CR: nuovo Statuto, dichiarazioni di voto (6)
(ACON) Trieste, 01 feb - RC - Mirko Spazzapan (Margh) ha
affermato che l'opposizione è convinta che lo Statuto non sarà
approvato dal Parlamento invece è un buon testo, dove le
minoranze linguistiche e le diversità culturali trovano la loro
giusta collocazione, con l'italiano lingua ufficiale, ma
friulano, sloveno e tedesco non dimenticate e in Aquileia primo
luogo della loro convivenza.
Si poteva lavorare con meno rischi emendando solo qualche
articolo del vecchio Statuto - così Alessandra Battellino (IPR) -
invece la scelta fatta mette a rischio la stessa autonomia della
Regione. Il testo ci vede d'accordo solo in parte perché si è
persa l'occasione di dare dignità, con maggiore autonomia, al
Friuli e alla città di Trieste; si affronta la questione delle
Autonomie locali; i principi fondamentali sono meglio definiti; è
stato inserito l'obiettivo della pari rappresentanza uomo/donna
nelle cariche di nomina.
Roberto Molinaro (UDC), che ha parlato anche per Maurizio
Salvador (Misto), ha sostenuto che sono molti i passi fatti
indietro e anche le scelte sbagliate: l'intesa necessaria con il
Consiglio delle Autonomie locali e al contempo l'aver sminuito il
potere regolamentare di queste ultime perché inserito in una
legge ordinaria sempre modificabile, l'aver introdotto un
principio di gerarchia delle lingue. Le troppe proposte bocciate,
non ultimo il preambolo suggerito, obbligano a non poter
sostenere lo Statuto né in Aula né a livello nazionale.
Paolo Ciani (AN) ha parlato di occasioni mancate: il presidente
Illy a luglio 2003 parlava di Statuto che doveva tener conto del
Friuli e della Venezia Giulia, ma così non è stato perché quanto
previsto nel preambolo su Aquileia non va in tal senso; ha vinto
la volontà di fare mediazione a tutti i costi tra le esigenze dei
componenti del centro-sinistra.
Occasione persa di arrivare in Parlamento con una proposta unica
anche per Claudio Violino (LN). Il Friuli è differente da
Trieste: se 40 anni fa si è dovuto subire la scelta di unirli,
oggi è stata mancata la possibilità di riconoscere le differenze
del territorio. E' uno Statuto "triestinocentrico" e quindi il
suo valore è minato alla base; manca la grande politica; si sono
fatte differenze tra le minoranze.
Bruno Malattia (Citt) ha fatto presente il lavoro di tutti i
gruppi di maggioranza a dare alle generazioni future uno Statuto
più adeguato alle nuove esigenze di autonomia regionale. Il
nocciolo di ogni autonomia sono le competenze che lo Stato
riserva a una Regione. In questo Statuto ci sono troppi interessi
di parte, ci voleva uno spirito diverso all'interno della
maggioranza.
(segue)