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Pens: legge immigrati e criteri assegnazione alloggi ATER

08.02.2005
17:32
(ACON) Trieste, 08 feb - COM/AB - In merito all'approvazione in III Commissione del disegno di legge sugli immigrati si registra una dichiarazione del consigliere del Partito Pensionati Luigi Ferone.

È indubbiamente importante l'approvazione del disegno di legge sugli immigrati, al quale sono stati introdotti significativi emendamenti da parte della maggioranza e dell'opposizione. È un provvedimento migliorabile nel corso della discussione in Consiglio regionale, ma che già ora delinea diritti e doveri degli ospiti stranieri della nostra regione e che vuole dare regole a una presenza di un più che consistente numero di stranieri in Friuli Venezia Giulia, provenienti dai Paesi più diversi e dalle tradizioni, costumi e religioni fra le più differenti: in definitiva, il provvedimento ha voluto fotografare questa realtà e cercare di incamminarla sui binari dell'inclusione e non dell'esclusione.

Il fenomeno dell'immigrazione - aggiunge Ferone - va affrontato con coraggio e lungimiranza, proprio per evitare ghetti e situazioni sociali esplosive che potrebbero rivelarsi l'anticamera della diffusione di sentimenti razzisti. Nella realtà è necessario evitare guerre fra poveri, dal momento che certi problemi sociali relativi al bisogno e alla povertà, anche quella più estrema, riguardano fasce sempre più consistenti della nostra società e i nuovi arrivati. Di sanatoria in sanatoria, centrodestra e centrosinistra hanno creato in molti cittadini del Sud del mondo l'illusione che il nostro Paese fosse l'Eldorado, ma purtroppo così non è e oggi, con l'inizio di una crisi industriale che sembra sempre più consistente e con la perdita di posti di lavoro, tanti nodi vengono al pettine.

Il ddl sugli immigrati non crea privilegi per nessuno, prevede semplicemente uguali diritti e uguali doveri, attingendo a piene mani dalla legge Bossi-Fini in materia di immigrazione, quindi non vi è nessuna fuga in avanti. Molti cittadini, soprattutto quelli che tutti i giorni devono confrontarsi con le difficoltà del vivere quotidiano, vedono nei nuovi arrivati dei pericolosi concorrenti per quanto concerne l'assegnazione di una casa, di un sussidio e questo, per tutta una serie di ragioni è purtroppo vero, in una regione dove le ATER non riescono a dare delle risposte abitative adeguate, dove i Comuni sono costretti a far fronte a una crescente richiesta di interventi di carattere sociale da parte dei cittadini, con bilanci sempre più esigui. È auspicabile, proprio per evitare facili speculazioni e demagogiche iniziative, che si intervenga per rivedere i criteri di assegnazione di alloggi ATER e per interventi di carattere sociale, prevedendo nei bandi di concorso o nelle concessioni, punteggi relativi agli anni di residenza o alla cittadinanza, evitando in tal modo che si penalizzano cittadini italiani di fronte alla concorrenza di chi, come tanti stranieri, non denunciano redditi o hanno tanti figli, rispetto a un nostro anziano, poverissimo pensionato e solo, ma che, gioco forza, è costretto a dichiarare tutto l'importo della sua misera pensione. È necessario evitare speculazioni e guerra fra poveri. Il ddl è, inoltre, un importante passo avanti verso l'integrazione, verso il riconoscimento di una situazione che c'è, in tutta la sua evidenza e che va governata e non lasciata degradare, un provvedimento che, in sintesi, vuole evitare situazioni potenzialmente esplosive e incontrollabili come quelle esistenti, non solo in alcuni Paesi europei, ma anche in molte città italiane, soprattutto del Nord.

La salvaguardia e la difesa delle fasce sociali deboli della nostra società, quindi, non deve essere vista come una contraddizione rispetto al contenuto e allo spirito del ddl sull'immigrazione - conclude Ferone - ma come un completamento da attuarsi con regolamenti e interventi mirati, proprio per non vanificare lo spirito di coesistenza, di accoglienza e di solidarietà contenuto in questo progetto normativo.