Pens: il no di Ferone alla legge sui prati stabili
(ACON) Trieste, 23 mar - COM/AB - La legge sui prati stabili
rappresenta un pessimo servizio alla collettività regionale.
Ad affermarlo è il consigliere regionale Luigi Ferone (Part.Pens)
che aggiunge:
E' apprezzabile lo sforzo di chi, con questa legge, ha inteso
preservare i prati stabili naturali ma, pur partendo da questa
considerazione, non posso condividere larga parte dell'articolato
dal momento che sono dell'idea che in molti punti si violi il
diritto alla proprietà privata. Ho sempre creduto che la
proprietà non sia un furto: la proprietà, e in particolare questo
tipo di proprietà, cioè quei terreni su cui oggi si trovano i
prati stabili cui fa riferimento questa legge, è il frutto di
sacrifici di generazioni e che oggi, con questo provvedimento,
praticamente si vorrebbero cancellare.
Obblighi, divieti, sanzioni: cos'è questo se non un esproprio di
fatto del diritto alla proprietà e, per giunta, senza
risarcimento? Forse - aggiunge Ferone - una politica fatta di
incentivi e non di pesanti penalizzazioni, una politica che non
crei diversità di trattamento, sarebbe la cosa più saggia.
C'è il concreto rischio che le imposizioni contenute in questa
legge portino a un risultato ben diverso da quello auspicato da
tanti cittadini e dalle associazioni che fanno riferimento alla
natura e, di fatto, mettano da subito in pericolo proprio vaste
aree che vedono la presenza di prati stabili.
Per questi motivi - conclude Ferone - ho votato contro questa
legge che ritengo inutile, penalizzante e ingiusta.