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Misto: Salvador, servono opere pubbliche per la montagna

16.03.2005
16:23
(ACON) Trieste, 16 mar - COM/AB - "Le opere pubbliche sono sempre importanti, in particolare quando vengono realizzate nelle zone montane. La nostra Regione, infatti, non può che sostenere lo sviluppo economico e sociale di tali territori che rappresentano un patrimonio di tutta la comunità regionale".

Lo dichiara Maurizio Salvador, consigliere regionale del Gruppo Misto, intervenendo sulla questione della viabilità in Valcellina.

"Tutti brindiamo, quindi, con il vicepresidente della Giunta Gianfranco Moretton alla definitiva soluzione dell'attraversamento del torrente Cimoliana con la realizzazione del nuovo ponte. Il facile accesso all'abitato di Cimolais sta a cuore da sempre a tutti - afferma Salvador. Peccato solo che in questi mesi l'attenzione in tema di viabilità in Valcellina si sia concentrata solo su questo problema. L'assessore Moretton non ha speso una parola per sbloccare i lavori di rettifica e sistemazione delle curve lungo la SS 251 in comune di Barcis, interrotti ormai da 16 mesi. Per non parlare di alcuni episodi verificatisi nel corso dei lavori per il superamento della strettoia di Contron o dell'urgenza di intervenire sulle gallerie di Erto, quelle sì troppo datate per reggere agli aumentati flussi di traffico, o del by-pass da anni atteso di Montereale Valcellina".

"Da ultimo voglio ricordare la revoca del finanziamento effettuato da questa Giunta regionale, su proposta dell'assessore Moretton, con cui si sarebbe andati a realizzare una viabilità alternativa in comune di Barcis indispensabile per consentire l'esecuzione degli sghiaiamenti lungo il torrente Cellina. Se si fosse dato corso al progetto, dopo oltre 7 anni di confronti e mediazioni, oggi staremmo inaugurando il by-pass di Barcis e soprattutto non metteremmo la popolazione residente in alta Valcellina nel rischio di un nuovo isolamento della valle in occasione di prossime intense piogge".

"Da parte mia - conclude Salvador - ho chiesto lo scorso dicembre all'Amministrazione regionale tutta la documentazione relativa a tale opera per poter riscontrare un eventuale danno erariale legato alle spese sostenute per la progettazione esecutiva di un'opera poi cestinata. La gente di montagna è stanca, infatti, di essere abbandonata a sé stessa e di pagare un prezzo altissimo per lo sfruttamento del territorio, senza ricevere alcun beneficio in cambio. Questo è cominciato oltre cento anni fa con lo sfruttamento delle acque e non è pensabile che possa continuare, sotto altre forme, anche ai giorni nostri".