III Comm: audiz. Azienda Villa Manin e Centro catalogazione
(ACON) Trieste, 23 feb - RC - Audizione a Passariano, per la
III Commissione consiliare presieduta da Nevio Alzetta (DS) e che
ha incontrato il presidente dell'Azienda speciale di Villa Manin
nonché sindaco di Codroipo, Vittorio Boem, la curatrice delle
mostre, Sara Cosulich, e il direttore del Servizio conservazione
patrimonio culturale e gestione del Centro regionale di
catalogazione e restauro beni culturali, Andrea Balanza.
Villa Manin attualmente è più turismo che cultura: i visitatori
vengono qui per vedere l'edificio e conoscere la sua storia più
che le sue mostre - ha esordito Boem. Questo è un aspetto che la
legge regionale 32, che ha istituito l'Azienda, non sfrutta. E'
necessario avere una certa organicità sulle attività che vi
organizziamo e ciò, invece, grazie alla 32, oggi avviene, ovvero
la norma consente di unificare gli sforzi pur mantenendo le
diversità dei diversi soggetti coinvolti, dal Centro di
catalogazione all'Accademia di belle arti, all'Associazione fra
le Pro Loco.
Tra gli altri punti dolenti - così ancora Boem - ci sono spazi
che giuridicamente risultano sottratti alla nostra giurisdizione,
ma questo non valorizza nessuno e c'è il bisogno di un unico
soggetto gestore; la norma dovrebbe essere più flessibile quanto
alle possibilità di assumere nuovo personale in occasione delle
mostre; sino ad oggi abbiamo lavorato sotto organico e con un
direttore artistico facente funzioni. Quanto alla struttura
edile, è in atto un intervento di ristrutturazione della sala
convegni, della riorganizzazione del parcheggio antistante la
Villa per il 2006, il completamento dei lavori dell'esedra di
levante.
L'intenzione - ha concluso - è di riuscire a rendere stabili
anche i momenti culturali segnati da musica (soprattutto il
periodo estivo), dibattiti ed eventi espositivi collaterali (ad
esempio fotografici organizzati in altre zone della regione).
Andrebbe sfruttato di più il grande parco che circonda la Villa
(a giugno vi saranno collocate delle statue), la quale essa
stessa deve diventare più accessibile al pubblico, ad esempio con
appuntamenti che esulano strettamente dalla cultura e penso, tra
l'altro, al concorso ippico che si terrà a luglio.
La sfida di cui ha parlato la curatrice anche a nome del
direttore del Centro d'Arte contemporanea della Villa, Francesco
Bonami, si traduce nella creazione di un programma triennale di
mostre di qualità che possa dare continuità a un "contenitore"
prestigioso. E ciò attraverso anche l'accesso ad arte
contemporanea, per un turismo diversificato che arriva pure
dall'estero, qualificando così Villa Manin oltre il suo
indiscusso valore storico.
Il tutto si muove su tre binari - è stato spiegato: il primo è
quello delle grandi mostre in collaborazione con importanti musei
internazionali, in modo da offrire al pubblico opere d'arte
raramente accessibili in Italia; il secondo è quello di mostre
dedicate alla sperimentazione dei linguaggi più giovani, che
offrano ad un pubblico più specializzato l'opportunità di avere
accesso allo sviluppo recente delle diverse grammatiche
artistiche; il terzo è dedicato agli artisti del Friuli Venezia
Giulia, promuovendo il loro lavoro attraverso progetti specifici
accompagnati da una pubblicazione che introduca lo spettatore
alla natura del loro linguaggio creativo.
Da parte loro, i consiglieri hanno posto alcune domande, da Paolo
Ciani (AN), che ha criticato quanto si vuole fare per il parco e
ha domandato se vi sono state delle consulenze esterne volute
dalla Regione, a Piero Colussi (Citt), che si è invece detto in
accordo sul parco e ha auspicato orari più ampi della sua
apertura estiva, ma anche se esiste un coordinamento con altri
musei regionali. Massimo Blasoni (FI) ha chiesto se l'ubicazione
della Villa non la penalizzi, chi finanzia le mostre e se vi è un
ritorno adeguato in termini di notorietà; Giancarlo Tonutti
(Margh) che cosa mettere nel contenitore: opere di artisti noti o
creare un percorso di novità; Piero Camber (FI) ha sottolineato
che non ci sono mezzi pubblici per arrivare alla Villa e che
questa si dovrebbe caratterizzare con mostre per visitatori di
nicchia, anche se lontane dai grandi numeri; scelta coraggiosa,
l'arte contemporanea, per Pio De Angelis (PRC), e bella l'idea
delle esposizioni nel parco, ma forse l'attività di divulgazione
non è sempre sufficiente; Nevio Alzetta (DS) ha invitato Boem a
segnalare alla Commissione i punti della legge 32 che andrebbero
adeguati e se funzionano i rapporti con gli altri soggetti che
operano in Villa.
I consiglieri si sono, poi, recati presso il Centro di
catalogazione dove il direttore ha parlato in termini di catalogo
quale evento stabile e non più occasionale, nonché momento di
raccordo tra diverse strutture, pubbliche e private. Ha quindi
ricordato che il Friuli Venezia Giulia è stato la prima Regione
d'Italia a dotarsi di un simile Centro, il cui valore si ritrova
nell'essere strumento utile per la tutela, la ristrutturazione e
la protezione del patrimonio artistico del nostro territorio,
senza dimenticare la sempre maggiore richiesta di dati su tali
opere che viene ad esso rivolta.
(immagini alle tv)