News


CR: nuovo Statuto, dichiarazioni di voto (6)

01.02.2005
19:21
(ACON) Trieste, 01 feb - RC - Mirko Spazzapan (Margh) ha affermato che l'opposizione è convinta che lo Statuto non sarà approvato dal Parlamento invece è un buon testo, dove le minoranze linguistiche e le diversità culturali trovano la loro giusta collocazione, con l'italiano lingua ufficiale, ma friulano, sloveno e tedesco non dimenticate e in Aquileia primo luogo della loro convivenza.

Si poteva lavorare con meno rischi emendando solo qualche articolo del vecchio Statuto - così Alessandra Battellino (IPR) - invece la scelta fatta mette a rischio la stessa autonomia della Regione. Il testo ci vede d'accordo solo in parte perché si è persa l'occasione di dare dignità, con maggiore autonomia, al Friuli e alla città di Trieste; si affronta la questione delle Autonomie locali; i principi fondamentali sono meglio definiti; è stato inserito l'obiettivo della pari rappresentanza uomo/donna nelle cariche di nomina.

Roberto Molinaro (UDC), che ha parlato anche per Maurizio Salvador (Misto), ha sostenuto che sono molti i passi fatti indietro e anche le scelte sbagliate: l'intesa necessaria con il Consiglio delle Autonomie locali e al contempo l'aver sminuito il potere regolamentare di queste ultime perché inserito in una legge ordinaria sempre modificabile, l'aver introdotto un principio di gerarchia delle lingue. Le troppe proposte bocciate, non ultimo il preambolo suggerito, obbligano a non poter sostenere lo Statuto né in Aula né a livello nazionale.

Paolo Ciani (AN) ha parlato di occasioni mancate: il presidente Illy a luglio 2003 parlava di Statuto che doveva tener conto del Friuli e della Venezia Giulia, ma così non è stato perché quanto previsto nel preambolo su Aquileia non va in tal senso; ha vinto la volontà di fare mediazione a tutti i costi tra le esigenze dei componenti del centro-sinistra.

Occasione persa di arrivare in Parlamento con una proposta unica anche per Claudio Violino (LN). Il Friuli è differente da Trieste: se 40 anni fa si è dovuto subire la scelta di unirli, oggi è stata mancata la possibilità di riconoscere le differenze del territorio. E' uno Statuto "triestinocentrico" e quindi il suo valore è minato alla base; manca la grande politica; si sono fatte differenze tra le minoranze.

Bruno Malattia (Citt) ha fatto presente il lavoro di tutti i gruppi di maggioranza a dare alle generazioni future uno Statuto più adeguato alle nuove esigenze di autonomia regionale. Il nocciolo di ogni autonomia sono le competenze che lo Stato riserva a una Regione. In questo Statuto ci sono troppi interessi di parte, ci voleva uno spirito diverso all'interno della maggioranza.

(segue)