IPR: presentata pdl su numero farmacie in regione
(ACON) Trieste, 20 gen - COM/RC - Presentata dal Gruppo di
Intesa per la Regione in Consiglio regionale una proposta di
legge per adeguare il numero delle farmacie presenti in Friuli
Venezia Giulia.
Ogni biennio - hanno fatto sapere Alessandra Battellino, Luigi
Ferone e Roberto De Gioia - la Giunta regionale e le Aziende per
i servizi sanitari adottano delle delibere sulle piante organiche
delle farmacie nelle diverse province che devono, però, tener
conto di una legge nazionale molto rigida che non considera le
realtà dei singoli territori. Il numero delle farmacie, infatti,
é determinato in base alla popolazione, ma con disparità di
trattamento tra i Comuni: per quelli sino a 12.500 abitanti,
infatti, il rapporto è di una ogni 5.000 persone, mentre è di una
ogni 4.000 nei Comuni superiori.
In pratica - ha spiegato la Battellino - sarebbe sufficiente
aumentare del 20% le attuali farmacie (che così passerebbero da
361 a 433) per dare evasione alle richieste che provengono dal
territorio; un aumento che é giustificato anche dalla presenza di
decine di migliaia di immigrati non residenti e dal fatto che la
popolazione del Friuli Venezia Giulia diventa sempre più anziana
e quindi ha necessità di avere una migliore offerta del servizio.
Non bisogna poi dimenticare - ha aggiunto - che attualmente le
farmacie possono vendere anche prodotti che dovrebbero essere
collocati sul mercato in libera concorrenza come, ad esempio,
cosmetici, pannolini e giocattoli, tutti generi che hanno
contribuito ad aumentare i loro introiti. Revisionare le
autorizzazioni, aumentandone il numero, va nel senso di
migliorare il servizio per il cittadino e in quello di offrire
qualche possibilità di lavoro in più ai tanti laureati in
farmacia che, a fronte di una laurea "a numero aperto" si
ritrovano le farmacie "a numero chiuso", con la conseguenza di
essere costretti non a fare i farmacisti ma i collaboratori.
La distinzione, poi, fra i Comuni con più o meno di 12.500
abitanti è pregiudizievole per i cittadini dei Comuni minori, che
in Friuli Venezia Giulia sono la gran parte.
I tre consiglieri hanno quindi definito la loro proposta una
legge semplice (appena due gli articoli), che fissando solo un
nuovo parametro, unitario per tutto il territorio, elimina le
disparità e offre un servizio migliore a costo zero per la
Regione e per lo Stato.