Comm. speciale: clausole valutative e poteri di controllo
(ACON) Trieste, 19 gen - RC - Diversi i punti all'ordine del
giorno della Commissione speciale per il controllo presieduta dal
consigliere regionale Sergio Dressi (AN), inclusa la proposta di
definire un programma di collaborazione con la Sezione di
controllo della Corte dei Conti, sulla quale la Commissione
rifletterà anche nel prossimo incontro. Il dibattito maggiore si
è avuto sull'esame della clausola valutativa contenuta
nell'articolo 6 del disegno di legge della Giunta regionale
sull'accoglienza e l'integrazione degli immigrati, che la III
Commissione consiliare ha accolto ieri iniziando l'approvazione
del provvedimento.
Con tale clausola, così come accolta, si prevede una valutazione
triennale dell'efficacia della legge stessa da parte
dell'Amministrazione regionale, in particolare attraverso
l'analisi costi/benefici; la valutazione è presentata alla
competente Commissione consiliare. La bozza presentata da Dressi
alla Commissione speciale, invece, specifica che la Giunta deve
presentare al Consiglio una relazione sulla valutazione
effettuata ed elenca una serie di documenti che devono essere
inclusi, tra cui la spesa complessiva triennale che si è
sostenuta a livello regionale, aggregata per settori d'intervento
e con riferimento all'ente che l'ha finanziata; deve poi essere
specificato l'ammontare degli impegni assunti a carico del
bilancio regionale, comprese le destinazioni a valere sui
finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche sociali, del
Fondo regionale per le attività di cooperazione allo sviluppo e
partenariato internazionale e delle diverse leggi di settore.
Al termine della discussione, è stato dato mandato a Dressi di
inviare una lettera al presidente Nevio Alzetta con la quale si
rende noto alla III Commissione quanto emerso e se la cosa può
essere tenuta in considerazione per l'Aula. Al contempo, si
chiederà al presidente del Consiglio regionale, Alessandro
Tesini, e a tutti i presidenti di Commissione di esaminare
l'opportunità che siano queste ultime a coinvolgere quella per il
controllo ove si presenti l'opportunità, e non più viceversa.
Quanto al dibattito, Maurizio Salvador (Misto) ha suggerito una
valutazione annuale sullo stato di attuazione della legge quanto
ad adempimenti amministrativi e istituzionali e ha sostenuto
l'inutilità operare in una Commissione priva di poteri.
Paolo Pupulin (DS) ha affermato che la Commissione speciale non
ha il potere di fare proposte su un articolo già approvato da
un'altra Commissione e che ogni consigliere doveva, semmai, fare
le proprie valutazioni politiche su quanto proposto e sostenere
la cosa in via personale nella discussione in Aula.
Per Virgilio Disetti (Margh) non è il caso di andare oltre una
raccomandazione alla Giunta su come rispondere, ma è sbagliato
mettere in legge un elenco specifico di dati, oltre al fatto che
l'assessore può essere chiamato a relazionare ogni volta che una
Commissione lo ritiene necessario.
Sul ruolo della Commissione speciale, Piero Camber (FI) ha detto
che è necessario capire i suoi reali spazi di manovra per non
perdere tempo in futuro. Sulla questione in esame, ha ricordato
di aver proposto al presidente Alzetta di accantonare l'articolo
6 per attendere il giudizio di quella speciale, ma così non è
stato.
Kristian Franzil (PRC) ha sostenuto che non è compito della
Commissione speciale emendare un testo di legge, semmai decidere
già che tra un anno si verificherà come è stata applicata sino ad
allora la clausola valutativa.
Come consiglieri - così Alessandra Battellino (IpR) - abbiamo
l'obbligo di controllare; se non abbiamo questo potere, allora è
vero che è meglio chiudere questa Commissione. Quanto
all'articolo in esame, c'è ancora il passaggio in Aula per
intervenire.