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CR: legge mobbing, dichiarazioni di voto (4)

22.03.2005
18:41
(ACON) Trieste, 22 mar - RC - Così le dichiarazioni prima del voto finale:

Adriano Ritossa (AN) ha affermato che, poiché con gli emendamenti modificativi appena accolti dalla maggioranza dell'Aula la legge è divenuta non operativa, il suo voto sarebbe stato favorevole; si sono creati Punti di ascolto che non avranno nessuna possibilità di agire in modo concreto.

Luigi Ferone (Part.Pens) ha difeso la legge e il suo voler cercare di combattere situazioni, sin troppo numerose, di vessazioni e maltrattamenti psicologici in ambiente di lavoro.

Massimo Blasoni (FI) ha lamentato scarsa serietà nell'affrontare il problema perché la Regione non ha autonomia, non può definire cosa si intenda per mobbing, non può prevedere sanzioni penali, cosa che già fa la normativa nazionale; si dà semplicemente un sostegno agli operatori che cercano di intervenire nei casi di mobbing.

Gina Fasan (UDC) ha sostenuto che, quando si parla di diritti di lavoro, non si pensa mai agli abusi e ai soprusi subiti dal lavoratore da parte di colleghi e superiori, ma è aumentata la presa di coscienza da parte dei dipendenti dei loro diritti. Sostenere le vittime del mobbing è un atto di buon senso.

Per Roberto Asquini (FI), i Punti di ascolto sono una delle cose più importanti, ma così come impostata, la legge non sarà un elemento che entrerà nella storia se non come occasione sprecata, con cui si poteva fare di più. Ciò che di positivo è stato introdotto riguarda l'attenzione particolare alle situazioni verificatesi in contesti di infortuni sul lavoro, come da lui suggerito; se si fosse puntato di più sulla prevenzione, si sarebbe potuto legiferare meglio.

Il primo merito che va alla consigliera Battellino (IDV-FVG), per Bruno Zvech (DS) consiste nell'aver sollevato la questione davanti all'Aula, questione delicata che andava regolamentata; la legge è nel complesso buona.

Piero Colussi (Citt) ha ribadito che i problemi di disagio psico-fisico in ambiente di lavoro esistono e sono molto diffusi, onore a chi ha cercato delle soluzioni, ma quanto fatto non basta per un voto favorevole, perciò si asterrà.

Anche Sergio Lupieri (Margh) ha rimarcato l'importanza di non sottovalutare il mobbing e per lui non ci saranno grossi rischi di incostituzionalità della legge; ci si pone di fronte al fenomeno in modo propositivo, specie di fronte ai datori di lavoro.

In effetti, la legge può essere una bella dichiarazione di intenti e nulla di più - ha detto Giorgio Venier Romano (FI). Sarebbero stati importanti gli emendamenti modificativi delle opposizioni, ma l'occasione è andata persa con le bocciature della maggioranza; il voto previsto di astensione si è mutato in contrarietà.

Bruno Di Natale (AN) ritiene ci siano già i mezzi e le leggi per tutelare chi pensa di subire casi di mobbing; la legge potrebbe, poi, essere usata dai dipendenti in modo strumentale contro il proprio datore di lavoro.

Alessandra Battellino (IDV-FVG) ritiene la legge importante perché finalmente si è fatto qualcosa in materia di mobbing; sulla sentenza della Corte che ha posto paletti alle Regioni si può discutere, ma alla fine non si può che prenderne atto. Il rischio era di rimandare il problema all'infinito; con questa legge, si permette a chi ha subito vessazioni di potersi rapportare con persone esperte, capaci di dare un aiuto.

Questa legge non è un fiore all'occhiello della maggioranza - così Bruno Malattia (Citt). Il fenomeno del mobbing è certamente allarmante da un punto di vista sociale, ma chi afferma di essere vessato può intentare una causa con mezzi e costi minimi. La maggiore responsabilità, l'avranno le strutture pubbliche. I morti per infortunio sul lavoro sono casi più gravi di quelli di mobbing; la questione dovrebbe essere ricompresa in forma più ampia nella legge sul lavoro, auspicio che pone all'attenzione dell'assessore regionale Cosolini e sul quale basa il suo voto favorevole.

I lavori del Consiglio regionale sono stati aggiornati a domani alle 10.00.

(fine)