News


CR: nuovo Statuto, dichiarazioni di voto (7)

01.02.2005
20:12
(ACON) Trieste, 01 feb - MPB - Voto contrario, pesato e convinto, quello annunciato da Antonio Pedicini (FI) che avrebbe voluto un epilogo diverso per questo che era e resta un punto ambizioso di una legislatura, ma non troppo per non essere tentato. Pedicini ha inoltre indicato nel presidente Illy il responsabile morale, materiale e politico del fallimento dello Statuto. Avendo nelle sue mani un potere non discutibile da nessuna maggioranza, valendo ancora il principio del simul simul, secondo il consigliere, Illy avrebbe potuto con gratuità liberare maggioranza e Consiglio. Era comunque importante che si avviasse questo dibattito, anche se il nostro sarà un voto di rifiuto per il prodotto risultato.

Per Giancarlo Tonutti (Margh), che annunciando voto favorevole ed esprimendo l'auspicio che il testo diventi legge comune, il problema non è l'individuazione dell'assassino dello Statuto, che era nato sotto i migliori auspici mentre poi qualcuno in corso lavori ha cambiato idea: altri hanno perduto una battaglia interna. Questa avventura ha avuto anche un esito simbolico. Una delle scommesse di intesa democratica è stata quella di pensare che la democrazia sia produttiva, non solo nelle produzione di leggi ma anche di regole. È una bella tappa, a cui aveva aspirato anche la precedente amministrazione. Abbiamo cercato strade che riuscissero ad accomunare le nostre visioni che possono essere diverse, ma che devono trovare un coagulo. Di un tanto dobbiamo dare atto anche se qui purtroppo ha vinto il sistema della contrapposizione.

Infine, per Bruno Zvech (DS) questo testo di Statuto ha tanti pregi: non è la somma di frammenti identitari portati dalla risacca della storia né la mediazione al ribasso di interessi; è lo Statuto della Regione, moderno ed europeo e parla ai cittadini e alle imprese. Anch'io pensavo di arrivare a un consenso più ampio - ha affermato il consigliere sottolineando che non era scontato il mantenimento, come invece è stato, della compattezza della coalizione che ha lavorato per trovare il massimo di unità. Uno statuto comunque diventa di tutti solo se i cittadini della regione lo percepiranno come loro. Non sarà facile il percorso in Parlamento e anche lì tutto si giocherà nei rapporti legittimi tra maggiorana e opposizione, anche se ciò non necessariamente sarà utile in vista delle elezioni del 2006.

(segue)