FVGREEN. OPPOSIZIONI: INEFFICACE PER CONTRASTO A CAMBIAMENTI CLIMATICI
(ACON) Trieste, 2 feb - Opposizioni compatte contro il disegno
di legge 163 FVGreen, approvato dall'Aula con i voti del
Centrodestra.
"Abbiamo cercato di combattere fin dall'inizio della legislatura
per aumentare la sensibilità ambientale e dare al Friuli Venezia
Giulia azioni concrete per la mitigazione e l'adeguamento al
cambiamento climatico", afferma in una nota la consigliera
regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo una
conferenza stampa dei Gruppi di Opposizione.
"Oggi è stato approvato un testo senza interventi e azioni
concrete, nonostante alcune nostre proposte siano state accolte.
Ma non basta per fare in modo che la nostra regione vada verso la
transizione ecologica, figuriamoci per raggiungere i target,
precisi e ambizioni, dell'Agenda 2030 evocata dall'assessore
Scoccimarro". L'esponente pentastellata rimarca come "i pochi
interventi dei consiglieri di maggioranza sono stati di marca
negazionista, e stride in particolare che certe posizioni
arrivino dalla presidente della IV Commissione in Consiglio
regionale".
Secondo Furio Honsell (Open Sinistra FVG), "è una non-legge, che
non contiene nulla in termini di scadenze, di azioni concrete e
di risorse. Il provvedimento è una serie di dichiarazioni
estremamente generiche che rappresentano un inganno nei confronti
dei cittadini e un'operazione meramente mediatica a due mesi
dalle elezioni. La prima proposta di legge del M5S in materia è
del 2018, la nostra del 2019, il centrodestra si è svegliato in
zona Cesarini per fingere di avere fatto qualcosa". Secondo
Honsell, "gli esponenti del centrodestra che hanno negato le
responsabilità delle attività umane e della globalizzazione sul
cambiamento climatico e il riscaldamento globale, avrebbero
dovuto votare contro la norma".
Il consigliere regionale del PD Nicola Conficoni ribadisce che
"l'accoglimento di alcune proposte di opposizione ha migliorato
la legge, ma il giudizio rimane profondamente negativo: si tratta
di un provvedimento povero di risorse e di contenuti, oltre a
essere tardivo e dilatorio. L'assessore Scoccimarro aveva
annunciato nel maggio 2020 la candidatura del Friuli Venezia
Giulia come regione pilota nell'attuazione del Green Deal
europeo. A due anni e mezzi di distanza si limita a formalizzare
l'obiettivo e a delineare il percorso per raggiungerlo".
Conficoni parla di "tempo perso nell'approccio a un tema sentito
dai cittadini e conclamato nel corso della legislatura, come
dimostra la persistente e grave siccità che stiamo vivendo, a
conferma di come non si tratta di una problematica astratta, ma
che impatta concretamente su cittadini e imprese".
"Abbiamo perso un'importante occasione per segnare una svolta -
aggiunge il capogruppo di Civica FVG, Tiziano Centis -. Questa
legge doveva rispondere alla crisi climatica e ambientale, dando
indirizzi per mantenere la regione al riparo dalle pressioni che
sta subendo sotto questo aspetto, come dimostra la pesante estate
vissuta dalla nostra regione in termini di temperature e siccità,
oltre ai dati della qualità dell'aria particolarmente negativi
nel Friuli Occidentale". Secondo Centis, "in questi ultimi mesi
di legislatura arrivano in aula provvedimenti su questioni
importanti, ma con l'ansia da prestazione di chi deve piazzare
bandierine. In realtà leggi come FVGreen sono scatole vuote che
non danno risposte".
Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia, rimarca
come "la norma è l'esito del percorso di una maggioranza che si è
dichiarata negazionista. Un fatto politico di una gravità
inaudita, che va contro quanto affermato dalla comunità
scientifica internazionale, ma anche da ARPA FVG: ci auguriamo
che il presidente Fedriga prenda le distanze dalle dichiarazioni
negazioniste che abbiamo ascoltato in aula". Il voto finale,
secondo Moretuzzo, "conclude un duello Fratelli d'Italia - Lega,
con la legge tenuta in ostaggio per 14 mesi. Oggi ci troviamo con
un provvedimento che non contiene un vero piano di azione per
l'adattamento ai cambiamenti climatici: in cinque anni nulla è
stato fatto in questo senso. La responsabilità politica è chiara,
anche perché le risorse non mancano, il problema è come vengono
spese: investire decine di milioni in nuovi impianti sciistici a
bassa quota, ad esempio, non ci sembra un esempio di buona
amministrazione".
ACON/COM/rcm