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CR: legge immigrati, il relatore di maggioranza (4)

16.02.2005
16:42
(ACON) Trieste, 16 feb - RC - Il Consiglio regionale ha iniziato l'esame del disegno di legge sull'accoglienza e l'integrazione degli stranieri immigrati.

Primo a parlare, il relatore di maggioranza Nevio Alzetta (DS). A suo dire, l'esigenza di ricorrere ad una norma omogenea in questo settore viene dalla legislazione nazionale, in particolare dal Testo unico sull'immigrazione 286/1998 - noto come legge Turco-Napolitano - poi modificato nel 2001 e divenuto la cosiddetta legge Bossi-Fini.

Questa legge - ha detto Alzetta - affida alle Regioni il ruolo chiave per realizzare tutti gli interventi relativi all'integrazione sociale e al contrasto alla discriminazione. Con essa il Friuli Venezia Giulia, insieme all'Emilia Romagna, si dota di uno strumento innovativo. Nel testo non ci sono provvedimenti di favore nei confronti dei cittadini stranieri immigrati, semmai è ribadito il concetto di parità di diritti e doveri.

Il consigliere ha quindi ricordato alcune cifre: 52mila gli stranieri ufficialmente residenti al 31/12/2003; 300 posti letto nelle strutture per l'accoglienza; 7.067 gli studenti stranieri. Ecco perché è doveroso e necessario creare le condizioni affinché queste persone siano accolte preservando la loro dignità, nel rispetto delle leggi.

Il testo all'attenzione dell'Aula tratta dei diversi ambiti che compongono la questione immigrazione e in particolare quelli riguardanti l'integrazione e l'accoglienza. Mi riferisco - ha spiegato - alle necessità abitative cui si deve rispondere per garantire un'accoglienza degna di questo nome, al diritto alla salute che coinvolge le Aziende sanitarie nella loro azione nel campo delle materie socio-sanitarie; mi riferisco alla scuola, importante luogo di aggregazione, e al mercato del lavoro. In quest'ultimo settore, come in campo culturale, credo sia giusto considerare gli immigrati come risorsa piuttosto che come problema.

Sono indubbie le difficoltà che un consistente flusso migratorio implica su una qualsivoglia società; se dal lato della politica nazionale è necessario gestire il fenomeno con programmi di cooperazione internazionale, si deve anche affrontare il problema senza allarmismi.

Per quanto riguarda l'articolato, le principali modifiche introdotte dalla Commissione rispetto al testo dell'assessore Antonaz riguardano tutte l'obiettivo di chiarire meglio a chi si rivolge la legge, e con quali finalità.

(segue)