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Fiume: incontri Gottardo su partenariato UE-Croazia

11.03.2005
16:05
(ACON) Fiume (Croazia), 11 mar - AB - Un comitato misto consultivo permanente del Comitato delle Regioni dell'Unione europea con la Croazia per un interscambio di informazioni e di collaborazioni sull'assetto comunitario da trasferire al sistema croato.

E' questa la proposta di sintesi che è stata avanzata da Isidoro Gottardo, consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, nella sua qualità di relatore del Comitato delle Regioni per il parere sull'avvio del partenariato UE - Croazia, al termine di una serie di incontri avuti a Fiume (Croazia) con i rappresentanti delle minoranze e con l'Assemblea delle Contee croate.

Il Comitato, formato da otto membri dell'organismo comunitario e da altrettanti delle autonomie croate (Contee, Città, Comuni), dovrebbe lavorare per rafforzare la capacità amministrativa, per la formazione del personale e dei quadri dirigenti, per far crescere, in definitiva, il sistema amministrativo di quel Paese.

Il processo di adesione della Croazia, ha affermato Gottardo anche alla luce delle decisioni di Bruxelles (ma un pronunciamento definitivo è atteso per mercoledì prossimo) non deve interrompersi: bisogna intensificare gli sforzi per far capire che si sta parlando di un Paese fondamentale per la sicurezza europea, che la gente che ci vive è europea, che c'è un pezzo di Europa che vuol entrare in Europa.

L'Assemblea delle Contee, per voce del suo presidente Zlatko Komadina, vede con favore il percorso proposto da Gottardo e nel frattempo lavora affinché i principi di sussidiarietà sanciti dalla nuova Costituzione di Zagabria siano messi in pratica, ma anche perché il sistema legislativo e delle autonomie locali possa progredire superando l'attuale fase di transizione dovuta al fatto che stiamo parlando di una Repubblica giovane.

Della voglia di Europa, Gottardo ha avuto una conferma anche durante l'incontro, sempre a Fiume, a Palazzo Modello, con i rappresentanti delle minoranze. Furio Radin, deputato italiano al Sabor, ha parlato dei buoni risultati ottenuti con il Governo del premier Sanader, che egli appoggia sulla base di un accordo che viene rispettato e che, nella fase di prima applicazione, ha già consentito di aprire sportelli bilingui nelle questure di Fiume e Pola (e si sta lavorando per estenderli ad altri Uffici dello Stato), ha portato a un aumento della dotazione finanziaria, ha esteso a tutti i Comuni la possibilità di richiedere la carta d'identità bilingue, ha istituito una Commissione interministeriale Governo-Unione italiana.

Unione italiana che, con i suoi vertici - Maurizio Tremul e Silvano Zilli - vede l'ingresso della Croazia nell'Ue come un contributo alla stabilità, alla crescita, al rafforzamento della democrazia di questo Paese. Senza contare che oggi gli italiani di Croazia, quando entrano in Italia sono cittadini extraeuropei e questa è una situazione che non può e non deve durare a lungo. Non mancano le questioni da affrontare, hanno sottolineato, ma il momento è forse il più favorevole di sempre e la comunità italiana intende lavorare per consolidare i suoi diritti e per aumentare il grado di valorizzazione.

Sulla volontà di entrare in Europa, ha detto Ivan Nino Jakovcic, presidente della Regione Istria e vicepresidente dell'ARE, vi è una forte comunità di intenti. La Croazia è europeista, a partire da Sanader e l'auspicio è che il caso Gotovina non possa arrestare il processo di adesione. In Croazia, ha aggiunto, la legislazione prevede un buon sistema per sussidiarietà e autonomie locali, si tratta di dar vita a ciò che è scritto in Costituzione, nulla di più.

(foto in e-mail; immagini e intervista alle tv)