Margh: Menis, ddl immigrati, commento
(ACON) Trieste, 18 gen - COM/RC - Anche se non giriamo il
mondo, il mondo ci entra in casa e ci invita (ci provoca) ogni
giorno al dialogo e al confronto. In questa frase - scrive Paolo
Menis (Margh) in una nota - c'è tutto il senso del proporre oggi
una legge regionale all'interno del quadro normativo delineato
dalla Turco-Napolitano e dalla Bossi-Fini. La proposta di legge
di Intesa Democratica si propone: 1) di rendere organici e
stabili diversi interventi che già si realizzavano in passato
come la mediazione culturale, l'assistenza sanitaria, la Seconda
Accoglienza; 2) di promuovere con forza nuovi interventi per
favorire l'incontro e l'integrazione fra modi di vivere e culture
diverse.
Occuparsi in modo serio di casa, lavoro, istruzione, salute per
le persone straniere che abitano e lavorano nella nostra Regione
- prosegue - significa prima di tutto riconoscere una parità di
diritti, che è espressione della dignità e della libertà di ogni
persona umana. Non ci possono essere due livelli di sanità, due
scuole, due livelli di cittadinanza, ecc.
Molti interventi dell'opposizione in III Commissione - scrive
ancora il consigliere - sono tesi ad indirizzare il dibattito su
un binario sbagliato: si vuole far passare il messaggio che
questa legge crea privilegi per gli immigrati, prevaricando la
nostra gente, che accetta la clandestinità, che crea più
protezione e più tutele per gli stranieri rispetto ai nostri
cittadini. Sono messaggi fuorvianti, demagogici e sbagliati che
non aiutano la nostra gente a far un passo in avanti culturale.
La prospettiva, invece, che la maggioranza vuole fare emergere è
quella di promuovere una società futura multiculturale, pur
complessa ma serena, che si rafforza nella coscienza delle
proprie origini e che si arricchisce nel confronto con l'altro.