Affari europei e internazionali

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Il Consiglio in Europa

Il combinato disposto del Trattato di Lisbona, del Titolo V della Costituzione e della legge nazionale n.234/12 disciplina il ruolo delle Assemblee Legislative nazionali e regionali nel processo di formazione del diritto europeo, in particolare con riferimento al controllo del rispetto del principio di sussidiarietà.

Il Consiglio regionale del FVG è dunque chiamato, anche ai sensi del proprio Regolamento interno, a esercitare le sue funzioni partecipando attivamente sia alla fase ascendente di formazione delle politiche e degli atti dell’UE, sia alla fase discendente di recepimento della normativa comune sul piano interno.

Di particolare importanza è la Sessione europea, in occasione della quale il Consiglio regionale si riunisce per esaminare il programma di lavoro annuale della Commissione Europea. Dopo le audizioni tematiche dei portatori di interessi del territorio, la Sessione si conclude con una Risoluzione dell’Assemblea che, recependo i contributi degli stakeholder, individua i progetti di atti dell’UE di maggiore interesse per il FVG su cui formulare osservazioni, e gli indirizzi rivolti alla Giunta regionale per la partecipazione alla formazione delle politiche europee.

Oltre alla prerogativa legata ai processi normativi dell’UE, il Consiglio regionale del FVG ha un ruolo attivo, come istituzione o per il tramite dei suoi componenti, anche all’interno di enti e istituzioni europee, in seno all’UE e non solo. Tra queste il Comitato Europeo delle Regioni, la CALRE, la rete RegHub e altre iniziative.

 

Comitato Europeo delle Regioni (CdR)

Il Comitato Europeo delle regioni (CdR) è un organo consultivo dell'UE, i cui membri devono essere titolari di un mandato elettorale nell’ambito di una collettività regionale o locale di uno dei 27 Stati dell’Unione, o politicamente responsabili innanzi a un'assemblea eletta.

Tramite il CdR, regioni ed enti locali hanno la possibilità di esprimere la loro opinione nel processo legislativo dell’UE, al fine di rafforzare la loro influenza in Europa e assicurare che la posizione e le esigenze degli enti territoriali siano rispettate.

Il CdR è strutturato in una serie di Commissioni competenti per materia (CIVEX: cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni; ECON: politica economica; ENVE: ambiente, cambiamenti climatici ed energia; NAT: risorse naturali e agricoltura; COTER: politica di coesione territoriale e bilancio dell’UE; SEDEC: politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura).

La Commissione Europea consulta il CdR sin dalle fasi iniziali del processo legislativo europeo relativo a politiche che riguardano direttamente gli enti locali e regionali. Il CdR può però agire anche di propria iniziativa, adottando una posizione in merito a un determinato tema sotto forma di "parere”.

L’iter per la formalizzazione dei pareri è il seguente:

  • il Presidente del CdR assegna un dossier alla commissione interna competente;
  • tra i membri del CdR viene nominato un relatore, che consulta le parti interessate e redige il parere;
  • il testo viene discusso e adottato dalla commissione competente per il settore interessato;
  • il parere viene quindi presentato all'assemblea in sessione plenaria che, mediante votazione, apporta eventuali modifiche e lo approva;
  • infine, il parere viene reso noto e comunicato a tutte le pertinenti istituzioni dell’UE.

www.cor.europa.eu

 

Conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni d’Europa (CALRE)

La Conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni d’Europa, CALRE, è un’associazione che riunisce i Parlamenti regionali di 72 regioni dell’UE, rappresentati in questa sede dai loro Presidenti. Anche il Consiglio regionale del FVG ne fa parte.

Pur non essendo prevista dai Trattati, la missione della CALRE sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1997, è quella di approfondire i principi democratici e partecipativi nell’ambito dell’ordinamento comune. Obiettivi principali dell’associazione sono far rispettare e consolidare il principio di sussidiarietà nell’UE, e rafforzare le relazioni tra le Assemblee Legislative Regionali anche attraverso lo scambio di buone pratiche.

L'adesione alla CALRE è limitata alle Regioni con Parlamenti dotati di poteri legislativi (ad esempio, i Länder tedeschi e austriaci, i Parlamenti della Comunità autonome spagnole, i Consigli regionali italiani). Per quanto i poteri delle Regioni e il grado di autonomia loro riconosciuto possa variare di molto nei singoli paesi europei, si tratta in tutti questi casi di Assemblee che 1) fanno parte dell'Unione Europea e 2) hanno poteri legislativi. Tali caratteristiche danno alla CALRE una sostanziale omogeneità, funzionale all’individuazione di obiettivi comuni. Avendo poteri legislativi tutte queste Regioni, tra l'altro, recepiscono le regole europee nella propria normativa.

All’interno della CALRE operano dieci gruppi di lavoro, coordinati ciascuno da una Regione, con il compito di approfondire e sviluppare le tematiche di stretto interesse per l'associazione (fra le quali, Legiferare meglio; Politica di Coesione; Uguaglianza di Genere; Sussidiarietà; Politiche sulla Migrazione e Diritti Umani; Strategie per lo Sviluppo Sostenibile delle regioni europee.).

www.calrenet.eu

 

RegHub 2.0 – Rete di Hub Regionali per il riesame dell’attuazione delle politiche dell’UE

Il progetto pilota RegHub consiste in una rete di “punti di contatto” subnazionali (“regional hubs”) creata nel 2018 dal Comitato Europeo delle Regioni. La funzione della piattaforma RegHub è quella di coinvolgere gli attori locali chiave (politici, economici, sociali e culturali) al fine di fornire riscontri tempestivi e sistematici in merito all’attuazione della legislazione UE sui territori.

L’obiettivo di RegHub è garantire un ampio coinvolgimento degli stakeholder, affinché la voce dei portatori di interessi a livello regionale e locale venga presa in considerazione già dalla fase iniziale del processo legislativo. Tra le consultazioni più recenti proposte da RegHub vi sono la revisione delle norme sulle infrastrutture e l’attuazione della direttiva INSPIRE sui dati in materia ambientale (2021), il riesame della Direttiva Veicoli Fuori Uso e del Quadro Europeo di Interoperabilità QEI (2022) e, nel corso del 2023, la dimensione regionale della Politica Agricola Comune e l’implementazione del Green Deal.

Il Consiglio regionale del FVG è tra le prime istituzioni italiane a fare parte della piattaforma, sin dall’avvio del progetto: l’hub per il FVG, che lavora con la rete e fa da punto di collegamento con il CdR, è individuato proprio presso l’Assemblea Legislativa regionale.

 

Come funziona RegHub?

Il programma di lavoro della rete RegHub si basa su un approccio in tre fasi:

  1. I punti di contatto subnazionali che fanno parte del network RegHub si riuniscono periodicamente per l’analisi delle consultazioni in corso, lo scambio di buone prassi e l’individuazione di direttive e regolamenti UE che saranno oggetto dei futuri sondaggi.
  2. Ogni hub tiene delle consultazioni, tramite le quali raggiunge e coinvolge tutti i portatori di interesse che partecipano all’attuazione delle politiche europee. In una prima fase, il punto di contatto individua gli stakeholder del territorio competenti per materia, sottoponendo loro un questionario, che può essere variamente strutturato a seconda dell’argomento. Successivamente, l’hub raccoglie tutti i feedback ricevuti e, dopo averli messi a sistema, trasmette a Bruxelles un documento riepilogativo che tiene conto, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, dei contributi pervenuti
  3. La Segreteria della rete RegHub finalizza gli esiti della consultazione, predisponendo un Report tecnico di implementazione che ordina e classifica i documenti ricevuti dai vari punti di contatto subnazionali. Il Report viene poi trasmesso alla Commissione Europea.

L’esperienza del progetto pilota è stata valutata positivamente dalla Commissione Europea, che ha ufficialmente integrato la rete RegHub all'interno della sua nuova piattaforma "Fit for future" (F4F: un gruppo di esperti che aiuterà la Commissione a semplificare la normativa dell'UE). Viene così rafforzato il ruolo del CdR e degli enti regionali e locali, coinvolti nella “Better regulation”, ovvero nel miglioramento qualitativo della legislazione europea e della sua attuazione a livello regionale e locale.

In considerazione dei risultati raggiunti, il 30 ottobre 2020 il CdR ha deciso di avviare la seconda fase, denominata RegHub 2.0, invitando un numero più ampio di attori a presentare nuove candidature di adesione alla rete. Il 3 marzo 2021 è stata inaugurata la nuova rete di hub, che comprende 46 membri a pieno titolo, tra cui il Consiglio regionale FVG, 10 osservatori e un organismo associato, e costituisce un sottogruppo della piattaforma F4F della Commissione Europea.

La rete RegHub del CdR

 

Iniziativa di Nicosia: PATH-DEV e REBUILD

Tra le iniziative del CdR che hanno visto in prima linea il Friuli Venezia Giulia vi è l’Iniziativa di Nicosia, lanciata nel 2016 e volta a supportare le municipalità libiche in un processo di sviluppo economico dei propri sistemi territoriali e di rafforzamento del processo democratico locale.

Per il tramite del Presidente del Consiglio regionale, componente del CdR, il FVG è stata la prima regione italiana ad aderire all’Iniziativa, con il progetto PATH–DEV – “Pilot Action in Fishery Sector for Lybia Economic Development”, che prevedeva un’azione pilota nel settore della pesca a sostegno dello sviluppo della filiera ittica nelle municipalità costiere di Tripoli, Bengasi, Sirte e Tobruk.

Il progetto aveva lo scopo di supportare i settori della pesca e dell’industria di trasformazione, favorire la nascita di Piccole e Medie imprese in Libia, fornire agli imprenditori e ai loro collaboratori informazioni sulle principali tecniche e strategie riguardanti il sistema produttivo della pesca ed i mercati di riferimento. In concreto, sono state sviluppate attività formative specifiche in Friuli Venezia Giulia sia per i funzionari pubblici competenti che per operatori economici, pescatori e formatori di scuole professionali delle aree libiche interessate.

L’obiettivo del progetto PATH-DEV, in prospettiva, è quello di dare alle imprese del settore ittico del FVG la possibilità di poter costruire reti e relazioni per futuri rapporti, e offrire opportunità importanti per le aziende italiane, che avranno modo di acquisire quote di pescato del Golfo di Sirte e di avviare sinergie per attività connesse alla pesca, fra le quali la cantieristica, la fornitura di attrezzature e servizi, la infrastrutturazione dei porti.

L’iniziativa, inoltre, ha costituito una testa di ponte per la collaborazione con la Libia attraverso iniziative mirate nell’ambito del Programma regionale della cooperazione allo sviluppo e delle attività di partenariato internazionale ex L.R. 19/2000, nonché come effetto moltiplicatore del singolo intervento. Infatti, la Regione Friuli Venezia Giulia è partner della Provincia Autonoma di Trento nel progetto europeo REBUILD – “Reserarch and Education Building Urban Institutions for Local Development” di cui al bando europeo EuropAid - Local Authorities: Partnerships for sustainable cities 2020.

REBUILD, iscrivendosi appieno nell’Iniziativa di Nicosia, si pone in continuità con PATH-DEV e ha l’obiettivo di costruire e istituzionalizzare un sistema di apprendimento continuo, attraverso le Università locali, e di formare i Comuni libici nell’attuazione di migliori politiche di decentramento nei loro territori, fornendo adeguati servizi di base e guidando una strategia territoriale di sviluppo economico. Fra i Partner previsti dalla proposta progettuale vi sono i maggiori comuni libici: Bengasi, Beni Walid, Gharyan, Sabha, Sirte, Tobruk, Tripoli, Zintan, Zliten e Zawiya.

Il progetto consentirà al FVG di intervenire direttamente nel settore della valorizzazione del sistema della pesca. In questo modo, il prodotto ittico raccolto in Libia potrà essere certificato dall’UE ed essere importato anche attraverso l’aeroporto di Ronchi dei Legionari, che potrebbe così fare da hub logistico di riferimento. Appannaggio del FVG saranno le attività di formazione nella certificazione del prodotto ittico e la preparazione dei giovani libici nel settore della pesca e dell’acquacoltura, per dare continuità al lavoro già svolto.