Misto: Salvador, commento legge immigrati
(ACON) Trieste, 18 feb - COM/RC - Il calo demografico, la bassa
propensione dei nostri giovani ad accettare lavori considerati
umili, la difficoltà di reperire manodopera hanno portato anche
nella nostra regione il settore della produzione a rivolgersi
giocoforza verso la manodopera straniera specialmente per i
profili professionali di basso livello. Ad affermarlo a commento
della neo legge regionale sull'immigrazione, Maurizio Salvador
(Misto).
In molti settori produttivi, con particolare riguardo a quelli
ove le mansioni sono più faticose, rischiose e precarie -
prosegue il consigliere - la presenza di lavoratori immigrati
risulta decisiva per la sopravvivenza delle attività. In questi
anni la nostra Regione nella molteplicità dei suoi attori, forte
di un tessuto produttivo e sociale sufficientemente integrato e
con un consolidato rispetto della legalità, ha reagito bene alla
situazione evitando l'insorgenza di crisi, di situazioni di
degrado ed episodi di intolleranza che invece hanno colpito altre
zone del territorio italiano. Erano maturi, quindi, i tempi per
approvare una legge che affrontasse la materia dell'immigrazione
con un approccio globale, ma pragmatico. Si è invece scelta la
strada di fare di questo provvedimento una piattaforma
programmatica della sinistra, in particolare di Rifondazione
comunista, che avrà, attraverso l'assessore Roberto Antonaz,
piena autonomia e discrezionalità, mitigata solo dal fatto che il
regolamento dovrà venire sottoposto per un parere alla
commissione competente.
Una legge equilibrata - così ancora Salvador - avrebbe dovuto
pensare che una lungimirante politica dell'integrazione non può
essere rivolta solo agli immigrati, ma deve tenere conto anche
delle aspettative e delle esigenze dei nostri corregionali.
Evitare, infatti, il rifiuto degli stranieri è obiettivo primario
di una sensata e pragmatica politica dell'integrazione. Ciò
significa assicurare ai nostri concittadini rispetto sulla vera
concorrenza degli immigrati nel settore del welfare e sul mercato
del lavoro. Un'integrazione positiva si costruisce nel comune
rispetto delle regole, nella convinzione che l'altro non
rappresenti per noi un pericolo. Credo che il provvedimento che
ieri abbiamo approvato, pur affrontando in maniera complessiva la
questione immigrazione, non presti la dovuta attenzione al fatto
che si adottino politiche appropriate e si diffondano
atteggiamenti culturali in grado di coniugare i principi della
legalità con quelli della solidarietà.
Per queste considerazioni - ha chiosato - pur condividendo la
necessità di affrontare il tema dell'immigrazione, mi sono
astenuto con molte riserve sul testo votato.