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Misto: Salvador, legge immigrati e clausola valutativa

17.02.2005
19:59
(ACON) Trieste, 17 feb - COM/RC - Anche in occasione della discussione sulla legge dell'immigrazione si è sprecata un'occasione per riaffermare l'autonomia del Consiglio regionale, riqualificando la funzione di controllo e d'indirizzo dell'Assemblea in termini di vigilanza sull'attuazione delle leggi e valutazione delle politiche pubbliche nonché di recupero del deficit informativo nel quale opera attualmente l'assemblea legislativa.

Si esprime così il consigliere regionale Maurizio Salvador (Misto) sulla mancata approvazione, da parte della maggioranza, di un suo emendamento firmato con Fasan e Molinaro (UDC) per l'inserimento in legge di una riscrittura integrale della clausola valutativa prevista nell'articolo 6.

Al contrario - scrive il consigliere - si è mantenuta la formulazione iniziale, di tipo autoreferenziale, in quanto scritta dall'assessore competente in materia e fatta propria dalla Giunta, facendo venir meno il principio della distinzione tra due diversi momenti che sono da un lato quello legislativo, ispettivo e di valutazione appartenente al Consiglio e dall'altro quello semplicemente esecutivo che è in capo alla Giunta. Nel caso di una legge così problematica come quella dell'immigrazione, occorre un costante monitoraggio e un controllo più che oculato dell'impiego delle risorse finanziarie, che tra l'altro saranno assegnate per buona parte a soggetti privi di consolidata esperienza amministrativa.

Gli interventi - spiega ancora - sono valutati solo con riferimento alle cittadine e ai cittadini immigrati, mentre la legge avrà impatto sulle Amministrazioni regionale e comunali, gli altri Organismi attuatori del piano e la collettività nella sua interezza. La scelta fatta dalla maggioranza non appare del tutto convincente nemmeno per quanto riguarda lo strumento prescelto per la valutazione, che assegna invece le mansioni di controllo e controllore in capo alla stessa persona, l'assessore regionale competente, senza che il Consiglio regionale abbia in merito alcun ruolo.

Tenuto conto che si tratta di una materia in costante evoluzione, dove l'approssimazione e l'eccessiva contiguità ideologica potrebbero risultare eccessivamente gravose - conclude Salvador - reputo un errore il mancato accoglimento dell'emendamento proposto. Credo, infine, che per il futuro sia necessario definire con precisione i compiti della Commissione speciale per il controllo sull'attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche regionali, perché il Consiglio possa meglio rispondere al mandato affidatogli dagli elettori.