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CR: nuovo Statuto, relazione Panontin (4)

24.01.2005
12:30
(ACON) TRieste, 24 gen - RC - Parere negativo della Lega Nord sul testo di revisione licenziato dalla V Commissione - fa sapere il relatore di minoranza Paolo Panontin - in quanto non è stato accolto nessuno degli spunti della proposta di legge presentata autonomamente, lasciando pertanto irrisolte molte tematiche connesse all'ammodernamento dell'apparato burocratico regionale, al riassetto istituzionale degli Enti locali, così come ad alcune scelte di fondo sulla ripartizione amministrativa del territorio che scaturiscono dal retaggio storico-culturale della Regione. Il risultato è un testo eccessivamente "tiepido".

Panontin è quindi passato a comparare la proposta all'attenzione dell'Aula con quella del suo Gruppo e ha sostenuto che la maggioranza orienta la vita sociale e politica della Regione verso una società multietnica, in cui le peculiarità storiche e linguistiche tenderanno inevitabilmente ad annullarsi. Parimenti grave è la mancanza di qualsiasi accenno alle nostre origini storiche, culturali e cristiane e al ruolo sociale della famiglia.

Il testo in esame si limita, poi, ad adeguare l'assetto amministrativo e politico della Regione alle novità introdotte dalla riforma del Titolo V della Costituzione, ignorando ogni istanza federalista. Non c'è alcuna intenzione di forzare le disposizioni costituzionali e arrivare ad una trattativa, con il Governo nazionale, in grado di attribuire maggiore autonomia e potere decisionale alla nostra Regione.

La maggioranza ha anche adottato il cosiddetto principio del parallelismo (tante competenze amministrative quante sono le materie legislative), che la Costituzione ha abbandonato già dal 2001. Con riferimento, invece, all'autonomia di Comuni e Province, guardiamo con favore al recepimento di quelle che erano anche le nostre richieste: la compartecipazione da parte degli Enti locali ai decimi di compartecipazione regionale e l'eliminazione di ogni vincolo di destinazione nei trasferimenti regionali.

Dalla nostra impostazione - ha proseguito - derivava un forte segnale di snellimento delle rappresentanze politiche, ma anche dell'apparato amministrativo regionale; nella proposta della maggioranza manca qualsiasi accenno a tali istanze, limitandosi ad enunciare, in maniera puramente formale (articolo 65) i criteri dell'efficacia, dell'efficienza e dell'economicità. Sia pur timidamente, il testo licenziato dalla Commissione ha fatto un passo in avanti prevedendo (art. 2) la possibilità di disciplinare, con legge regionale statutaria, forme particolari di autonomia e coordinamento per gli Enti locali territoriali. Ci auguriamo che non rimanga una dichiarazione di principio.

Per l'Aula, la Lega riproporrà la propria legge sotto forma di emendamenti per una riforma più coraggiosa della Regione, di cui necessita per dialogare in posizione paritaria sia con il Governo centrale sia con gli Stati della nuova Europa.

(segue)