Misto: Salvador, servono opere pubbliche per la montagna
(ACON) Trieste, 16 mar - COM/AB - "Le opere pubbliche sono
sempre importanti, in particolare quando vengono realizzate nelle
zone montane. La nostra Regione, infatti, non può che sostenere
lo sviluppo economico e sociale di tali territori che
rappresentano un patrimonio di tutta la comunità regionale".
Lo dichiara Maurizio Salvador, consigliere regionale del Gruppo
Misto, intervenendo sulla questione della viabilità in
Valcellina.
"Tutti brindiamo, quindi, con il vicepresidente della Giunta
Gianfranco Moretton alla definitiva soluzione
dell'attraversamento del torrente Cimoliana con la realizzazione
del nuovo ponte. Il facile accesso all'abitato di Cimolais sta a
cuore da sempre a tutti - afferma Salvador. Peccato solo che in
questi mesi l'attenzione in tema di viabilità in Valcellina si
sia concentrata solo su questo problema. L'assessore Moretton non
ha speso una parola per sbloccare i lavori di rettifica e
sistemazione delle curve lungo la SS 251 in comune di Barcis,
interrotti ormai da 16 mesi. Per non parlare di alcuni episodi
verificatisi nel corso dei lavori per il superamento della
strettoia di Contron o dell'urgenza di intervenire sulle gallerie
di Erto, quelle sì troppo datate per reggere agli aumentati
flussi di traffico, o del by-pass da anni atteso di Montereale
Valcellina".
"Da ultimo voglio ricordare la revoca del finanziamento
effettuato da questa Giunta regionale, su proposta dell'assessore
Moretton, con cui si sarebbe andati a realizzare una viabilità
alternativa in comune di Barcis indispensabile per consentire
l'esecuzione degli sghiaiamenti lungo il torrente Cellina. Se si
fosse dato corso al progetto, dopo oltre 7 anni di confronti e
mediazioni, oggi staremmo inaugurando il by-pass di Barcis e
soprattutto non metteremmo la popolazione residente in alta
Valcellina nel rischio di un nuovo isolamento della valle in
occasione di prossime intense piogge".
"Da parte mia - conclude Salvador - ho chiesto lo scorso dicembre
all'Amministrazione regionale tutta la documentazione relativa a
tale opera per poter riscontrare un eventuale danno erariale
legato alle spese sostenute per la progettazione esecutiva di
un'opera poi cestinata. La gente di montagna è stanca, infatti,
di essere abbandonata a sé stessa e di pagare un prezzo altissimo
per lo sfruttamento del territorio, senza ricevere alcun
beneficio in cambio. Questo è cominciato oltre cento anni fa con
lo sfruttamento delle acque e non è pensabile che possa
continuare, sotto altre forme, anche ai giorni nostri".