Presidenza: dagli Urali a Bilbao appuntamenti di Tesini
(ACON) Trieste, 21 feb - MPB - Dalla russa Perm, negli Urali,
a Bruxelles, da Wroclow in Polonia a Barcellona
e poi a Bilbao, una serie di importanti appuntamenti di valenza
internazionale attende da qui alla fine dell'anno il presidente
del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessandro
Tesini, recentemente chiamato a ricoprire anche il ruolo di
coordinatore della Conferenza dei presidenti dell'Assemblea e dei
Consigli regionali e delle Province Autonome e che anche in
questa veste ora affronterà i nuovi impegni.
Si tratta di impegni che, per la natura intrinseca dei vari
appuntamenti e per gli argomenti posti a tema (democrazia
regionale, sussidiarietà all'interno della costituzione europea,
informazione), hanno una valenza istituzionale che va oltre il
piano della mera funzione di rappresentanza ed anzi esprimono un
portato ulteriore, di testimonianza e comunicazione di una
esperienza concreta della Regione.
Le tematiche poste al confronto investono, infatti,
responsabilità ampie ed evidenziano il significato, largamente
riconosciuto, della storia del Friuli Venezia Giulia all'interno
dello scenario europeo, in forza delle sue vicende più recenti,
per la sua posizione geopolitica, per la sua realtà
multiculturale e multietnica, per le scelte e gli indirizzi
adottati nel campo delle relazioni internazionali e che sempre
più caratterizzano l'attuale impostazione politica.
"Il Friuli Venezia Giulia a buon titolo è in grado di parlare a
nome e per conto di tutta l'Europa - commenta al proposito Tesini
- perché la storia di questa regione dalla prima Guerra mondiale
in poi, la sua collocazione, l'essere stata teatro delle tragedie
che hanno sconvolto il continente, le sue prospettive future e
l'essere ora al centro dei progetti di nuova integrazione, la
rendono espressione vera e verosimile di quella che è stata
l'evoluzione della storia europea di questi anni caratterizzati
dalla difficile ricerca della coesistenza - finalmente raggiunta
- tra realtà storiche, culturali e linguistiche diverse e dalla
necessità di accettare e riconoscere le diversità, per fare di
questo riconoscimento la base su cui costruire la democrazia. Il
Friuli Venezia Giulia ha dimostrato costantemente l'attitudine e
la capacità a ricercare e costruire con pazienza ed efficacia gli
equilibri".
Particolarmente centrato su questa dimensione l'intervento che
Tesini è invitato a fare dalla Scuola di studi politici di Mosca,
nell'ambito del seminario che essa ha organizzato a Perm, negli
Urali, dal 23 al 25 febbraio, sui rapporti tra Russia ed Europa:
la relazione che il presidente svolgerà il 24 febbraio sarà
infatti imperniata sul ruolo del Friuli Venezia Giulia nel
processo di allargamento dell'Ue.
L'appuntamento è di tutto rilievo poiché al seminario, come
relatori, sono chiamati esponenti di primo piano dei principali
Paesi europei ed è rivolto a imprenditori, operatori
dell'informazione, dirigenti della pubblica amministrazione,
diplomatici, parlamentari, amministratori di alcune delle più
importanti regioni russe.
Il 3 marzo, poi, il presidente, in rappresentanza della
Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative d'Europa
sarà a Bruxelles, presso il Comitato delle Regioni, per essere
ascoltato dalla Commissione Affari Costituzionali del Parlamento
europeo in merito a come il concetto di sussidiarietà è recepito
e promosso all'interno del Trattato
Costituzionale dell'Unione europea.
Anche questo è un appuntamento di grande rilievo poiché il Friuli
Venezia Giulia, nel panorama italiano ed europeo occupa una
posizione di avanguardia essendosi dotata di una legge
comunitaria regionale che le consente, nelle materie di propria
competenza, di dare immediata attuazione alle direttive
comunitarie assicurando inoltre il periodico adeguamento
dell'ordinamento regionale all'ordinamento comunitario. Questo
strumento normativo contiene disposizioni per l'adempimento degli
obblighi che alla Regione derivano dall'appartenenza dell'Italia
alle comunità europee.
"Ma anche la proposta di Statuto regionale da poco approvata dal
Consiglio - sottolinea Tesini - innova e aumenta i poteri della
Regione nei rapporti internazionali e con l'Ue e tutto ciò rende
la nostra esperienza davvero avanzata, e ci pone come un modello
di riferimento".
La democrazia regionale è, poi, l'argomento guida del vertice
delle regioni e delle città d'Europa, fissato per il 19 e 20
maggio a Wroclow in Polonia e al quale Tesini parlerà a nome dei
presidenti delle Assemblee legislative d'Europa.
In ottobre - 24 e 25 - a Barcellona si svolgerà la riunione
annuale della CALRE, ovvero la Conferenza dei presidenti dei
Parlamenti regionali europei dotati di poteri legislativi, nata
per rendere più incisivo il ruolo dei parlamenti regionali nel
processo di unificazione europea e di integrazione istituzionale.
Sono in tutto 74 le Regioni che ne fanno parte e appartengono a 8
diversi Paesi: si tratta dei parlamenti delle comunità autonome
spagnole, dei consigli regionali italiani, delle assemblee delle
regioni e comunità belghe, dei Parlamenti dei lander austriaci e
tedeschi, del parlamento autonomo di Aland in Finlandia, di
quello di Scozia, Galles e Irlanda del Nord per quanto riguarda
il Regno Unito, e delle Assemblee regionali portoghesi delle
Azzorre e Madeira.
Infine, tra il 9 e l'11 novembre, a Bilbao, si svolgerà il
vertice mondiale delle città dedicato alla "società
dell'informazione" e agli aspetti sia dell'informazione
istituzionale e dell'e-governement sia del complesso rapporto tra
democrazia e informazione.