UDC/Misto: presentata legge sulla famiglia
(ACON) Trieste, 15 feb - COM/AB - "La priorità per un nuovo
welfare in Friuli Venezia Giulia è il riconoscimento del ruolo
della famiglia come soggetto sociale, con la sua irrinunciabile
centralità nelle politiche e le conseguenti azioni per la
promozione dei suoi diritti e doveri. Ad essa, quale risorsa
prima delle nostre comunità, vanno assicurati ampi spazi di
libertà, per una piena attuazione del suo ruolo, prima ancora di
agevolazioni, benefici e servizi".
Lo ha affermato il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto
Molinaro durante la conferenza stampa di presentazione del
progetto di legge relativo a "Interventi per la promozione dei
diritti e dei doveri della famiglia" dei consiglieri regionali
Roberto Molinaro, Gina Fasan (UDC) e Maurizio Salvador (Gruppo
Misto), intervenuti all'incontro con il Segretario regionale
dell'UDC Angelo Compagnon e altri esponenti di associazioni e
gruppi impegnati nel sociale.
"Vogliamo che anche nel Friuli Venezia Giulia le oltre 496 mila
famiglie possano contare su una nuova legge di riferimento - ha
sottolineato l'esponente UDC - che consenta il rafforzamento
delle relazioni familiari, con assunzione di responsabilità da
parte delle famiglie e lo sviluppo delle loro potenzialità nei
confronti dell'intero ciclo della vita familiare, con un rapporto
virtuoso con le istituzioni pubbliche. La famiglia non può essere
considerata un consumatore, un utente bisognoso al quale
destinare poche risorse e servizi di risulta, ma deve essere
protagonista nella costruzione di una rete integrata di
opportunità, dalle quali essa stessa possa essere in parte
gestore nell'ambito della sua auto organizzazione e certificatore
della qualità dei servizi stessi".
Il segretario regionale dell'UDC Angelo Compagnon ha invece
sottolineato che "non da oggi la famiglia è centrale nell'azione
politica del partito scudocrociato e con questo progetto di legge
in Consiglio regionale vogliamo dimostrare di essere tra coloro
che intendono fare e non solo fare promesse come Illy e la sua
maggioranza da un anno e mezzo in qua".
Numerose le novità nel progetto, orientato in particolare al
come, alla definizione di un nuovo modello di governance con la
famiglia, quella prevista dall'art. 29 della Costituzione, nella
quale il concepito è parte. Tra le innovazioni vi è pure il
sostegno preferenziale ai progetti presentati dalle associazioni
tra famiglie e da altre forme associative, ma anche una nuova
forma di partecipazione e rappresentanza delle famiglie stesse,
con l'istituzione di un apposito organismo, costituito nei comuni
superiori ai 15 mila abitanti o tra i comuni compresi in ciascun
ambito socio-sanitario, quale momento di interlocuzione e intesa
con le istituzioni locali. Nuove previsioni anche tra gli
interventi che tendono al graduale superamento degli attuali
assegni di natalità, ritenuti scarsamente efficaci, molto costosi
e troppo selettivi per i limiti di reddito stabili nel 2004,
siccome ne beneficiano solo un terzo dei nati. Tra i nuovi
interventi per il sostegno alla formazione della famiglia i
prestiti d'onore a tasso zero per l'allestimento delle nuove
abitazioni; agevolazioni ICI e tributarie da parte dei comuni e
attività d'informazione. Un mix di servizi ed interventi
economici è invece previsto per il sostegno alle scelte di
paternità, maternità, cura e educazione: tra essi contributi per
le gestanti, ma soprattutto l'assegno integrativo familiare per
le difficoltà temporanee; una carta famiglia per le famiglie
numerose con più di cinque componenti e nuovi servizi quali i
nidi famiglia e le madri di giorno. Significative anche le azioni
per promuovere la qualità del tempo per la famiglia, come le
banche del tempo; i piani territoriali degli orari; i pacchetti
per il turismo familiare e il rafforzamento dei rapporti
intergenerazionali come obiettivo delle attività istituzionali.
Per fruire degli interventi di carattere economico è proposta
l'utilizzazione delle nuove modalità del quoziente familiare. Il
finanziamento della totalità degli interventi sarà assicurato da
un apposito Fondo regionale della famiglia che nelle intenzioni
dei proponenti dovrebbe rappresentare almeno l'uno per cento del
bilancio regionale.