AN: legge PMI, contenuti ideologici e scelte dannose
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/AB - Ancora una volta l'assessore
Bertossi cerca di far credere che il semplice aggiornamento di
grandi leggi di riforma - varate dal centrodestra nella passata
legislatura - sia invece un esercizio di grande attività
legislativa riformatrice.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale di AN Sergio
Dressi che aggiunge:
In realtà, molte norme contenute nel disegno di legge della
Giunta sulle PMI sono il frutto di un esame di aggiornamento
della legislazione vigente sulla base delle esperienze maturate
dopo alcuni anni di applicazione delle stesse. Se alcuni articoli
proposti sono condivisibili, proprio perché si tratta di
aggiustamenti tecnici, quelli che snaturano le leggi madri hanno
un forte contenuto ideologico e, privi di copertura finanziaria
adeguata, rischiano di fare più danni che altro, ingenerando
aspettative che non saranno soddisfatte.
Un esempio tra i tanti: la legge 2/92 modificata dall'art. 5
della legge regionale 18/03, che prevedeva l'erogazione di
contributi alle PMI per l'attuazione di programmi pluriennali di
promozione all'estero, prevedeva la copertura fino al 50% delle
spese ritenute ammissibili. L'ultimo riparto a fronte dei
progetti proposti ha determinato l'erogazione dei contributi
nella misura del solo 11,293% delle spese ammissibili. E'
evidente che la stragrande maggioranza dei progetti proposti e
ammessi al riparto non saranno attuati considerando il contributo
assegnato una "miseria".
Così avverrà per molte delle novità inserite senza copertura nel
provvedimento, senza contare la proliferazione di carrozzoni,
come l'Agenzia dei distretti industriali che consumerà in gettoni
di presenza le poche risorse a disposizione.
Dopo quasi due anni di governo - conclude Dressi - se il
centrosinistra e la Giunta del presidente Illy non hanno prodotto
una sola riforma degna di questo nome, il motivo è semplice: le
numerose leggi di vera riforma, varate nell'ottava legislatura,
sono efficaci e rispondono alle esigenze dei settori su cui
riverberano la loro azione.
Ammetterlo farebbe crollare i contenuti del programma con cui
Illy ha vinto le elezioni nel 2003, che bocciava drasticamente,
senza salvare nulla, tutta l'attività legislativa del
centrodestra. Così, ci si accontenta di stravolgere, qua e là,
quanto fatto, incapaci di fare di più e di meglio.