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AN: legge PMI, contenuti ideologici e scelte dannose

16.02.2005
13:48
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/AB - Ancora una volta l'assessore Bertossi cerca di far credere che il semplice aggiornamento di grandi leggi di riforma - varate dal centrodestra nella passata legislatura - sia invece un esercizio di grande attività legislativa riformatrice.

Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale di AN Sergio Dressi che aggiunge:

In realtà, molte norme contenute nel disegno di legge della Giunta sulle PMI sono il frutto di un esame di aggiornamento della legislazione vigente sulla base delle esperienze maturate dopo alcuni anni di applicazione delle stesse. Se alcuni articoli proposti sono condivisibili, proprio perché si tratta di aggiustamenti tecnici, quelli che snaturano le leggi madri hanno un forte contenuto ideologico e, privi di copertura finanziaria adeguata, rischiano di fare più danni che altro, ingenerando aspettative che non saranno soddisfatte.

Un esempio tra i tanti: la legge 2/92 modificata dall'art. 5 della legge regionale 18/03, che prevedeva l'erogazione di contributi alle PMI per l'attuazione di programmi pluriennali di promozione all'estero, prevedeva la copertura fino al 50% delle spese ritenute ammissibili. L'ultimo riparto a fronte dei progetti proposti ha determinato l'erogazione dei contributi nella misura del solo 11,293% delle spese ammissibili. E' evidente che la stragrande maggioranza dei progetti proposti e ammessi al riparto non saranno attuati considerando il contributo assegnato una "miseria".

Così avverrà per molte delle novità inserite senza copertura nel provvedimento, senza contare la proliferazione di carrozzoni, come l'Agenzia dei distretti industriali che consumerà in gettoni di presenza le poche risorse a disposizione.

Dopo quasi due anni di governo - conclude Dressi - se il centrosinistra e la Giunta del presidente Illy non hanno prodotto una sola riforma degna di questo nome, il motivo è semplice: le numerose leggi di vera riforma, varate nell'ottava legislatura, sono efficaci e rispondono alle esigenze dei settori su cui riverberano la loro azione. Ammetterlo farebbe crollare i contenuti del programma con cui Illy ha vinto le elezioni nel 2003, che bocciava drasticamente, senza salvare nulla, tutta l'attività legislativa del centrodestra. Così, ci si accontenta di stravolgere, qua e là, quanto fatto, incapaci di fare di più e di meglio.