Giunta Regolamento: esame modifiche nuovo regolamento
(ACON) Trieste, 15 mar - MPB - La Giunta per il regolamento,
presieduta dal presidente del Consiglio regionale Alessandro
Tesini, ha ripreso stamani l'esame della bozza del nuovo testo
con un confronto tra quello vigente e quello delle due proposte
avanzate rispettivamente dalla presidenza e dalle opposizioni.
Un lavoro costruttivo, condotto oggi fino all'articolo 25 e di
cui Tesini si è detto soddisfatto dichiarandosi convinto che la
strada imboccata sia quella giusta: "Il grande lavoro dei mesi
scorsi sta dando i suoi frutti e conferma la convinzione più
volte espressa che l'impegno profuso per formulare la proposta di
nuovo Statuto si sarebbe poi positivamente riverberato su tutta
la materia riformatoria", ha affermato il presidente. E
aggiunge: "Sono stati affinati i criteri di giudizio e di
valutazione; ai tavoli di lavoro prevale tempestività e
consapevolezza e la capacità di tenere distinte posizioni di
schieramento e di stretto rigore istituzionale, come
necessariamente si vuole quando si parla di Regolamento: non a
caso nell'approfondimento si riesce a giungere a una sintesi
migliorativa".
Nell'articolato esaminato, due in particolare i punti più
controversi: all'articolo 10 (costituzione dei Gruppi consiliari)
e al 15 (Conferenza dei presidenti dei Gruppi consiliari, con
particolare riferimento alla partecipazione dell'Esecutivo).
Evidenziata la necessità di approfondimento anche su altri
articoli (5,6,15,19).
Scendendo più nel dettaglio, l'esame è ripreso dall'art.5
(elezione dei vicepresidenti e segretari) relativamente al quale
è stata lasciata in sospeso per un approfondimento la questione
delle urne separate, che potrebbe violare il principio della
segretezza del voto.
Relativamente all'art. 6 è stato salvato il testo proposto dalle
opposizioni con l'inserimento di un comma con valore di
compromesso, in quanto teso a eliminare il secondo comma
dell'art. 9 di cui recupera la filosofia di fondo sottolineando
che il presidente garantisce le minoranze anche avvalendosi
dell'Ufficio di presidenza. Nello stesso articolo, al comma 8,
recependo il testo della presidenza, è stata fatta cadere una
limitazione impropria riguardo le funzioni residue del
presidente, al di là dei lavori d'Aula.
Controversa, come detto, la materia dell'art. 10: in merito
all'appartenenza automatica di un consigliere a un Gruppo
mancando una sua esplicita dichiarazione (comma 1), questione
questa delicata perché potrebbe entrare in conflittualità con il
divieto di mandato imperativo; richiesti approfondimenti anche
sui comma 3, relativo alla costituzione dei Gruppi minimi), 5 e
6, concernenti la collocazione bipolare dei consiglieri in quota
alla maggioranza o meno; cassato, poi, il comma 4 proposto dalle
opposizioni, inerente il regolamento dei Gruppi.
Formula combinata fra le due proposte anche riguardo l'art. 12
(sulla costituzione delle coalizioni di gruppi) con
l'accoglimento del comma 1 della presidenza, teso a rendere meno
formale la costituzione dei Gruppi, e del comma 2
dell'opposizione, che introduce la formalità nel momento della
comunicazione al presidente del Consiglio del Gruppo costituito;
eliminato inoltre il comma 3 perché, come nel caso del comma 4
dell'art. 10, riguarda la vita interna dei Gruppi o coalizioni di
essi.
Altro nodo, riguardante diversi articoli sparsi in tutto il
regolamento, è quello della partecipazione dell'Esecutivo.
In particolare, al comma 3 dell'art. 15, nella versione
dell'opposizione si afferma che il rapporto con l'Esecutivo
avviene attraverso il presidente della Regione, che può anche
delegare un assessore. La versione del testo resta però aperta a
ulteriori approfondimenti con l'esclusione comunque dell'ipotesi
che l'Esecutivo possa essere rappresentato da funzionari.
Viene mantenuto il testo vigente per gli articoli 16 (Giunta
regolamento) e 17 (Giunta nomine) recuperando però alcuni
suggerimenti dal testo della presidenza (lettere a, b, e c) circa
i compiti.
Per l'art. 19 (convalida elezioni) è stato accolto il testo della
presidenza, corrispondente alla formula vigente, che prevede
l'annullamento delle elezioni nel caso sussista una causa di
ineleggibilità, con votazione senza quorum aggravato (ovvero i
2/3), conformemente a quanto previsto dallo Statuto, mentre si è
convenuto sulla necessità di un'ampia riflessione sul tema delle
nomine a livello legislativo e in sede di legge statutaria (in
relazione a forma di governo e riequilibrio dei poteri); la
discussione si è poi imperniata sulle competenze della Giunta
nomine accogliendo il testo della presidenza.
Ultimo articolo analizzato è stato il 25, accolto nella proposta
delle opposizioni, secondo il quale non è previsto il tetto del
numero dei consiglieri nelle Commissioni di merito, ma
contemporaneamente è stata recepita la necessità di lavorare per
individuare un limite di partecipazione del singolo consigliere a
un numero minimo di Commissioni di merito che tenga conto sia
della presenza di Gruppi numericamente più piccoli che hanno
legittime esigenze di rappresentatività, sia di rispettare
esigenze più generali di funzionalità, evitando sovrapposizioni
dei lavori che comporterebbero l'impossibilità a parteciparvi.
La Giunta per il regolamento tornerà a riunirsi il 12 aprile.
(immagini alle tv)