Pens: legge immigrati e criteri assegnazione alloggi ATER
(ACON) Trieste, 08 feb - COM/AB - In merito all'approvazione in
III Commissione del disegno di legge sugli immigrati si registra
una dichiarazione del consigliere del Partito Pensionati Luigi
Ferone.
È indubbiamente importante l'approvazione del disegno di legge
sugli immigrati, al quale sono stati introdotti significativi
emendamenti da parte della maggioranza e dell'opposizione. È un
provvedimento migliorabile nel corso della discussione in
Consiglio regionale, ma che già ora delinea diritti e doveri
degli ospiti stranieri della nostra regione e che vuole dare
regole a una presenza di un più che consistente numero di
stranieri in Friuli Venezia Giulia, provenienti dai Paesi più
diversi e dalle tradizioni, costumi e religioni fra le più
differenti: in definitiva, il provvedimento ha voluto fotografare
questa realtà e cercare di incamminarla sui binari
dell'inclusione e non dell'esclusione.
Il fenomeno dell'immigrazione - aggiunge Ferone - va affrontato
con coraggio e lungimiranza, proprio per evitare ghetti e
situazioni sociali esplosive che potrebbero rivelarsi
l'anticamera della diffusione di sentimenti razzisti. Nella
realtà è necessario evitare guerre fra poveri, dal momento che
certi problemi sociali relativi al bisogno e alla povertà, anche
quella più estrema, riguardano fasce sempre più consistenti della
nostra società e i nuovi arrivati. Di sanatoria in sanatoria,
centrodestra e centrosinistra hanno creato in molti cittadini del
Sud del mondo l'illusione che il nostro Paese fosse l'Eldorado,
ma purtroppo così non è e oggi, con l'inizio di una crisi
industriale che sembra sempre più consistente e con la perdita di
posti di lavoro, tanti nodi vengono al pettine.
Il ddl sugli immigrati non crea privilegi per nessuno, prevede
semplicemente uguali diritti e uguali doveri, attingendo a piene
mani dalla legge Bossi-Fini in materia di immigrazione, quindi
non vi è nessuna fuga in avanti. Molti cittadini, soprattutto
quelli che tutti i giorni devono confrontarsi con le difficoltà
del vivere quotidiano, vedono nei nuovi arrivati dei pericolosi
concorrenti per quanto concerne l'assegnazione di una casa, di un
sussidio e questo, per tutta una serie di ragioni è purtroppo
vero, in una regione dove le ATER non riescono a dare delle
risposte abitative adeguate, dove i Comuni sono costretti a far
fronte a una crescente richiesta di interventi di carattere
sociale da parte dei cittadini, con bilanci sempre più esigui.
È auspicabile, proprio per evitare facili speculazioni e
demagogiche iniziative, che si intervenga per rivedere i criteri
di assegnazione di alloggi ATER e per interventi di carattere
sociale, prevedendo nei bandi di concorso o nelle concessioni,
punteggi relativi agli anni di residenza o alla cittadinanza,
evitando in tal modo che si penalizzano cittadini italiani di
fronte alla concorrenza di chi, come tanti stranieri, non
denunciano redditi o hanno tanti figli, rispetto a un nostro
anziano, poverissimo pensionato e solo, ma che, gioco forza, è
costretto a dichiarare tutto l'importo della sua misera pensione.
È necessario evitare speculazioni e guerra fra poveri.
Il ddl è, inoltre, un importante passo avanti verso
l'integrazione, verso il riconoscimento di una situazione che
c'è, in tutta la sua evidenza e che va governata e non lasciata
degradare, un provvedimento che, in sintesi, vuole evitare
situazioni potenzialmente esplosive e incontrollabili come quelle
esistenti, non solo in alcuni Paesi europei, ma anche in molte
città italiane, soprattutto del Nord.
La salvaguardia e la difesa delle fasce sociali deboli della
nostra società, quindi, non deve essere vista come una
contraddizione rispetto al contenuto e allo spirito del ddl
sull'immigrazione - conclude Ferone - ma come un completamento da
attuarsi con regolamenti e interventi mirati, proprio per non
vanificare lo spirito di coesistenza, di accoglienza e di
solidarietà contenuto in questo progetto normativo.