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Roma: su finanza, Regioni speciali in audizione parlamentare

18.01.2005
18:01
(ACON) Roma, 18 gen - AB - Una misura tampone per il 2005 e interventi strutturali per il futuro, così da assicurare alle Regioni speciali una vera autonomia finanziaria che consenta loro di esercitare le funzioni e le competenze alle quali sono preposte.

Sono queste, in sintesi le richieste formulate nel corso dell'audizione parlamentare a Roma dalle Regioni speciali e dalle Province Autonome alle Commissione bicamerale per le questioni regionali e al suo presidente Carlo Vizzini.

A guidare la delegazione a palazzo San Macuto, i presidenti del Consiglio e della Regione Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini e Riccardo Illy ed è stato proprio quest'ultimo a illustrare alla Commissione parlamentare il quadro della situazione.

La rimodulazione delle aliquote IRPEF ha ridotto le entrate da compartecipazione ai tributi delle Regioni speciali. Il Governo ha assunto unilateralmente la decisione senza il loro necessario, preventivo coinvolgimento. A ciò si aggiunge che le minori entrate statali sono state compensate, per il bilancio dello Stato, dall'aumento di altri tributi, sui quali però le Regioni speciali non hanno compartecipazione. Il blocco delle addizionali, inoltre, non consente alle Regioni di attuare scelte di altro tipo, come ad esempio la riduzione dell'IRAP per le imprese. Tutto ciò era stato rappresentato al Governo dalle stesse Regioni speciali, senza ottenere alcun risultato. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto Illy - è a rischio anche la gestione dei servizi in materia di viabilità e trasporti perché al trasferimento delle competenze non ha ancora fatto seguito l'assegnazione delle corrispondenti risorse.

Infine, il presidente Illy ha posto il problema di individuare un meccanismo di compensazione, che tenga conto - tra l'altro - del differenziale di competitività per le nostre imprese rispetto a quelle dei Paesi vicini, che operano in sistemi fiscali la cui pressione è mediamente inferiore di 15 punti.

Vi è un aspetto nuovo e di grande rilevanza - ha quindi evidenziato il presidente Tesini alla Commissione - ossia la posizione unitaria, frutto di un ragionamento comune, delle Regioni speciali e delle Province autonome.

La situazione è seria e nuova, e impone una riflessione sul sistema della fiscalità. Così Tesini ha posto l'accento sulla necessità che, oltre a una soluzione per il breve e medio periodo, si metta a fuoco un nuovo quadro di riferimento, diverso dal sistema della finanza derivata nel caso in cui il sistema fin qui adottato dovesse subire una svolta definitiva.

Ci sono gli strumenti che consentono di sanare la situazione, ha infine affermato il presidente Vizzini, a partire dall'articolo 119 della Costituzione, che prevede l'assegnazione di contributi speciali a singole Regioni per provvedere a scopi determinati.

Ma l'aspetto forse determinante è il potere, indubbiamente più forte che nel passato, che lo Stato sta trasferendo alle Regioni speciali nella redazione dei loro Statuti. Nessun Parlamento, ha detto, si sognerebbe di approvare uno Statuto difforme alle volontà espresse dalle varie Regioni.

Vizzini ha infine delineato un percorso operativo: la Commissione parlamentare trasferirà le istanze delle Regioni e la documentazione che hanno prodotto al ministro La Loggia, che sarà quindi invitato a riferire in Commissione la posizione del Governo. Nel contempo, del problema sarà investito anche il ministro dell'Economia. Se in questa fase dovesse delinearsi una strada da percorrere, la Commissione si farà carico di promuovere un incontro tra il Governo e le Regioni speciali per cercare di individuare soluzioni concrete.

(foto in e-mail; immagini alle tv)