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Mercoledì convegno su bioarchitettura in Consiglio regionale

07.03.2005
17:47
(ACON) Trieste, 07 mar - COM/RC - "Costruire sostenibile in Friuli Venezia Giulia. Criteri di riferimento e buone pratiche" è il titolo del convegno organizzato dalla IV Commissione consiliare per mercoledì prossimo, 9 marzo, in Consiglio regionale a Trieste, a partire dalle ore 10.00 e sino alle ore 17.00, per parlare di bioedilizia, architettura bioecologica, ecocompatibilità.

Ad aprire i lavori sarà il presidente dell'Assemblea legislativa, Alessandro Tesini, a cui seguirà la relazione del presidente della Commissione, Uberto Fortuna Drossi, che sarà anche moderatore dell'incontro.

Numerosi i relatori che si alterneranno, a partire da Paolo Giordano, dell'Istituto nazionale di bioarchitettura. A seguire, Lorenzo Vittori dell'Associazione nazionale architettura bioecologica; Ilaria Garofolo del Dipartimento progettazione architettonica e urbana dell'Università di Trieste; Gianni Scudo del Dipartimento di scienza e tecnologie dell'ambiente costruito del Politecnico di Milano; Mario Grosso del Dipartimento di scienze e tecniche per i processi di insediamento del Politecnico di Torino; Paolo Tomasella e Luciano Agapico della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione Friuli Venezia Giulia.

Spesso pensiamo alla nostra abitazione - fa sapere Fortuna Drossi - come a un'oasi sicura nella quale rifugiarci per sfuggire al caos e all'inquinamento urbano, ma in molti casi all'interno dei locali abitati si è registrato un livello di inquinamento più elevato di quello che caratterizza, all'esterno, la non certo salubre atmosfera delle grandi e medie città. Un passo fondamentale per il cambiamento culturale del progettare che deve avvenire perché tecnologicamente informati e avvertiti. Il problema che oggi si pone non è quello di un aprioristico rifiuto delle moderne tecnologie, quanto piuttosto quello della comprensione dei loro limiti e quindi della capacità di farne un uso discreto e appropriato, in relazione soprattutto ad un progetto di abitazione che sappia interconnettere e integrare fattori ed esigenze non solo di natura economica.

Molto appropriata l'osservazione di Heidegger secondo cui "Abitare non significa semplicemente occupare uno spazio, bensì creare e avere cura di quello spazio nel quale qualcosa di individuale sorge e prospera". La casa ecologica - così ancora il presidente della IV Commissione - deve contribuire a rafforzare il senso di appartenenza dell'uomo al mondo naturale, dialogando con il contesto urbano o rurale e rispettando i cicli energetici e biologici globali. Nelle scelte progettuali si dovrà dunque di volta in volta effettuare, per ciascuna soluzione adottata, un attento bilancio costi-benefici in termini di sicurezza, curabilità, effetti sulle condizioni di salute e di confort, costi economici ed ecologici globali.

Alla base dell'attuale rinnovato interesse per le problematiche dell'abitare e della ricerca di nuovi principi progettuali - conclude - vi è una nuova concezione della vita, fondata su un rapporto più stretto dell'uomo con il proprio corpo e con la natura, e il diffondersi di un approccio ai problemi della medicina che attribuisce ad ogni singola persona un ruolo essenziale per la conservazione della propria salute.