Mercoledì convegno su bioarchitettura in Consiglio regionale
(ACON) Trieste, 07 mar - COM/RC - "Costruire sostenibile in
Friuli Venezia Giulia. Criteri di riferimento e buone pratiche" è
il titolo del convegno organizzato dalla IV Commissione
consiliare per mercoledì prossimo, 9 marzo, in Consiglio
regionale a Trieste, a partire dalle ore 10.00 e sino alle ore
17.00, per parlare di bioedilizia, architettura bioecologica,
ecocompatibilità.
Ad aprire i lavori sarà il presidente dell'Assemblea legislativa,
Alessandro Tesini, a cui seguirà la relazione del presidente
della Commissione, Uberto Fortuna Drossi, che sarà anche
moderatore dell'incontro.
Numerosi i relatori che si alterneranno, a partire da Paolo
Giordano, dell'Istituto nazionale di bioarchitettura. A seguire,
Lorenzo Vittori dell'Associazione nazionale architettura
bioecologica; Ilaria Garofolo del Dipartimento progettazione
architettonica e urbana dell'Università di Trieste; Gianni Scudo
del Dipartimento di scienza e tecnologie dell'ambiente costruito
del Politecnico di Milano; Mario Grosso del Dipartimento di
scienze e tecniche per i processi di insediamento del Politecnico
di Torino; Paolo Tomasella e Luciano Agapico della Direzione
centrale ambiente e lavori pubblici della Regione Friuli Venezia
Giulia.
Spesso pensiamo alla nostra abitazione - fa sapere Fortuna Drossi
- come a un'oasi sicura nella quale rifugiarci per sfuggire al
caos e all'inquinamento urbano, ma in molti casi all'interno dei
locali abitati si è registrato un livello di inquinamento più
elevato di quello che caratterizza, all'esterno, la non certo
salubre atmosfera delle grandi e medie città. Un passo
fondamentale per il cambiamento culturale del progettare che deve
avvenire perché tecnologicamente informati e avvertiti. Il
problema che oggi si pone non è quello di un aprioristico rifiuto
delle moderne tecnologie, quanto piuttosto quello della
comprensione dei loro limiti e quindi della capacità di farne un
uso discreto e appropriato, in relazione soprattutto ad un
progetto di abitazione che sappia interconnettere e integrare
fattori ed esigenze non solo di natura economica.
Molto appropriata l'osservazione di Heidegger secondo cui
"Abitare non significa semplicemente occupare uno spazio, bensì
creare e avere cura di quello spazio nel quale qualcosa di
individuale sorge e prospera". La casa ecologica - così ancora il
presidente della IV Commissione - deve contribuire a rafforzare
il senso di appartenenza dell'uomo al mondo naturale, dialogando
con il contesto urbano o rurale e rispettando i cicli energetici
e biologici globali. Nelle scelte progettuali si dovrà dunque di
volta in volta effettuare, per ciascuna soluzione adottata, un
attento bilancio costi-benefici in termini di sicurezza,
curabilità, effetti sulle condizioni di salute e di confort,
costi economici ed ecologici globali.
Alla base dell'attuale rinnovato interesse per le problematiche
dell'abitare e della ricerca di nuovi principi progettuali -
conclude - vi è una nuova concezione della vita, fondata su un
rapporto più stretto dell'uomo con il proprio corpo e con la
natura, e il diffondersi di un approccio ai problemi della
medicina che attribuisce ad ogni singola persona un ruolo
essenziale per la conservazione della propria salute.