Tesini con delegazione minoranze Consiglio d'Europa
(ACON) Trieste, 10 gen - MPB - Il presidente Alessandro Tesini
ha ricevuto in Consiglio regionale una delegazione del Consiglio
d'Europa - prima organizzazione intergovernativa istituita in
Europa alla fine della seconda guerra mondiale per iniziativa di
dieci stati fondatori, tra cui l'Italia, e oggi comprendente 43
Stati - impegnata in una ricognizione sullo stato di attuazione
all'interno dei Paesi membri della Convenzione quadro per la
tutela delle minoranze nazionali.
Articolato il percorso di incontri che anche in Friuli Venezia
Giulia la delegazione - guidata da Lidija Basta-Fleiner, docente
di diritto comparato e svizzera originaria della
Serbia-Montenegro, e di cui fa parte il vicepresidente Vigen
Kocharyan, armeno, esperto di diritto internazionale, e il
segretario Alain Chablais - ha nella propria agenda, con
rappresentanti dell'esecutivo regionale, associazioni di
minoranze, Comitato paritetico e RAI.
Illustrando gli obiettivi dell'organizzazione che ha sede a
Strasburgo ed ha lo scopo di promuovere la realizzazione di una
unione più stretta tra i Paesi europei per assicurare la
democrazia pluralista, il rispetto dei diritti umani e la
preminenza del diritto, considerati principi fondamentali, la
presidente Basta-Fleiner ha precisato che questo è il secondo
ciclo di monitoraggi che la delegazione sta compiendo,
interessata anche a meglio comprendere non solo la produzione
legislativa già qui attuata ma anche le prospettive politiche che
la Regione ha in materia.
E se la Convenzione quadro è uno strumento giuridico che indica
gli obiettivi da perseguire senza fissare le modalità e lasciando
pertanto spazio di manovra politica agli Stati firmatari, per
Tesini il Consiglio d'Europa nel tempo è stato sempre un elemento
di riferimento e indirizzo, che ha saputo evidenziare come la
caratteristica pluralista sia per l'Europa ricchezza fondante.
Un aspetto - ha sottolineato ancora Tesini - pienamente condiviso
dal Friuli Venezia Giulia che del suo pluralismo storico,
linguistico, etnico e culturale ha fatto un punto di forza, un
valore aggiunto sia al proprio interno che nel dialogo con i
Paesi vicini, trasformando il confine con l'Est in una
piattaforma di integrazione.
Oltre a ricordare le azioni concrete finora messe in atto dalla
Regione per sostenere questi diritti nel campo della cultura,
dell'istruzione, dell'informazione e della comunicazione, Tesini
ha parlato della proposta di nuovo Statuto di autonomia che il
Consiglio sta per approvare e che, diversamente da quello
attuale, indica in maniera esplicita la tutela e la promozione
del pluralismo linguistico come elemento basilare della
specialità.
Tutela che dopo la riforma costituzionale non è più solo compito
dello Stato ma anche di Comuni, Province e Regione, in forza dei
diversi livelli di competenza.
Tracciando un quadro degli interventi statali e regionali a
favore della minoranza slovena e del ruolo del Comitato
paritetico, il presidente del Consiglio ha ricordato anche
l'impegno previsto in finanziaria per l'installazione di
ripetitori che consentano la ricezione di programmi in lingua
slovena sul tutto il territorio regionale. Per quanto riguarda il
friulano, al centro di una attenzione radicata anche
nell'università e nella Chiesa friulana, la Regione finanzia
trasmissioni radiofoniche e televisive.
Lunga dunque la nostra tradizione di attività anche legislativa a
favore delle lingue minoritarie, ancor prima - ha ricordato
Tesini - che la legge 482, approvata per l'impegno determinante
dei nostri parlamentari, individuasse sul territorio nazionale 13
lingue minoritarie regionali. Tuttavia, è stato lamentato, manca
ancora la piena applicazione della parte che riguarda le
trasmissioni in lingua friulana. Per quanto riguarda invece
l'attuazione della legge 38 del 2001 relativa alla tutela della
minoranza slovena, il presidente del Consiglio ha annunciato
l'intenzione di promuovere una iniziativa di confronto e verifica
per fare il punto della situazione.
(foto e-mail; immagini tv)