Citt: legge immigrazione necessaria e innovativa
(ACON) Trieste, 03 feb - COM/AB - "Una proposta di legge che
non crea disequilibri, né privilegi nei confronti degli
immigrati. Continuare a battere su questo tasto è puramente
strumentale"
E' questo, in sintesi, il giudizio dei Cittadini per il
Presidente sul disegno di legge all'esame della III Commissione
consiliare, dove la questione degli immigrati e delle politiche
di accoglienza e integrazione della regione ha fatto emergere due
posizioni antitetiche: da una parte quella di chi intravede nella
presenza dei cittadini extracomunitari una risorsa da
valorizzare, dall'altra di chi pensa agli immigrati come a una
minaccia alla propria identità.
"In realtà - hanno spiegato Piero Colussi e Maria Teresa Bassa
Poropat - quella in discussione in Commissione è una proposta di
legge resa necessaria dalle esigenze del mercato produttivo e
delle dinamiche sociali e culturali di una regione strategica
nella nuova Europa. Il fenomeno dell'immigrazione richiede non
l'atteggiamento dello struzzo, ma il coraggio e la capacità di
affrontare il fenomeno, governandolo".
Bassa Poropat e Colussi ritengono che il disegno di legge
sull'immigrazione affronti in maniera organica il fenomeno
dell'immigrazione, riconoscendole di essere una risorsa per la
vita economica, sociale e culturale della nostra regione. Il
provvedimento proposto dalla Giunta, prendendo atto della
situazione esistente, è il frutto di un processo che ha visto
coinvolti società civile, imprenditori, sindacati, associazioni
di volontariato. Va inoltre sottolineato il ruolo centrale della
Regione in fase di regolazione, programmazione e coordinamento
degli interventi, e la delega agli enti locali della loro
organizzazione con il coinvolgimento diretto delle associazioni
che operano sul territorio dando vita, così, a una sussidiarietà
verticale e orizzontale.
L'aspetto più innovativo, aggiungono, è poi rappresentato dalla
volontà di monitorare l'efficacia degli interventi realizzati
attraverso l'introduzione, per la prima volta, della "clausola
valutativa": una verifica, cioè, non solo in termini economici,
ma anche sotto il profilo culturale, sociale e formativo.
Bassa Poropat e Colussi, poi, evidenziano come interventi mirati
andranno a tutela dei soggetti più fragili, donne e minori, e che
un ruolo centrale viene riconosciuto all'istruzione e alla
formazione come strumenti privilegiati atti a favorire una
effettiva integrazione degli immigrati sul territorio.
La legge, concludono, nasce anche con lo scopo di portare dei
correttivi alla Bossi-Fini: una legge che doveva porre un freno
al fenomeno dell'immigrazione clandestina, ma che di fatto ha
fallito l'obiettivo.