I Comm: ddl personale regionale, dibattito generale (1)
(ACON) Trieste, 16 mar - RC - Dopo aver sentito le richieste
delle organizzazioni sindacali, la I Commissione consiliare ha
dibattuto in via generale il disegno di legge in materia di
personale regionale e comparto unico del pubblico impiego,
illustrato ieri dall'assessore regionale Gianni Pecol Cominotto.
Il presidente Franco Brussa (Margh) ha dato la parola a Roberto
Molinaro (UDC), che ha criticato il fatto che il ddl non fosse
utilizzato per risolvere la questione degli interinali, alcune
disposizioni sulla dirigenza a suo dire impugnabili e che quindi
solleveranno dei facili ricorsi, quanto previsto sulla durata
dell'orario di lavoro, la poca chiarezza sulle assunzioni
attraverso graduatoria concorsuale, la norma sulla dotazione
organica degli Enti locali.
Accesso alla dirigenza al centro dell'attenzione di Renzo Petris
(DS), che ha definito la soluzione difficile perché deve
intervenire dopo anni di problemi; ciò che propone è una scelta
mista tra personale già interno alla Regione e persone esterne
all'apparato che comunque hanno maturato un percorso nella
Pubblica amministrazione. Sulla contrattazione integrativa la
scelta della Giunta è adeguata, lo stesso dicasi quanto previsto
per la dotazione organica degli Enti locali.
Paolo Ciani (AN) si è detto insoddisfatto dell'incontro con i
sindacati e ha criticato i primi due articoli, inerenti i
passaggi di competenze al direttore centrale dell'organizzazione,
del personale e dei sistemi informativi. Negativo anche
l'articolo 3, perché permette a chi chiede di usufruire
dell'orario ridotto, di ricoprire anche una mansione esterna ad
esempio da libero professionista. Non si dà, poi, ai dipendenti
la possibilità di fare carriera visto che non si prevedono
concorsi interni. Da sopprimere, infine, la discriminante
dell'articolo 14 ove si prevedono privilegi di punteggio per chi
ha fatto corsi post-laurea quando questi sono stati garantiti
dall'Amministrazione secondo una selezione decisa da essa stessa.
Per Maurizio Paselli (Citt), a ogni dipendente è data la
possibilità di fare carriera sino all'apice, per Cristiano Degano
(Margh) positiva anche la soluzione prevista per il personale
delle Aziende sanitarie e ha poi accennato all'idea, in fase di
studio, di prevedere delle priorità per gli interinali, senza
però voler prendere in giro nessuno.
Bruna Zorzini (PDCI) ha rimarcato che partire da zero sarebbe
stato più semplice che cercare di modificare vecchi errori. Per
lei, gli interinali sono professionalità che non vanno perse; una
parte di loro è stata recuperata, ma si deve pensare anche a chi
è rimasto fuori.
Adriano Ritossa (AN) ritiene l'argomento doveroso, ma lo si è
trattato a metà. Ha quindi ricordato le critiche ricevute, negli
anni passati, quanto all'utilizzo di dirigenti esterni e ha
giudicato troppo veloci i tempi dati al provvedimento in esame
perché il prodotto è di qualità scadente e facilmente
impugnabile.
Roberto Asquini (FI) ritiene necessarie alcune modifiche per dare
soluzione alle situazioni tanto nuove quanto pregresse, nonché la
questione dei concorsi per l'accesso alla categoria dirigenziale
molto delicata.
L'assessore Pecol Cominotto ha spiegato che non è questo il
disegno di legge che si propone di intervenire in modo organico
sul rapporto di lavoro del comparto unico, argomento che fa parte
del programma di Intesa Democratica e che sarà affrontato nella
sua interezza attraverso un Testo unico. Questa è una norma che
vuole solo dare risposta alle urgenze, pur restando vero che non
ci sono esclusivamente soluzioni tecniche. L'assessore ha quindi
fornito una serie di precisazioni su quanto sollevato dai
sindacati e dai consiglieri. Per i corsi post-laurea, ad esempio,
non si parla di corsi di aggiornamento, ma di corsi con esame
finale e dunque aventi valore legale.
Quanto agli interinali, ha affermato che la stabilizzazione del
rapporto di lavoro con la Regione si raggiunge solo ed
esclusivamente attraverso gli strumenti del concorso pubblico,
una persona sarà scelta solo attraverso la graduatoria
concorsuale. Resteranno non più di 30 persone in stato di
interinale, ma saranno le persone la cui qualifica non è coperta
dai concorsi; saranno comunque persone con già esperienza e
dunque impiegabili da subito.
(segue)
(immagini e interviste alle tv)