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IA. RUSSO A CONVEGNO TS: QUESITI DI ORDINE TECNICO, FILOSOFICO, ETICO

11.03.2024
12:40
(ACON) Trieste, 11 mar - Quale il senso di organizzare a Trieste, presso il Consiglio regionale, prima volta in Italia per una sede legislativa, un convegno per analizzare il connubio tra Intelligenza artificiale, politica e Pubblica amministrazione? La risposta è arrivata dal vicepresidente dell'Assemblea, Francesco Russo, coinvolto in prima persona nell'evento con le Università di Trieste e Udine e la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa).

"Come Assemblea legislativa abbiamo non soltanto la legittimità, ma anche il dovere di occuparci di questi temi", ha quindi detto Russo, aiutandosi nell'affermazione mostrando un video in cui lui stesso stava intervenendo esprimendosi in giapponese. "È una lingua che non parlo - ha subito precisato - ma l'esperimento mi permette di rendere evidente come la straordinaria capacità di creare o modificare contenuti a partire da immagini reali rischia di influenzare in maniera decisiva il dibattito pubblico, la comunicazione di massa, la dialettica politica e quindi le stesse decisioni degli elettori".

Il vicepresidente ha, quindi, citato alcuni esempi eclatanti di manipolazione della realtà a danno di personaggi del calibro della speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, piuttosto che di papa Francesco o dei presidenti Macron e Trump. "Se non sappiamo distinguere il vero dal falso di ciò che ci viene detto, se non siamo in grado di verificare se il nostro interlocutore è un umano o no (test di Turing), per la democrazia è davvero un gran problema", ha commentato ponendo poi il dubbio se ci si trovi in una situazione di democrazia o di algocrazia, ovvero mera espressione di un algoritmo, e come la politica stia reagendo.

"Come raccontato nel Rapporto della Camera dei deputati, l'Ia può rappresentare uno straordinario strumento per rendere più efficiente, trasparente e accessibile il lavoro dei Parlamenti e delle Assemblee legislative", ha aggiunto. "A livello internazionale, non vi è omogeneità nell'utilizzo dell'Ia, ma le sfide che ci attengono sono riassunte da un triplice slogan: governare l'Ia, governare con l'Ia, governare attraverso l'Ia. Per quanto riguarda Parlamenti e Consigli regionali, tutto questo significa ad esempio iniziare ad usarla l'Ia per accompagnare il drafting legislativo, favorire una migliore gestione di dati e informazioni a supporto dei legislatori e dei loro staff, rendere possibile una agevole consultazione da parte dei cittadini se non addirittura un loro intervento nel processo legislativo, il miglioramento dell'accuratezza dei resoconti".

Per Russo, "in un tempo di grande freddo fra le istituzioni e i cittadini, utilizzare queste e altre opportunità può far sì che la politica e la Pa diventino accessibili almeno quanto le grandi piattaforme attraverso le quali acquistiamo ogni genere di oggetti, prenotiamo biglietti per un concerto o affittiamo una casa per le vacanze".

"Il terzo (e forse principale) aspetto di interesse per questi temi - ha continuato nel suo intervento - è legato al fatto che il mondo sul quale siamo chiamati a legiferare sta cambiando ad una velocità mai sperimentata nella storia dell'umanità. Per questo ci faremo raccontare come l'Ia stia cambiando il modo di organizzare un'impresa, di leggere una Tac, di produrre un film o un telegiornale, di spostare le merci e le persone. Ma anche di formare i nostri figli attraverso tutor personalizzati, di prevedere disastri climatici o come verrà scritta la sentenza di un giudice, di ripensare la sicurezza (piuttosto che il controllo sociale) o il modo stesso di fare la guerra con strumenti che gli esperti temono molto più pericolosi e incontrollabili delle armi nucleari".

"Le 5 big (Apple, Microsoft, Alphabet-Google, Amazon e Meta-Facebook) spendono in ricerca digitale più di quanto l'Eu spende per tutta la ricerca in ogni campo. Per questo - così ancora il vicepresidente - non stupisce che siano anche gli stessi operatori a chiedere di stabilire nuove norme, definite a livello globale e non dai singoli Paesi, che assicurino standard di sicurezza gestiti dai Governi e non dalle aziende di tecnologia, e al tempo steso di creare un sistema di freni di sicurezza da usare nel caso in cui l'algoritmo generi dei rischi al di fuori di quelli pensati dall'essere umano. Ecco che davanti al ciclone dell'Ia, la politica e la Pa hanno bisogno di riallinearsi velocemente e provare ad elaborare strategie efficaci".

Russo ha, quindi, chiuso con 5 domande: se sia un rischio reale che, con la necessità di grandi datacenter per far girare gli algoritmi di Ia, di nuovo stiamo centralizzando nei cloud il potere computazionale; se siamo in grado di prevedere come l'Ia trasformerà il lavoro, alcuni settori economici, identità, e se sarà possibile bilanciare i rischi con le opportunità di creare nuovi mestieri; Usa e Cina corrono, noi cosa facciamo; se sia ancora possibile pensare di non affidare a pochi monopolisti privati una risorsa così importante, anche per evitare distorsioni, discriminazioni e ingiustizie sociali; qualsiasi scelta tecnologica ha implicazioni etiche e di valore, chissà se riusciremo a darci il tempo per riflettere sui grandi cambiamenti in arrivo. ACON/RCM



Il vicepresidente del Cr Fvg, Francesco Russo
Il vicepresidente e il presidente del Cr Fvg, Francesco Russo e Mauro Bordin
Un momento del convegno nell'aula del Consiglio regionale
Il vicepresidente del Cr Fvg, Francesco Russo, durante il suo intervento
Il vicepresidente del Cr Fvg, Francesco Russo, durante il convengo su IA