III Comm: presentata pdl diritto allo studio universitario
(ACON) Trieste, 08 mar - RC - Lo scopo era unificare le tre
proposte di legge sul diritto e sulle opportunità allo studio
universitario presentate rispettivamente da Bruno Zvech (DS) e
altri, Roberto Molinaro e Gina Fasan (UDC) e da Piero Camber
(FI). Ma il testo preparato per la III Commissione consiliare
(presidente Nevio Alzetta dei DS) dal comitato ristretto
coordinato da Tamara Blazina (DS), a detta della stessa
consigliera non è riuscito ad eliminare tutte le diversità ed è
rappresentativo solo della maggioranza.
Si tratta di 39 articoli - ha spiegato la Blazina - con i quali
si vogliono eliminare le diseguaglianze economiche e sociali che
limitano l'accesso all'istruzione superiore, intervenendo in
particolare in favore degli studenti meritevoli ma privi di
mezzi, contribuendo così a ridurre l'abbandono degli studi
universitari e avvalendosi degli Enti regionali per il diritto e
le opportunità allo studio universitario (Erdisu) di Trieste e
Udine, oggi regolati dalla legge 55/1990 che li ha istituiti.
I servizi saranno svolti in collaborazione con le Università e
con le altre Istituzioni competenti in materia, attraverso però
una regia unica per limitare le duplicazioni di servizi e
ottimizzare l'impiego delle risorse; per i meritevoli privi di
mezzi sono previste particolari agevolazioni, e non si escludono
neppure quote riservate per gli studenti cittadini di Stati
extraeuropei.
Una novità è data dall'istituzione della Conferenza regionale per
il diritto e le opportunità allo studio universitario, alla quale
competerà, tra gli altri, predisporre il Piano regionale degli
interventi. Tale Piano definisce la programmazione e gli
indirizzi per l'attuazione del diritto e delle opportunità allo
studio universitario in Friuli Venezia Giulia e deve essere
approvato dalla Giunta regionale.
L'efficacia di quanto realizzato sarà valutato ogni tre anni in
particolare quanto a costi/benefici, ma anche sotto il profilo
dell'integrazione tra il sistema universitario e il territorio.
La Giunta può sempre disporre ispezioni sull'andamento della
gestione amministrativa e finanziaria degli Erdisu e può, in
determinati casi, nominare un Commissario ad acta.
A seguire, Camber ha affrontato la questione dei Consigli di
amministrazione degli Erdisu. Avevamo chiesto maggiore
coinvolgimenti sia dei sindaci sia dei privati - ha detto - ma
non siamo stati accontentati, perciò di fatto la loro
composizione è rimasta la stessa. Affermare che si vogliono dare
contributi per i costi dei trasporti è bello, ma i fondi non sono
aumentati e non si riesce a sostenere neppure l'ordinaria
amministrazione. La verità è che non si è voluto cambiare
assolutamente nulla.
Nessuna grande novità, nella proposta, neppure per Molinaro. Non
si tiene conto della devoluzione né del principio della
sussidiarietà, escludendo i Comuni; si è glissato
sull'opportunità che rimangano due Erdisu; con la Conferenza
regionale si è trovato un compromesso/paravento perché non ci
sono tutti i soggetti che hanno il diritto di parlare di studio
universitario; la Conferenza ha comunque bisogno
dell'approvazione della Giunta regionale perciò, di fatto, non ha
potere; un'auto-valutazione dei risultati come si avrà con la
clausola valutativa non ha la forza di una valutazione fatta da
soggetti terzi; la norma transitoria sui CdA degli Erdisu avrebbe
senso se si volesse modificare veramente questi Enti, ma visto
che così non è, la norma è soggetta ad essere considerata di
favore.
A seguire, l'assessore regionale Roberto Cosolini ha parlato in
termini positivi della proposta uscita dal Comitato ristretto e
per lui ci sono elementi di innovazione, anche significativi come
la prevista nuova Conferenza. Il segnale di attenzione verso le
comunità locali sedi di insediamenti universitari e verso gli
altri soggetti che concorrono ad erogare lo studio universitario
non manca - ha detto. Pur avvalendosi di due soggetti
strumentali, e ciò anche per utilizzare le economie di scala, la
Regione intende garantire un omogeneo diritto allo studio su
tutto il territorio. Aver tolto 500mila euro da un capitolo di
spesa, ma poi introdurli su un'altra voce, non significa vi siano
stati tagli, bensì la decisione di insistere maggiormente su
un'altra questione.
La discussione generale inizierà martedì 5 aprile.
(immagini e intervista alle tv)