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III Comm: audizione Coordinamento servizi genetica

03.02.2005
12:40
(ACON) Trieste, 03 feb - RC - L'attività di genetica medica guarda alla prevenzione e alla farmacogenetica, ma anche alla messa in rete e alla razionalizzazione dei servizi offerti a vario titolo dalle attuali otto strutture presenti sul territorio regionale: CRO di Aviano; Burlo Garofolo, Università e Azienda ospedaliera (AO) Cattinara di Trieste; casa di Cura "Città di Udine", AO S.Maria della Misericordia e Policlinico universitario di Udine; AO S.Maria degli Angeli di Pordenone. E proprio in tal senso va il Gruppo di coordinamento dei servizi di genetica, le cui problematiche sono state ascoltate dalla III Commissione consiliare presieduta da Nevio Alzetta (DS).

Le malattie genetiche sono quelle causate da un difetto del nostro patrimonio ereditario, quanto a struttura o numero dei cromosomi oppure struttura e funzione dei geni, ma anche dall'interazione tra i geni e l'ambiente. I test genetici costituiscono l'applicazione medica oggi più importante della ricerca genetica. Fondamentali sono quelli che è possibile fare ai portatori sani così come i test presintomatici (ad esempio ai bambini non affetti, ma ad alto rischio) e quelli finalizzati alla ricerca.

Negli anni, sono state emanate diverse linee-guida, italiane e internazionali, sulla diagnosi e sulla prevenzione di queste malattie, sulla consulenza genetica e sulla tutela dei pazienti. Tuttavia è necessario ci sia una uniformità di indicazioni affinché al cittadino siano garantiti adeguati livelli di assistenza e qualità nell'esecuzione delle prestazioni.

Altra questione è la carenza di personale specializzato e il lungo periodo di addestramento indispensabile perché questo sia operativo. La necessità si registra soprattutto per la diagnosi genetica prenatale: è effettuata presso i tre centri operativi in regione e nel 2001 registravano un'esigenza di 5.460 indagini all'anno, ma la situazione è lontana da questo livello con le circa 4.000 indagini eseguite nel 2004.

Ciò che il Gruppo di coordinamento ha evidenziato è la necessità di supportare economicamente e con adeguate leggi i test genetici (spesso sono tecnicamente difficili e lunghi, perciò i laboratori possono eseguirli solo per una minima parte, dovendosi integrare con altre strutture anche extraregionali), la consulenza genetica (anche con adeguato personale), la strumentazione sempre più sofisticata. Le iniziative, quindi, andrebbero non tanto a migliorare la ricerca, già di livello eccellente, quanto ad offrire un'applicazione razionale di ciò che dalla ricerca arriva.

(immagini alle tv)