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CR: legge piccole e medie imprese, i relatori (3)

15.02.2005
13:19
(ACON) Trieste, 15 feb - AB - I lavori del Consiglio regionale sono proseguiti con l'esame del disegno di legge che contiene - in 50 articoli - interventi per il sostegno e lo sviluppo delle piccole e medie imprese.

Paolo Santin (Margh), relatore di maggioranza, ha evidenziato come il rilancio complessivo del Friuli Venezia Giulia passi attraverso una sinergia tra le politiche sociali e quelle economiche e come il provvedimento si inserisca in questo contesto, con interventi che puntano al superamento di alcune criticità tipiche delle PMI come la dimensione inadeguata, l'insufficiente internazionalizzazione, le difficoltà nella successione generazionale, i difetti manageriali, un'organizzazione vetusta.

Nel rispetto dei vincoli imposti dall'Unione europea, si prevede quindi un aiuto pubblico che possa fornire non più disordinati contributi a pioggia, ma un sostegno indirizzato a fornire consulenza strategica, competenza al management, ricerca e applicazione della stessa, trasferimento tecnologico, lasciando ampia libertà all'iniziativa delle imprese sia nella consulenza che nei piani di sviluppo.

Il concetto ispiratore del provvedimento è positivo, ha quindi affermato Giorgio Venier Romano (FI), relatore di minoranza, ma l'articolato che viene proposto presenta troppe manchevolezze, alcuni appesantimenti, qualche eccesso di discrezionalità politica e una troppo modesta dotazione finanziaria rispetto alle attese dei diversi comparti economici.

Pur avendo proposto diversi emendamenti migliorativi, sono stati quasi tutti bocciati, ma verranno riproposti in Aula assieme a quelli relativi a una diversa interpretazione dei distretti industriali, che facevano parte di una proposta di legge sottoscritta assieme al collega Asquini e ad altri consiglieri.

La legge approda in Aula con grave ritardo, nonostante negli ultimi tre anni ci sia stato un calo delle esportazioni e un basso livello di crescita economica e produttiva. Lo ha fatto notare Maurizio Franz (LN), relatore di minoranza.

Ci sono punti di criticità come l'insufficiente dotazione finanziaria, la sostituzione dei Comitati di distretto con le Agenzie per lo sviluppo dei Distretti industriali, che rischiano di impiegare le esigue risorse per le strutture dirigenziali e burocratiche, anziché per lo sviluppo. Inoltre, la procedura per la valutazione delle richieste di contributo dovrebbe avvenire con un organismo snello, con competenze e professionalità elevate e soprattutto indipendente dal potere politico.

Sbagliata, infine, la scelta di far ricadere sugli Enti locali l'esenzione ICI: sarebbe meglio introdurre una forma di rimborso compensativo a favore dei Consorzi industriali.

(immagini alle tv)

(segue)