Fiume: incontri Gottardo su partenariato UE-Croazia
(ACON) Fiume (Croazia), 11 mar - AB - Un comitato misto
consultivo permanente del Comitato delle Regioni dell'Unione
europea con la Croazia per un interscambio di informazioni e di
collaborazioni sull'assetto comunitario da trasferire al sistema
croato.
E' questa la proposta di sintesi che è stata avanzata da Isidoro
Gottardo, consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, nella
sua qualità di relatore del Comitato delle Regioni per il parere
sull'avvio del partenariato UE - Croazia, al termine di una serie
di incontri avuti a Fiume (Croazia) con i rappresentanti delle
minoranze e con l'Assemblea delle Contee croate.
Il Comitato, formato da otto membri dell'organismo comunitario e
da altrettanti delle autonomie croate (Contee, Città, Comuni),
dovrebbe lavorare per rafforzare la capacità amministrativa, per
la formazione del personale e dei quadri dirigenti, per far
crescere, in definitiva, il sistema amministrativo di quel Paese.
Il processo di adesione della Croazia, ha affermato Gottardo
anche alla luce delle decisioni di Bruxelles (ma un
pronunciamento definitivo è atteso per mercoledì prossimo) non
deve interrompersi: bisogna intensificare gli sforzi per far
capire che si sta parlando di un Paese fondamentale per la
sicurezza europea, che la gente che ci vive è europea, che c'è un
pezzo di Europa che vuol entrare in Europa.
L'Assemblea delle Contee, per voce del suo presidente Zlatko
Komadina, vede con favore il percorso proposto da Gottardo e nel
frattempo lavora affinché i principi di sussidiarietà sanciti
dalla nuova Costituzione di Zagabria siano messi in pratica, ma
anche perché il sistema legislativo e delle autonomie locali
possa progredire superando l'attuale fase di transizione dovuta
al fatto che stiamo parlando di una Repubblica giovane.
Della voglia di Europa, Gottardo ha avuto una conferma anche
durante l'incontro, sempre a Fiume, a Palazzo Modello, con i
rappresentanti delle minoranze. Furio Radin, deputato italiano al
Sabor, ha parlato dei buoni risultati ottenuti con il Governo del
premier Sanader, che egli appoggia sulla base di un accordo che
viene rispettato e che, nella fase di prima applicazione, ha già
consentito di aprire sportelli bilingui nelle questure di Fiume e
Pola (e si sta lavorando per estenderli ad altri Uffici dello
Stato), ha portato a un aumento della dotazione finanziaria, ha
esteso a tutti i Comuni la possibilità di richiedere la carta
d'identità bilingue, ha istituito una Commissione
interministeriale Governo-Unione italiana.
Unione italiana che, con i suoi vertici - Maurizio Tremul e
Silvano Zilli - vede l'ingresso della Croazia nell'Ue come un
contributo alla stabilità, alla crescita, al rafforzamento della
democrazia di questo Paese. Senza contare che oggi gli italiani
di Croazia, quando entrano in Italia sono cittadini extraeuropei
e questa è una situazione che non può e non deve durare a lungo.
Non mancano le questioni da affrontare, hanno sottolineato, ma il
momento è forse il più favorevole di sempre e la comunità
italiana intende lavorare per consolidare i suoi diritti e per
aumentare il grado di valorizzazione.
Sulla volontà di entrare in Europa, ha detto Ivan Nino Jakovcic,
presidente della Regione Istria e vicepresidente dell'ARE, vi è
una forte comunità di intenti. La Croazia è europeista, a partire
da Sanader e l'auspicio è che il caso Gotovina non possa
arrestare il processo di adesione. In Croazia, ha aggiunto, la
legislazione prevede un buon sistema per sussidiarietà e
autonomie locali, si tratta di dar vita a ciò che è scritto in
Costituzione, nulla di più.
(foto in e-mail; immagini e intervista alle tv)