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Comm. speciale: clausole valutative e poteri di controllo

19.01.2005
15:10
(ACON) Trieste, 19 gen - RC - Diversi i punti all'ordine del giorno della Commissione speciale per il controllo presieduta dal consigliere regionale Sergio Dressi (AN), inclusa la proposta di definire un programma di collaborazione con la Sezione di controllo della Corte dei Conti, sulla quale la Commissione rifletterà anche nel prossimo incontro. Il dibattito maggiore si è avuto sull'esame della clausola valutativa contenuta nell'articolo 6 del disegno di legge della Giunta regionale sull'accoglienza e l'integrazione degli immigrati, che la III Commissione consiliare ha accolto ieri iniziando l'approvazione del provvedimento.

Con tale clausola, così come accolta, si prevede una valutazione triennale dell'efficacia della legge stessa da parte dell'Amministrazione regionale, in particolare attraverso l'analisi costi/benefici; la valutazione è presentata alla competente Commissione consiliare. La bozza presentata da Dressi alla Commissione speciale, invece, specifica che la Giunta deve presentare al Consiglio una relazione sulla valutazione effettuata ed elenca una serie di documenti che devono essere inclusi, tra cui la spesa complessiva triennale che si è sostenuta a livello regionale, aggregata per settori d'intervento e con riferimento all'ente che l'ha finanziata; deve poi essere specificato l'ammontare degli impegni assunti a carico del bilancio regionale, comprese le destinazioni a valere sui finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche sociali, del Fondo regionale per le attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale e delle diverse leggi di settore.

Al termine della discussione, è stato dato mandato a Dressi di inviare una lettera al presidente Nevio Alzetta con la quale si rende noto alla III Commissione quanto emerso e se la cosa può essere tenuta in considerazione per l'Aula. Al contempo, si chiederà al presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, e a tutti i presidenti di Commissione di esaminare l'opportunità che siano queste ultime a coinvolgere quella per il controllo ove si presenti l'opportunità, e non più viceversa.

Quanto al dibattito, Maurizio Salvador (Misto) ha suggerito una valutazione annuale sullo stato di attuazione della legge quanto ad adempimenti amministrativi e istituzionali e ha sostenuto l'inutilità operare in una Commissione priva di poteri.

Paolo Pupulin (DS) ha affermato che la Commissione speciale non ha il potere di fare proposte su un articolo già approvato da un'altra Commissione e che ogni consigliere doveva, semmai, fare le proprie valutazioni politiche su quanto proposto e sostenere la cosa in via personale nella discussione in Aula.

Per Virgilio Disetti (Margh) non è il caso di andare oltre una raccomandazione alla Giunta su come rispondere, ma è sbagliato mettere in legge un elenco specifico di dati, oltre al fatto che l'assessore può essere chiamato a relazionare ogni volta che una Commissione lo ritiene necessario.

Sul ruolo della Commissione speciale, Piero Camber (FI) ha detto che è necessario capire i suoi reali spazi di manovra per non perdere tempo in futuro. Sulla questione in esame, ha ricordato di aver proposto al presidente Alzetta di accantonare l'articolo 6 per attendere il giudizio di quella speciale, ma così non è stato.

Kristian Franzil (PRC) ha sostenuto che non è compito della Commissione speciale emendare un testo di legge, semmai decidere già che tra un anno si verificherà come è stata applicata sino ad allora la clausola valutativa.

Come consiglieri - così Alessandra Battellino (IpR) - abbiamo l'obbligo di controllare; se non abbiamo questo potere, allora è vero che è meglio chiudere questa Commissione. Quanto all'articolo in esame, c'è ancora il passaggio in Aula per intervenire.