Verdi: ancora contro il CPT a Gradisca d'Isonzo
Il consigliere regionale dei Verdi, Alessandro Metz, dopo la
lettera aperta scritta l'altra settimana al presidente della
Regione, al presidente della Provincia di Gorizia e al sindaco di
Gradisca d'Isonzo sull'irregolarità dell'iter burocratico nella
costruzione del Centro di permanenza temporanea (CPT) per
immigrati nella cittadina isontina e in cui spiegava perché
questi lavori fossero un abuso edilizio da 10 milioni di euro,
ritorna a chiedere un intervento da parte della Giunta regionale.
Non è possibile che in presenza di abusi così evidenti ancora non
si sia mosso niente - ascrive questa volta Metz. Ritengo che ci
siano tutti gli elementi per i ricorsi al TAR e al Consiglio di
Stato, ma soprattutto immediata dovrebbe essere la richiesta di
sequestro dell'intero cantiere. Ha dell'incredibile che negli
stessi giorni in cui viene approvata una legge sulle politiche di
integrazione delle persone straniere in Consiglio regionale, sia
permesso questo attacco alla dignità umana e alla civiltà della
nostra regione.
Non vorrei - così ancora il consigliere - che qualcuno fosse più
attento all'immagine che alla sostanza. Se il centro di
"Detenzione e Deportazione" verrà aperto sul nostro territorio,
la legge sugli immigrati appena votata sarà poco più che uno
specchietto per le allodole, un puro esercizio di stile per
l'immagine di pochi. Mi aspetto che soprattutto l'assessore
Antonaz dia una risposta in questo senso; soprattutto lui, vista
la delega all'immigrazione e l'appartenenza ad un partito che ha
sempre osteggiato questi luoghi, assuma un maggiore protagonismo,
fatto di atti conseguenti alle affermazioni di contrarietà che
contro il CPT ha sempre fatto.
Ci sono tutti i margini per bloccare quel progetto e deciderne il
destino. I rappresentanti istituzionali - conclude Metz - hanno
la possibilità di dimostrare di essere coerenti con le loro
affermazioni di contrarietà al CPT e di essere veri
rappresentanti delle richieste che sabato 26 saranno portate per
le vie di Gradisca d'Isonzo, fin davanti all'ex Caserma
Apollonio, richiedendo immediatamente il sequestro del cantiere.
Se così non fosse, penso che più di qualcuno dovrebbe chiedersi
il senso di quello che sta facendo e del ruolo che ricopre.