Verdi: riqualificazione centrale termoelettrica Monfalcone
(ACON) Trieste, 22 feb - COM/RC - La centrale termoelettrica di
Monfalcone è ubicata su una superficie di 20 ettari ed è composta
da quattro sezioni autonome: due attualmente alimentate a carbone
e due ad olio combustibile. Inizialmente proprietà di Enel, oggi
l'impianto è della spagnola Endesa. La privatizzazione di Enel e
il successivo contratto di vendita prevedevano, come condizione
(decreto D'Alema), la riconversione in ciclo combinato e
l'alimentazione a metano delle due sezioni ad olio combustibile,
con data limite il 2008, nonché il mantenimento a carbone delle
altre due sezioni pur con un loro ammodernamento.
Il consigliere dei Verdi, Alessandro Metz, ha presentato una
lunga e dettagliata interpellanza al presidente Illy con la quale
vuole sapere la situazione attuale della centrale, se i tempi di
riconversione saranno rispettati, se sarà formulata una strategia
regionale in materia di energia prima di accettare qualunque
proposta su terminal di rigasificazione, se sarà valutata meglio
la proposta di Endesa di un nuovo impianto per la combustione di
biomasse o di rifiuti.
Metz chiede, infine, di conoscere lo stato attuale della pratica
sulla Valutazione di impatto ambientale riguardante la
costruzione del gasdotto Monfalcone-Villesse per il rifornimento
del gas per la centrale termoelettrica e quali sono i livelli di
sicurezza all'interno della centrale termoelettrica con
particolare riferimento all'attività e alla qualificazione dei
lavoratori. Visto che la terziarizzazione del lavoro all'interno
della centrale termoelettrica può creare uno scadimento dei
livelli di sicurezza, con rischi sia per i lavoratori sia per la
abitazioni attaccate alla centrale, Il consigliere suggerisce un
incontro con le rappresentanze sindacali della centrale
termoelettrica per una dettagliata esposizione dei problemi.