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Citt: Bassa Poropat su legge PMI e presenza femminile

15.02.2005
15:44
(ACON) Trieste, 15 feb - COM/AB - Esprime apprezzamento Maria Teresa Bassa Poropat a nome del gruppo consiliare dei Cittadini per il Presidente per il disegno di legge sulle piccole e medie imprese, che affronta in maniera organica le politiche finalizzate a contribuire allo sviluppo competitivo di queste realtà che rappresentano una risorsa importante nell'economia della nostra regione, ma che molto spesso, proprio a causa delle loro ridotte dimensioni e della loro concentrazione in settori tradizionali fortemente esposti alla concorrenza di un mercato globale, faticano a decollare.

"L'obiettivo principale della legge - ha detto Poropat - è rappresentato proprio dalla necessità di reinserirle all'interno di un disegno strategico di politica industriale, individuandone gli strumenti più idonei a supportare progetti di sviluppo, superando l'erogazione a pioggia dei contributi, semplificando le procedure amministrative, ma soprattutto monitorando i risultati ottenuti in maniera tale da poter modificare, se necessario in itinere, l'assetto organizzativo dell'impresa anche attraverso la figura del manager a tempo, ma soprattutto attraverso l'incentivazione di tirocini formativi destinati a trasferire nuove competenze e conoscenze allo scopo di incidere in maniera determinante sull'innovazione della cultura imprenditoriale".

"Più in particolare - ha sottolineato - desidero esprimere il mio personale apprezzamento per il recepimento da parte della Commissione competente, della Giunta e dell'assessore di alcuni emendamenti volti non solo a riconoscere, ma a valorizzare il ruolo importante che l'imprenditoria femminile svolge all'interno della nostra regione. L'imprenditoria femminile rappresenta infatti il 24% delle imprese regionali e oltre 4000 sono le imprese femminili presenti nei 4 distretti produttivi. Elevato è il tasso di imprenditorialità nella nostra regione, con un rapporto di 1 impresa femminile ogni 27 donne residenti a Gorizia, 1 ogni 23 a Pordenone, 1 ogni 32 a Trieste e 1 ogni 41 a Udine. Un dato in costante crescita ma, anche se il tasso di attività femminile è cresciuto del 2,9 % e quello di occupazione del 3,9, rimane ancora un divario marcato tra occupazione maschile e femminile (pari al 20%) e la non forza lavoro in tutte le province è costituita per oltre il 50% da donne".

"E' su questo fronte che si deve intervenire con provvedimenti che consentano da un lato di attivare azioni mirate per accompagnare la nascita e lo sviluppo di nuova progettualità femminile, incentivando quei progetti che valorizzano la responsabilità sociale dell'impresa e della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, dall'altro riconoscere tra gli indicatori qualificanti dei progetti, quelli che prevedono la riqualificazione professionale e l'inserimento in aziende di donne dopo il periodo di maternità o di assenza per attività di cura".

Le richieste di finanziamento presentate sulla legge 215/92 relativa alle azioni positive per l'imprenditoria femminile - co-finanziata in modo significativo dalla Regione - testimoniano peraltro come l'imprenditoria femminile possa trovare, proprio nei settori a più alto contenuto innovativo, lo spazio per coniugare progetti aziendali validi con la creazione di nuove generazioni di lavoratrici autonome soprattutto nei settori dei servizi alle persone e all'impresa.

"Dovremmo altresì immaginare - ha concluso Poropat - che opportune sinergie tra settori, ad esempio tra commercio e ristorazione, artigianato e turismo o tra servizi alla persona e aziende (basti pensare ai nidi aziendali o al progetto Futura) nei quali maggiormente presente è la componente femminile, possano di per sé rappresentare un'opportunità di sviluppo e innovazione nell'imprenditoria femminile della nostra regione".