CR: legge immigrati, il relatore di maggioranza (4)
(ACON) Trieste, 16 feb - RC - Il Consiglio regionale ha
iniziato l'esame del disegno di legge sull'accoglienza e
l'integrazione degli stranieri immigrati.
Primo a parlare, il relatore di maggioranza Nevio Alzetta (DS). A
suo dire, l'esigenza di ricorrere ad una norma omogenea in questo
settore viene dalla legislazione nazionale, in particolare dal
Testo unico sull'immigrazione 286/1998 - noto come legge
Turco-Napolitano - poi modificato nel 2001 e divenuto la
cosiddetta legge Bossi-Fini.
Questa legge - ha detto Alzetta - affida alle Regioni il ruolo
chiave per realizzare tutti gli interventi relativi
all'integrazione sociale e al contrasto alla discriminazione. Con
essa il Friuli Venezia Giulia, insieme all'Emilia Romagna, si
dota di uno strumento innovativo. Nel testo non ci sono
provvedimenti di favore nei confronti dei cittadini stranieri
immigrati, semmai è ribadito il concetto di parità di diritti e
doveri.
Il consigliere ha quindi ricordato alcune cifre: 52mila gli
stranieri ufficialmente residenti al 31/12/2003; 300 posti letto
nelle strutture per l'accoglienza; 7.067 gli studenti stranieri.
Ecco perché è doveroso e necessario creare le condizioni affinché
queste persone siano accolte preservando la loro dignità, nel
rispetto delle leggi.
Il testo all'attenzione dell'Aula tratta dei diversi ambiti che
compongono la questione immigrazione e in particolare quelli
riguardanti l'integrazione e l'accoglienza. Mi riferisco - ha
spiegato - alle necessità abitative cui si deve rispondere per
garantire un'accoglienza degna di questo nome, al diritto alla
salute che coinvolge le Aziende sanitarie nella loro azione nel
campo delle materie socio-sanitarie; mi riferisco alla scuola,
importante luogo di aggregazione, e al mercato del lavoro. In
quest'ultimo settore, come in campo culturale, credo sia giusto
considerare gli immigrati come risorsa piuttosto che come
problema.
Sono indubbie le difficoltà che un consistente flusso migratorio
implica su una qualsivoglia società; se dal lato della politica
nazionale è necessario gestire il fenomeno con programmi di
cooperazione internazionale, si deve anche affrontare il problema
senza allarmismi.
Per quanto riguarda l'articolato, le principali modifiche
introdotte dalla Commissione rispetto al testo dell'assessore
Antonaz riguardano tutte l'obiettivo di chiarire meglio a chi si
rivolge la legge, e con quali finalità.
(segue)