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UDC/Misto: presentata legge sulla famiglia

15.02.2005
10:57
(ACON) Trieste, 15 feb - COM/AB - "La priorità per un nuovo welfare in Friuli Venezia Giulia è il riconoscimento del ruolo della famiglia come soggetto sociale, con la sua irrinunciabile centralità nelle politiche e le conseguenti azioni per la promozione dei suoi diritti e doveri. Ad essa, quale risorsa prima delle nostre comunità, vanno assicurati ampi spazi di libertà, per una piena attuazione del suo ruolo, prima ancora di agevolazioni, benefici e servizi".

Lo ha affermato il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro durante la conferenza stampa di presentazione del progetto di legge relativo a "Interventi per la promozione dei diritti e dei doveri della famiglia" dei consiglieri regionali Roberto Molinaro, Gina Fasan (UDC) e Maurizio Salvador (Gruppo Misto), intervenuti all'incontro con il Segretario regionale dell'UDC Angelo Compagnon e altri esponenti di associazioni e gruppi impegnati nel sociale.

"Vogliamo che anche nel Friuli Venezia Giulia le oltre 496 mila famiglie possano contare su una nuova legge di riferimento - ha sottolineato l'esponente UDC - che consenta il rafforzamento delle relazioni familiari, con assunzione di responsabilità da parte delle famiglie e lo sviluppo delle loro potenzialità nei confronti dell'intero ciclo della vita familiare, con un rapporto virtuoso con le istituzioni pubbliche. La famiglia non può essere considerata un consumatore, un utente bisognoso al quale destinare poche risorse e servizi di risulta, ma deve essere protagonista nella costruzione di una rete integrata di opportunità, dalle quali essa stessa possa essere in parte gestore nell'ambito della sua auto organizzazione e certificatore della qualità dei servizi stessi".

Il segretario regionale dell'UDC Angelo Compagnon ha invece sottolineato che "non da oggi la famiglia è centrale nell'azione politica del partito scudocrociato e con questo progetto di legge in Consiglio regionale vogliamo dimostrare di essere tra coloro che intendono fare e non solo fare promesse come Illy e la sua maggioranza da un anno e mezzo in qua".

Numerose le novità nel progetto, orientato in particolare al come, alla definizione di un nuovo modello di governance con la famiglia, quella prevista dall'art. 29 della Costituzione, nella quale il concepito è parte. Tra le innovazioni vi è pure il sostegno preferenziale ai progetti presentati dalle associazioni tra famiglie e da altre forme associative, ma anche una nuova forma di partecipazione e rappresentanza delle famiglie stesse, con l'istituzione di un apposito organismo, costituito nei comuni superiori ai 15 mila abitanti o tra i comuni compresi in ciascun ambito socio-sanitario, quale momento di interlocuzione e intesa con le istituzioni locali. Nuove previsioni anche tra gli interventi che tendono al graduale superamento degli attuali assegni di natalità, ritenuti scarsamente efficaci, molto costosi e troppo selettivi per i limiti di reddito stabili nel 2004, siccome ne beneficiano solo un terzo dei nati. Tra i nuovi interventi per il sostegno alla formazione della famiglia i prestiti d'onore a tasso zero per l'allestimento delle nuove abitazioni; agevolazioni ICI e tributarie da parte dei comuni e attività d'informazione. Un mix di servizi ed interventi economici è invece previsto per il sostegno alle scelte di paternità, maternità, cura e educazione: tra essi contributi per le gestanti, ma soprattutto l'assegno integrativo familiare per le difficoltà temporanee; una carta famiglia per le famiglie numerose con più di cinque componenti e nuovi servizi quali i nidi famiglia e le madri di giorno. Significative anche le azioni per promuovere la qualità del tempo per la famiglia, come le banche del tempo; i piani territoriali degli orari; i pacchetti per il turismo familiare e il rafforzamento dei rapporti intergenerazionali come obiettivo delle attività istituzionali. Per fruire degli interventi di carattere economico è proposta l'utilizzazione delle nuove modalità del quoziente familiare. Il finanziamento della totalità degli interventi sarà assicurato da un apposito Fondo regionale della famiglia che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe rappresentare almeno l'uno per cento del bilancio regionale.