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CR: approvata mozione Croazia (2)

24.03.2005
17:57
(ACON) Trieste, 24 mar - MPB - I lavori d'Aula sono ripresi con la discussione della mozione presentata da Isidoro Gottardo(FI), Alessandra Guerra(LN), Paolo Ciani(AN) e Roberto Molinaro(UDC), riguardante l'avvio del negoziato con la Croazia per l'adesione all'Unione Europea e con la quale si impegna la Giunta regionale a sostenere in tutte le sedi l'apertura di tali negoziati, nella consapevolezza che ciò rappresenta l'occasione per risolvere, in via definitiva e con reciproco interesse, le questioni ancora aperte e tuttora oggetto di negoziati bilaterali fra Italia e Croazia.

Il documento è stato approvato all'unanimità dopo un lungo dibattito.

A sostegno dell'iniziativa, i sottoscrittori hanno ricordato tutti i passi fatti dal Consiglio europeo dal giugno dello scorso anno a oggi, le proficue collaborazioni sviluppatesi in molti anni di buon vicinato tra le contee croate ed in particolare quella Istriana e il Friuli Venezia Giulia e la necessità di consentire il libero scambio di persone e merci in un'area che, dopo l'immane tragedia dell'esodo delle popolazioni di lingua italiana, può riunificarsi sotto l'insegna dell'Unione europea, in nome di comuni e condivisi valori di libertà e democrazia, e tutto ciò a partire dalla riconosciuta importanza dell'allargamento dell'Unione europea nell'area balcanica, quale garanzia di stabilità, pace e prosperità, con positive ricadute sui Paesi confinanti.

Gottardo, illustrando i contenuti della mozione e ricordando la situazione - da una parte un paese che sta facendo un grande sforzo per essere compatibile con l'Ue e avviare la procedura di adesione ad essa, dall'altra un'Europa che ritiene non del tutto assolte le condizioni - ha sottolineato quanto per noi sia importante il traguardo a cui tende la Croazia. "Ciò che la storia ha diviso, l'Europa può unire, pur per passaggi successivi, fino alla completezza - ha detto Gottardo, ricordando che là ci sono persone che parlano italiano, ci sono muri, case, cimiteri che testimoniano una storia italiana, e che non è indifferente per l'Italia e il Friuli Venezia Giulia sapere, per la sicurezza, che al di là dell'Adriatico c'è un Paese che fa parte dell'Unione. I negoziati inoltre rappresentano l'occasione per risolvere questioni aperte (dal diritto dei beni, al quello delle minoranze, al libero scambio). L'attiva partecipazione dell'Italia - ha concluso Gottardo - si traduce anche in una azione di fratellanza.

Questa mozione, per Igor Dolenc (DS) che ha aperto il dibattito - è condivisibile. E' strategico per la nostra regione, il nostro Paese e per i Paesi dell'ex area balcanica vedere la Croazia entrare a pieno titolo nell'Europa allargata proprio per i motivi richiamati nella mozione che è un segnale dell'attenzione a un'area dalla storia difficile, ma che ha mostrato di aver intrapreso la strada per andare avanti.

Massimo Balsoni (FI) chiedendosi se sia possibile coniugare una giusta istanza europeista con il dato rilevante del terribile esodo dei nostri connazionali in tempi non lontani e se sia possibile mettere insieme il dato positivo dell'allargamento con i problemi irrisolti degli indennizzi ai nostri connazionali, ritiene che ciò possa realizzarsi non per sentimenti ecumenici ma per le precondizioni sottolineate dalla mozione. L'inclusione,per Blasoni, è anche strumento per controllare il rispetto di un quadro di regole e se per partecipare occorre rispettare dei requisiti, la partecipazione è anche elemento per indurre e promuovere il rispetto. L'associazione della Croazia è un passo importante non solo per un'Ue più ampia ma anche per una area balcanica più stabile.

Adriano Ritossa (AN) ha ricordato la pressione continutiva fatta dalla Slovenia sul nostro apparato affinchè la Croazia entri in Ue. E' anche una nostra opportunità, data la situazione confinaria con problemi riguardanti la pesca e il mantenimento dell'Adricatico, anche se non si comprendono le azioni tese a cancellare tracce, testimoniane, caratteristiche di un determinato territorio.

Per Antonio Pedicini (FI) per entrare in Europa non bastano strumenti tecnici, occorre anche riconoscersi in unità di sentimenti. Molte questioni sono rismaste aperte per mancanza di volontà nei governi italiani e perché le questioni non sono state poste al momento opportuno. Non solo sui beni relitti e l'esodo, ma anche riguardo il rispetto, che ha lo stesso valore che viene chiesto qui da quelle comunità che qui rivendicano una residenza autoctona. Per questo motivo il consigliere ha affermato che il suo sentimento gli impedisce di aderire a questa mozione e ha preannunciato l'uscita dall'Aula al momento del voto.

Anche Bruno Marini (FI) ricordando la guerra feroce nei balcani, e la presenza ancora di truppe italiane in Bosnia e Kossovo, e i passi avanti compiuti dalla Croazia, ha insistito sul fatto che a 50 anni dalla guerra i diritti degli esuli non siano stati riconosciuti e la liquidazione degli indennizzi sia problema aperto. Il suo voto favorevole - ha precisato - è legato a una forte annotazione sul tema dei diritti per ragioni di realismo e futuro.

Per Paolo Ciani (AN) la mozione va al di là del significato preciso contenuto; la coscienza e la memoria appartengono a ciascun popolo e a ognuno, ed è giusto che chi ha subito torti rivendichi dignità per essere vissuto in quelle terre e per essersene dovuto allontanare. Questa mozione va sostenuta per favorire il processo democratico.

Igor Canciani (PRC) ha evidenziato il più alto profilo dei contenuti della mozione rispetto al dibattito, un testo condivisibile nell'illustrazione del primo firmatario. Non giova a nessuno andare a ritroso, ha sottolineato, ribadendo l'importanza che la Croazia, malgrado limiti, lacune e carenze sia aggeegata all'Ue.

Per Cristiano Degano (Margh) dobbiamo recuperare i sentimenti ed aver chiaro l'obbiettivo di puntare a riunificare terre che sono state nostro naturale retroterra. L'adesione convinta alla mozione è anche nel segno di pensare al passato guardando al futuro.

Bruna Zorzini(PDCI) dicendo di non comprendere letture della storia a senso unico e revisionismi, ha dichiarato di appoggiare lo spirito della mozione, che va nel verso di conciliare le nostre memorie e di dare risposta agli esuli. (segue)