Pens: Ferone, lettera aperta a sindaco su povertà a Trieste
(ACON) Trieste, 31 gen - COM/AB - Sul problema della povertà a
Trieste, il consigliere regionale Luigi Ferone (Part.Pens) ha
scritto una lettera aperta al sindaco di Trieste Roberto
Dipiazza, che ha fatto avere anche al presidente della Regione
Riccardo Illy e alle organizzazioni sindacali.
Di seguito il testo della missiva.
"La città di Trieste, giorno dopo giorno, vede emergere nuovi
casi di estrema povertà che, troppo spesso, sfociano in tragedia.
Troppe morti solitarie, troppe famiglie vivono nel disagio più
assoluto, troppa emarginazione.
Appare evidente che in questa apparente ricca e prospera Trieste,
vi sono troppe vite distrutte dalla povertà, dalla fame, si,
dalla fame, dalla solitudine, dalla paura del domani, perché un
domani senza sicurezza, diventa un incubo nelle menti di tante
persone che hanno perso il loro lavoro, di coloro che hanno dato
fondo ad ogni risorsa, ritrovandosi senza nulla, nella più
assoluta miseria.
Trieste non è fatta solo di teatri, di tante, troppe mostre di
tutti i tipi, per tutti i gusti, ma anche, per tanti cittadini,
di cibo alla mensa dei poveri, di generi alimentari dalle
benemerite associazioni caritatevoli, vestiti lisi, una casa che
non arriva, un telefono che non squilla e per alcuni, la visita
al monte dei pegni per cedere l'ultimo anello, l'ultimo oro,
anche la fede nuziale che non verrà mai disimpegnata.
Per altri cittadini di questa nostra Trieste, vi è la fila per il
pranzo o la cena, troppo spesso l'inutile domanda per una casa
pubblica, ecc. Dietro ad una notte vissuta al dormitorio
pubblico, ospiti occasionali di un amico, all'aperto, coperti da
cartoni, si cela una vita crudele ed avara, fatta anche di
ignoranza, di vizi, ma anche di mille angosce: anche questi
esseri umani, questi uomini e queste donne, fanno parte
dell'umanità e del nostro tessuto sociale ed a loro, dovrebbe
essere rivolto il primo pensiero di ogni pubblico amministratore.
Mentre nascono mostre, iniziative culturali e quant'altro di
simile, troppe volte, muore la speranza in coloro che sognano di
trovare un lavoro sicuro, un modo certo ed onesto per mantenere
la famiglia. Si certo, è vero, le risorse economiche sono poche,
la scelta a volte non è facile, ma davanti alla fame, alla morte
solitaria, al freddo, alla disoccupazione, come si fa a destinare
considerevoli risorse economiche, per feste, mostre culturali e
quant'altro?
Credo che l'Amministrazione comunale debba fare delle scelte
coraggiose e prendere atto della degradata situazione sociale di
una città come Trieste, che dietro la sua bellezza, dietro la sua
voglia di crescere, cela situazioni drammatiche: una città dove
vi sono anche delle assurde contraddizioni, come la fame di
alloggi a cui corrispondono le centinaia di alloggi, pubblici e
privati, non occupati.
Una città moderna, che vuole essere a misura d'uomo, una città
democratica, non può chiudere gli occhi e sigillare le orecchie,
davanti alla povertà, anche quella più nera: tutti i cittadini
hanno diritto ad una vita quantomeno accettabile e non fatta solo
di stenti, di quotidiane umiliazioni. Spero quindi che sia
invertita la politica della massima attenzione verso tutto ciò
che si ritiene faccia cultura, che si abolisca l'effimero e
l'inutile, e che siano previsti fortissimi investimenti per il
sociale, per gli aiuti ai cittadini indigenti e per rafforzare in
sintesi i servizi sociali, nel loro complesso. Urgono risposte
rapide e certe. Troppi cittadini attendono un forte e
significativo segnale di attenzione: non ci si può girare
dall'altra parte e far finta di nulla".