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CR: nuovo Statuto, dibattito (14)

24.01.2005
18:24
(ACON) Trieste, 24 gen - MPB - Da Alessandra Battellino, capogruppo di Intesa per la Regione, l'auspicio che nell'esame dell'articolato non ci siano preconcetti e che si arrivi a un voto unanime poiché la carta statutaria serve a dettare regole che riguardano tutti i cittadini e a garantire un'autonomia che va solo aumentata. Non va però rinviata la possibilità di dare dignità statutaria a Trieste e al Friuli, espressione non di due enti territoriali ma di due realtà, e in merito gli emendamenti del gruppo saranno riproposti. Battellino ha anche insistito sulle Pari opportunità e sul tema delle cariche elettive, essendo la parità della rappresentanza l'obiettivo da perseguire. Evidenziata anche l'importanza che quanto riguarda la materia elettorale sia trattato nella legge statutaria.

Igor Canciani, capogruppo del PRC, esprimendo soddisfazione per il testo uscito dalla Commissione, ha sottolineato come le punte maggiormente polemiche sull'autonomia si siano sviluppate a Convenzione ultimata. Buono il lavoro di riscrittura sulle peculiarità della regione, il riconoscimento del plurilinguismo innanzitutto, e importante l'inciso all'art.4 sul rifiuto della guerra e il ripudio delle armi di distruzione di massa. E così pure la garanzia, all'art.19, a cittadini e cittadine di alcune forme di partecipazione. Lo Statuto così impostato è per una regione moderna, attenta alle peculiarità territoriali, che si è lasciata dalle spalle il trattino e agisce come territorio coeso, unito e indivisibile.

Bruno Malattia, capogruppo del Cittadini per il Presidente, definendo quella dello Statuto una procreazione assistita, ha così spiegato la mancanza di passione e interesse per un opus imperfectum che noi non variamo, trovando però ingenerose le critiche dell'opposizione sui tempi del lavoro, rispettati in modo esemplare e con disciplina. Ci siamo fatti carico di un esercizio difficile ma essenziale per il futuro del Friuli Venezia Giulia, poco importa se sarà questo o un altro Parlamento ad approvare la proposta: l'importante è che questo Consiglio abbia fatto il suo dovere. Quanto alle radici, dovremmo attingere all'esempio dei nostri predecessori scegliendo del precedente Statuto linearità, semplicità, serietà, essenzialità, concretezza. Malattia ha quindi insistito sull'importanza di prevedere in Statuto l'elezione diretta del presidente.

(segue)