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Margh: Menis, ddl immigrati, commento

18.01.2005
18:14
(ACON) Trieste, 18 gen - COM/RC - Anche se non giriamo il mondo, il mondo ci entra in casa e ci invita (ci provoca) ogni giorno al dialogo e al confronto. In questa frase - scrive Paolo Menis (Margh) in una nota - c'è tutto il senso del proporre oggi una legge regionale all'interno del quadro normativo delineato dalla Turco-Napolitano e dalla Bossi-Fini. La proposta di legge di Intesa Democratica si propone: 1) di rendere organici e stabili diversi interventi che già si realizzavano in passato come la mediazione culturale, l'assistenza sanitaria, la Seconda Accoglienza; 2) di promuovere con forza nuovi interventi per favorire l'incontro e l'integrazione fra modi di vivere e culture diverse.

Occuparsi in modo serio di casa, lavoro, istruzione, salute per le persone straniere che abitano e lavorano nella nostra Regione - prosegue - significa prima di tutto riconoscere una parità di diritti, che è espressione della dignità e della libertà di ogni persona umana. Non ci possono essere due livelli di sanità, due scuole, due livelli di cittadinanza, ecc.

Molti interventi dell'opposizione in III Commissione - scrive ancora il consigliere - sono tesi ad indirizzare il dibattito su un binario sbagliato: si vuole far passare il messaggio che questa legge crea privilegi per gli immigrati, prevaricando la nostra gente, che accetta la clandestinità, che crea più protezione e più tutele per gli stranieri rispetto ai nostri cittadini. Sono messaggi fuorvianti, demagogici e sbagliati che non aiutano la nostra gente a far un passo in avanti culturale. La prospettiva, invece, che la maggioranza vuole fare emergere è quella di promuovere una società futura multiculturale, pur complessa ma serena, che si rafforza nella coscienza delle proprie origini e che si arricchisce nel confronto con l'altro.