglio riconosciamo l'essenza delle forme, l'astrazione del significato di esse e la loro sintesi in foggia di sagome perfettamente equilibrate sui vari piani.

Quando poi Sivini si cimenta con la scultura allora il gioco percettivo diventa ancora più evidente in quanto lo spettatore non è più tale ma potendo interagire (spostando le lastre o l'oggetto stesso a proprio piacimento) diventa complice dell'artista e quindi parte integrante dell'ideazione dell'opera.

L'interconnessione dei termini specchio_occhio_luce determina lo scambio di energie tra essi, e il loro collegamento permette a Claudio Sivini di creare le proprie opere e a noi di capirle e apprezzarle.

(dalla presentazione del catalogo)

 

La mostra sarà inaugurata giovedì 1 febbraio, alle 13.30, nella pausa dei lavori dell'Assemblea regionale.

Catalogo in mostra

Contatti

Ufficio di Gabinetto del Consiglio regionale

tel. 040 3773106
gabinetto.cr@regione.fvg.it

 

Opera in mostra
dove
quando
da giovedì 01 febbraio 2018
a mercoledì 21 febbraio 2018