Citt: Bassa Poropat su legge PMI e presenza femminile
(ACON) Trieste, 15 feb - COM/AB - Esprime apprezzamento Maria
Teresa Bassa Poropat a nome del gruppo consiliare dei Cittadini
per il Presidente per il disegno di legge sulle piccole e medie
imprese, che affronta in maniera organica le politiche
finalizzate a contribuire allo sviluppo competitivo di queste
realtà che rappresentano una risorsa importante nell'economia
della nostra regione, ma che molto spesso, proprio a causa delle
loro ridotte dimensioni e della loro concentrazione in settori
tradizionali fortemente esposti alla concorrenza di un mercato
globale, faticano a decollare.
"L'obiettivo principale della legge - ha detto Poropat - è
rappresentato proprio dalla necessità di reinserirle all'interno
di un disegno strategico di politica industriale, individuandone
gli strumenti più idonei a supportare progetti di sviluppo,
superando l'erogazione a pioggia dei contributi, semplificando le
procedure amministrative, ma soprattutto monitorando i risultati
ottenuti in maniera tale da poter modificare, se necessario in
itinere, l'assetto organizzativo dell'impresa anche attraverso la
figura del manager a tempo, ma soprattutto attraverso
l'incentivazione di tirocini formativi destinati a trasferire
nuove competenze e conoscenze allo scopo di incidere in maniera
determinante sull'innovazione della cultura imprenditoriale".
"Più in particolare - ha sottolineato - desidero esprimere il mio
personale apprezzamento per il recepimento da parte della
Commissione competente, della Giunta e dell'assessore di alcuni
emendamenti volti non solo a riconoscere, ma a valorizzare il
ruolo importante che l'imprenditoria femminile svolge all'interno
della nostra regione. L'imprenditoria femminile rappresenta
infatti il 24% delle imprese regionali e oltre 4000 sono le
imprese femminili presenti nei 4 distretti produttivi. Elevato è
il tasso di imprenditorialità nella nostra regione, con un
rapporto di 1 impresa femminile ogni 27 donne residenti a
Gorizia, 1 ogni 23 a Pordenone, 1 ogni 32 a Trieste e 1 ogni 41 a
Udine. Un dato in costante crescita ma, anche se il tasso di
attività femminile è cresciuto del 2,9 % e quello di occupazione
del 3,9, rimane ancora un divario marcato tra occupazione
maschile e femminile (pari al 20%) e la non forza lavoro in tutte
le province è costituita per oltre il 50% da donne".
"E' su questo fronte che si deve intervenire con provvedimenti
che consentano da un lato di attivare azioni mirate per
accompagnare la nascita e lo sviluppo di nuova progettualità
femminile, incentivando quei progetti che valorizzano la
responsabilità sociale dell'impresa e della conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro, dall'altro riconoscere tra gli
indicatori qualificanti dei progetti, quelli che prevedono la
riqualificazione professionale e l'inserimento in aziende di
donne dopo il periodo di maternità o di assenza per attività di
cura".
Le richieste di finanziamento presentate sulla legge 215/92
relativa alle azioni positive per l'imprenditoria femminile -
co-finanziata in modo significativo dalla Regione - testimoniano
peraltro come l'imprenditoria femminile possa trovare, proprio
nei settori a più alto contenuto innovativo, lo spazio per
coniugare progetti aziendali validi con la creazione di nuove
generazioni di lavoratrici autonome soprattutto nei settori dei
servizi alle persone e all'impresa.
"Dovremmo altresì immaginare - ha concluso Poropat - che
opportune sinergie tra settori, ad esempio tra commercio e
ristorazione, artigianato e turismo o tra servizi alla persona e
aziende (basti pensare ai nidi aziendali o al
progetto Futura) nei quali maggiormente presente è la componente
femminile, possano di per sé rappresentare un'opportunità di
sviluppo e innovazione nell'imprenditoria femminile della nostra
regione".