8 marzo: intervento presidente Commissione pari opportunità
(ACON) Trieste, 07 mar - COM/AB - In occasione dell'8 marzo, la
presidente della Commissione per le pari opportunità fra uomo e
donna della Regione Friuli Venezia Giulia Renata Brovedani ha
emesso la seguente nota:
"A ogni 8 marzo, la tentazione di molte di noi è trarre una
specie di bilancio della situazione rispetto all'anno
precedente; invariabilmente ci si trova in perdita. Anche nel
2005 sembrano prevalere nel nostro Paese le note negative: le
donne faticano a inserirsi nel mercato del lavoro in occupazioni
stabili, guadagnano di meno, non sono aiutate a conciliare lavoro
esterno e lavoro di cura, risultano piuttosto emarginate dalla
vita politica, culturalmente sono ancora considerate 'corpi'...
La lista delle lamentele è lunga; e a poco serve ricordare
l'aumento effettivo dell'occupazione femminile, la presenza
diffusa in settori importanti della società, la legislazione
antidiscriminatoria in vigore, una delle migliori d'Europa, e i
successi personali di poche donne arrivate ai livelli apicali: la
realtà generale è deficitaria, come ci ricorda mestamente il
rapporto 2005 del Comitato per l'eliminazione della
discriminazione contro le donne, dell'ONU.
Cosa si può fare?
Cominciamo col dire che bisogna riconoscere il problema: nell'era
della globalizzazione, le donne in Italia stanno peggio degli
uomini; lo dicono le statistiche, le ricerche, gli studi. E'
urgente pertanto contrastare le non equità, con interventi mirati
e strumenti credibili. In questo percorso ognuno deve assumersi
la propria parte: amministrazioni pubbliche, partiti, sindacati,
cooperative, imprese, associazioni, tutti sono investiti di pari
responsabilità. Di fronte alla diffusa insicurezza e alla
depressione circa il futuro, è compito dello Stato, è compito
della Regione, ridare futuro alle cittadine e ai cittadini.
Noi chiediamo alla nostra Regione di consolidare un intervento di
sistema, articolato e coerente, capace di ricostruire fiducia
nello Stato e nell'Amministrazione pubblica, che deve essere in
grado di funzionare e impegnarsi come referente per tutti i
settori della vita associata. Compito di una buona politica è
ristabilire una gerarchia di valori e di priorità che animi e
sostenga una nuova strategia di sviluppo, in cui le dimensioni
economica, ambientale e sociale si integrino efficacemente tra
loro e in cui maschi e femmine godano di eguali diritti di
cittadinanza.
In questo sforzo collettivo sono necessari il coinvolgimento e la
partecipazione dei media: la salienza stessa delle problematiche,
infatti, sembra oggi proporzionale all'attenzione ricevuta dai
media. Chiediamo perciò ai giornali, alle televisioni, ai
promotori culturali una sensibilità specifica per le
problematiche vissute dalle donne e spazi adeguati alla loro
visibilità.
E' auspicabile, infine, che la popolazione femminile sia
protagonista di un salto culturale significativo, accordando
fiducia e rappresentatività ad altre donne, cui riconosce
esperienza e competenza.
Non è troppo tardi; si può ancora avviare un processo virtuoso di
collaborazione con tutti i soggetti, sapendo che la posta in
gioco è una società migliore, in cui ogni persona sia messa in
grado di contribuire al bene comune.
Di questi temi la Commissione regionale pari opportunità intende
discutere con tutte le donne interessate nell'Assemblea pubblica,
venerdì 11 marzo, alle 16.30, nell'aula del Consiglio regionale a
Trieste.