CR: nuovo Statuto, dichiarazioni di voto (7)
(ACON) Trieste, 01 feb - MPB - Voto contrario, pesato e
convinto, quello annunciato da Antonio Pedicini (FI) che avrebbe
voluto un epilogo diverso per questo che era e resta un punto
ambizioso di una legislatura, ma non troppo per non essere
tentato. Pedicini ha inoltre indicato nel presidente Illy il
responsabile morale, materiale e politico del fallimento dello
Statuto. Avendo nelle sue mani un potere non discutibile da
nessuna maggioranza, valendo ancora il principio del simul simul,
secondo il consigliere, Illy avrebbe potuto con gratuità
liberare maggioranza e Consiglio. Era comunque importante che si
avviasse questo dibattito, anche se il nostro sarà un voto di
rifiuto per il prodotto risultato.
Per Giancarlo Tonutti (Margh), che annunciando voto favorevole ed
esprimendo l'auspicio che il testo diventi legge comune, il
problema non è l'individuazione dell'assassino dello Statuto, che
era nato sotto i migliori auspici mentre poi qualcuno in corso
lavori ha cambiato idea: altri hanno perduto una battaglia
interna. Questa avventura ha avuto anche un esito simbolico. Una
delle scommesse di intesa democratica è stata quella di pensare
che la democrazia sia produttiva, non solo nelle produzione di
leggi ma anche di regole. È una bella tappa, a cui aveva aspirato
anche la precedente amministrazione. Abbiamo cercato strade che
riuscissero ad accomunare le nostre visioni che possono essere
diverse, ma che devono trovare un coagulo. Di un tanto dobbiamo
dare atto anche se qui purtroppo ha vinto il sistema della
contrapposizione.
Infine, per Bruno Zvech (DS) questo testo di Statuto ha tanti
pregi: non è la somma di frammenti identitari portati dalla
risacca della storia né la mediazione al ribasso di interessi; è
lo Statuto della Regione, moderno ed europeo e parla ai cittadini
e alle imprese. Anch'io pensavo di arrivare a un consenso più
ampio - ha affermato il consigliere sottolineando che non era
scontato il mantenimento, come invece è stato, della compattezza
della coalizione che ha lavorato per trovare il massimo di unità.
Uno statuto comunque diventa di tutti solo se i cittadini della
regione lo percepiranno come loro. Non sarà facile il percorso in
Parlamento e anche lì tutto si giocherà nei rapporti legittimi
tra maggiorana e opposizione, anche se ciò non necessariamente
sarà utile in vista delle elezioni del 2006.
(segue)