CR: nuovo Statuto, dibattito (14)
(ACON) Trieste, 24 gen - MPB - Da Alessandra Battellino,
capogruppo di Intesa per la Regione, l'auspicio che nell'esame
dell'articolato non ci siano preconcetti e che si arrivi a un
voto unanime poiché la carta statutaria serve a dettare regole
che riguardano tutti i cittadini e a garantire un'autonomia che
va solo aumentata. Non va però rinviata la possibilità di dare
dignità statutaria a Trieste e al Friuli, espressione non di due
enti territoriali ma di due realtà, e in merito gli emendamenti
del gruppo saranno riproposti. Battellino ha anche insistito
sulle Pari opportunità e sul tema delle cariche elettive, essendo
la parità della rappresentanza l'obiettivo da perseguire.
Evidenziata anche l'importanza che quanto riguarda la materia
elettorale sia trattato nella legge statutaria.
Igor Canciani, capogruppo del PRC, esprimendo soddisfazione per
il testo uscito dalla Commissione, ha sottolineato come le punte
maggiormente polemiche sull'autonomia si siano sviluppate a
Convenzione ultimata. Buono il lavoro di riscrittura sulle
peculiarità della regione, il riconoscimento del plurilinguismo
innanzitutto, e importante l'inciso all'art.4 sul rifiuto della
guerra e il ripudio delle armi di distruzione di massa. E così
pure la garanzia, all'art.19, a cittadini e cittadine di alcune
forme di partecipazione. Lo Statuto così impostato è per una
regione moderna, attenta alle peculiarità territoriali, che si è
lasciata dalle spalle il trattino e agisce come territorio coeso,
unito e indivisibile.
Bruno Malattia, capogruppo del Cittadini per il Presidente,
definendo quella dello Statuto una procreazione assistita, ha
così spiegato la mancanza di passione e interesse per un opus
imperfectum che noi non variamo, trovando però ingenerose le
critiche dell'opposizione sui tempi del lavoro, rispettati in
modo esemplare e con disciplina. Ci siamo fatti carico di un
esercizio difficile ma essenziale per il futuro del Friuli
Venezia Giulia, poco importa se sarà questo o un altro Parlamento
ad approvare la proposta: l'importante è che questo Consiglio
abbia fatto il suo dovere. Quanto alle radici, dovremmo attingere
all'esempio dei nostri predecessori scegliendo del precedente
Statuto linearità, semplicità, serietà, essenzialità,
concretezza. Malattia ha quindi insistito sull'importanza di
prevedere in Statuto l'elezione diretta del presidente.
(segue)