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Citt: legge immigrazione necessaria e innovativa

03.02.2005
17:47
(ACON) Trieste, 03 feb - COM/AB - "Una proposta di legge che non crea disequilibri, né privilegi nei confronti degli immigrati. Continuare a battere su questo tasto è puramente strumentale"

E' questo, in sintesi, il giudizio dei Cittadini per il Presidente sul disegno di legge all'esame della III Commissione consiliare, dove la questione degli immigrati e delle politiche di accoglienza e integrazione della regione ha fatto emergere due posizioni antitetiche: da una parte quella di chi intravede nella presenza dei cittadini extracomunitari una risorsa da valorizzare, dall'altra di chi pensa agli immigrati come a una minaccia alla propria identità.

"In realtà - hanno spiegato Piero Colussi e Maria Teresa Bassa Poropat - quella in discussione in Commissione è una proposta di legge resa necessaria dalle esigenze del mercato produttivo e delle dinamiche sociali e culturali di una regione strategica nella nuova Europa. Il fenomeno dell'immigrazione richiede non l'atteggiamento dello struzzo, ma il coraggio e la capacità di affrontare il fenomeno, governandolo".

Bassa Poropat e Colussi ritengono che il disegno di legge sull'immigrazione affronti in maniera organica il fenomeno dell'immigrazione, riconoscendole di essere una risorsa per la vita economica, sociale e culturale della nostra regione. Il provvedimento proposto dalla Giunta, prendendo atto della situazione esistente, è il frutto di un processo che ha visto coinvolti società civile, imprenditori, sindacati, associazioni di volontariato. Va inoltre sottolineato il ruolo centrale della Regione in fase di regolazione, programmazione e coordinamento degli interventi, e la delega agli enti locali della loro organizzazione con il coinvolgimento diretto delle associazioni che operano sul territorio dando vita, così, a una sussidiarietà verticale e orizzontale.

L'aspetto più innovativo, aggiungono, è poi rappresentato dalla volontà di monitorare l'efficacia degli interventi realizzati attraverso l'introduzione, per la prima volta, della "clausola valutativa": una verifica, cioè, non solo in termini economici, ma anche sotto il profilo culturale, sociale e formativo.

Bassa Poropat e Colussi, poi, evidenziano come interventi mirati andranno a tutela dei soggetti più fragili, donne e minori, e che un ruolo centrale viene riconosciuto all'istruzione e alla formazione come strumenti privilegiati atti a favorire una effettiva integrazione degli immigrati sul territorio.

La legge, concludono, nasce anche con lo scopo di portare dei correttivi alla Bossi-Fini: una legge che doveva porre un freno al fenomeno dell'immigrazione clandestina, ma che di fatto ha fallito l'obiettivo.