CR: legge mobbing, dichiarazioni di voto (4)
(ACON) Trieste, 22 mar - RC - Così le dichiarazioni prima del
voto finale:
Adriano Ritossa (AN) ha affermato che, poiché con gli emendamenti
modificativi appena accolti dalla maggioranza dell'Aula la legge
è divenuta non operativa, il suo voto sarebbe stato favorevole;
si sono creati Punti di ascolto che non avranno nessuna
possibilità di agire in modo concreto.
Luigi Ferone (Part.Pens) ha difeso la legge e il suo voler
cercare di combattere situazioni, sin troppo numerose, di
vessazioni e maltrattamenti psicologici in ambiente di lavoro.
Massimo Blasoni (FI) ha lamentato scarsa serietà nell'affrontare
il problema perché la Regione non ha autonomia, non può definire
cosa si intenda per mobbing, non può prevedere sanzioni penali,
cosa che già fa la normativa nazionale; si dà semplicemente un
sostegno agli operatori che cercano di intervenire nei casi di
mobbing.
Gina Fasan (UDC) ha sostenuto che, quando si parla di diritti di
lavoro, non si pensa mai agli abusi e ai soprusi subiti dal
lavoratore da parte di colleghi e superiori, ma è aumentata la
presa di coscienza da parte dei dipendenti dei loro diritti.
Sostenere le vittime del mobbing è un atto di buon senso.
Per Roberto Asquini (FI), i Punti di ascolto sono una delle cose
più importanti, ma così come impostata, la legge non sarà un
elemento che entrerà nella storia se non come occasione sprecata,
con cui si poteva fare di più. Ciò che di positivo è stato
introdotto riguarda l'attenzione particolare alle situazioni
verificatesi in contesti di infortuni sul lavoro, come da lui
suggerito; se si fosse puntato di più sulla prevenzione, si
sarebbe potuto legiferare meglio.
Il primo merito che va alla consigliera Battellino (IDV-FVG), per
Bruno Zvech (DS) consiste nell'aver sollevato la questione
davanti all'Aula, questione delicata che andava regolamentata; la
legge è nel complesso buona.
Piero Colussi (Citt) ha ribadito che i problemi di disagio
psico-fisico in ambiente di lavoro esistono e sono molto diffusi,
onore a chi ha cercato delle soluzioni, ma quanto fatto non basta
per un voto favorevole, perciò si asterrà.
Anche Sergio Lupieri (Margh) ha rimarcato l'importanza di non
sottovalutare il mobbing e per lui non ci saranno grossi rischi
di incostituzionalità della legge; ci si pone di fronte al
fenomeno in modo propositivo, specie di fronte ai datori di
lavoro.
In effetti, la legge può essere una bella dichiarazione di
intenti e nulla di più - ha detto Giorgio Venier Romano (FI).
Sarebbero stati importanti gli emendamenti modificativi delle
opposizioni, ma l'occasione è andata persa con le bocciature
della maggioranza; il voto previsto di astensione si è mutato in
contrarietà.
Bruno Di Natale (AN) ritiene ci siano già i mezzi e le leggi per
tutelare chi pensa di subire casi di mobbing; la legge potrebbe,
poi, essere usata dai dipendenti in modo strumentale contro il
proprio datore di lavoro.
Alessandra Battellino (IDV-FVG) ritiene la legge importante
perché finalmente si è fatto qualcosa in materia di mobbing;
sulla sentenza della Corte che ha posto paletti alle Regioni si
può discutere, ma alla fine non si può che prenderne atto. Il
rischio era di rimandare il problema all'infinito; con questa
legge, si permette a chi ha subito vessazioni di potersi
rapportare con persone esperte, capaci di dare un aiuto.
Questa legge non è un fiore all'occhiello della maggioranza -
così Bruno Malattia (Citt). Il fenomeno del mobbing è certamente
allarmante da un punto di vista sociale, ma chi afferma di essere
vessato può intentare una causa con mezzi e costi minimi. La
maggiore responsabilità, l'avranno le strutture pubbliche. I
morti per infortunio sul lavoro sono casi più gravi di quelli di
mobbing; la questione dovrebbe essere ricompresa in forma più
ampia nella legge sul lavoro, auspicio che pone all'attenzione
dell'assessore regionale Cosolini e sul quale basa il suo voto
favorevole.
I lavori del Consiglio regionale sono stati aggiornati a domani
alle 10.00.
(fine)