CR: approvata mozione Croazia (2)
(ACON) Trieste, 24 mar - MPB - I lavori d'Aula sono ripresi con
la discussione della mozione presentata da Isidoro Gottardo(FI),
Alessandra Guerra(LN), Paolo Ciani(AN) e Roberto Molinaro(UDC),
riguardante l'avvio del negoziato con la Croazia per l'adesione
all'Unione Europea e con la quale si impegna la Giunta regionale
a sostenere in tutte le sedi l'apertura di tali negoziati, nella
consapevolezza che ciò rappresenta l'occasione per risolvere, in
via definitiva e con reciproco interesse, le questioni ancora
aperte e tuttora oggetto di negoziati bilaterali fra Italia e
Croazia.
Il documento è stato approvato all'unanimità dopo un lungo
dibattito.
A sostegno dell'iniziativa, i sottoscrittori hanno ricordato
tutti i passi fatti dal Consiglio europeo dal giugno dello scorso
anno a oggi, le proficue collaborazioni sviluppatesi in molti
anni di buon vicinato tra le contee croate ed in particolare
quella Istriana e il Friuli Venezia Giulia e la necessità di
consentire il libero scambio di persone e merci in un'area che,
dopo l'immane tragedia dell'esodo delle popolazioni di lingua
italiana, può riunificarsi sotto l'insegna dell'Unione europea,
in nome di comuni e condivisi valori di libertà e democrazia, e
tutto ciò a partire dalla riconosciuta importanza
dell'allargamento dell'Unione europea nell'area balcanica, quale
garanzia di stabilità, pace e prosperità, con positive ricadute
sui Paesi confinanti.
Gottardo, illustrando i contenuti della mozione e ricordando la
situazione - da una parte un paese che sta facendo un grande
sforzo per essere compatibile con l'Ue e avviare la procedura di
adesione ad essa, dall'altra un'Europa che ritiene non del tutto
assolte le condizioni - ha sottolineato quanto per noi sia
importante il traguardo a cui tende la Croazia. "Ciò che la
storia ha diviso, l'Europa può unire, pur per passaggi
successivi, fino alla completezza - ha detto Gottardo, ricordando
che là ci sono persone che parlano italiano, ci sono muri, case,
cimiteri che testimoniano una storia italiana, e che non è
indifferente per l'Italia e il Friuli Venezia Giulia sapere, per
la sicurezza, che al di là dell'Adriatico c'è un Paese che fa
parte dell'Unione. I negoziati inoltre rappresentano l'occasione
per risolvere questioni aperte (dal diritto dei beni, al quello
delle minoranze, al libero scambio).
L'attiva partecipazione dell'Italia - ha concluso Gottardo - si
traduce anche in una azione di fratellanza.
Questa mozione, per Igor Dolenc (DS) che ha aperto il dibattito -
è condivisibile. E' strategico per la nostra regione, il nostro
Paese e per i Paesi dell'ex area balcanica vedere la Croazia
entrare a pieno titolo nell'Europa allargata proprio per i motivi
richiamati nella mozione che è un segnale dell'attenzione a
un'area dalla storia difficile, ma che ha mostrato di aver
intrapreso la strada per andare avanti.
Massimo Balsoni (FI) chiedendosi se sia possibile coniugare una
giusta istanza europeista con il dato rilevante del terribile
esodo dei nostri connazionali in tempi non lontani e se sia
possibile mettere insieme il dato positivo dell'allargamento con
i problemi irrisolti degli indennizzi ai nostri connazionali,
ritiene che ciò possa realizzarsi non per sentimenti ecumenici ma
per le precondizioni sottolineate dalla mozione. L'inclusione,per
Blasoni, è anche strumento per controllare il rispetto di un
quadro di regole e se per partecipare occorre rispettare dei
requisiti, la partecipazione è anche elemento per indurre e
promuovere il rispetto. L'associazione della Croazia è un passo
importante non solo per un'Ue più ampia ma anche per una area
balcanica più stabile.
Adriano Ritossa (AN) ha ricordato la pressione continutiva fatta
dalla Slovenia sul nostro apparato affinchè la Croazia entri in
Ue. E' anche una nostra opportunità, data la situazione
confinaria con problemi riguardanti la pesca e il mantenimento
dell'Adricatico, anche se non si comprendono le azioni tese a
cancellare tracce, testimoniane, caratteristiche di un
determinato territorio.
Per Antonio Pedicini (FI) per entrare in Europa non bastano
strumenti tecnici, occorre anche riconoscersi in unità di
sentimenti. Molte questioni sono rismaste aperte per mancanza di
volontà nei governi italiani e perché le questioni non sono state
poste al momento opportuno. Non solo sui beni relitti e l'esodo,
ma anche riguardo il rispetto, che ha lo stesso valore che viene
chiesto qui da quelle comunità che qui rivendicano una residenza
autoctona. Per questo motivo il consigliere ha affermato che il
suo sentimento gli impedisce di aderire a questa mozione e ha
preannunciato l'uscita dall'Aula al momento del voto.
Anche Bruno Marini (FI) ricordando la guerra feroce nei balcani,
e la presenza ancora di truppe italiane in Bosnia e Kossovo, e i
passi avanti compiuti dalla Croazia, ha insistito sul fatto che a
50 anni dalla guerra i diritti degli esuli non siano stati
riconosciuti e la liquidazione degli indennizzi sia problema
aperto. Il suo voto favorevole - ha precisato - è legato a una
forte annotazione sul tema dei diritti per ragioni di realismo e
futuro.
Per Paolo Ciani (AN) la mozione va al di là del significato
preciso contenuto; la coscienza e la memoria appartengono a
ciascun popolo e a ognuno, ed è giusto che chi ha subito torti
rivendichi dignità per essere vissuto in quelle terre e per
essersene dovuto allontanare. Questa mozione va sostenuta per
favorire il processo democratico.
Igor Canciani (PRC) ha evidenziato il più alto profilo dei
contenuti della mozione rispetto al dibattito, un testo
condivisibile nell'illustrazione del primo firmatario. Non giova
a nessuno andare a ritroso, ha sottolineato, ribadendo
l'importanza che la Croazia, malgrado limiti, lacune e carenze
sia aggeegata all'Ue.
Per Cristiano Degano (Margh) dobbiamo recuperare i sentimenti ed
aver chiaro l'obbiettivo di puntare a riunificare terre che sono
state nostro naturale retroterra. L'adesione convinta alla
mozione è anche nel segno di pensare al passato guardando al
futuro.
Bruna Zorzini(PDCI) dicendo di non comprendere letture della
storia a senso unico e revisionismi, ha dichiarato di appoggiare
lo spirito della mozione, che va nel verso di conciliare le
nostre memorie e di dare risposta agli esuli.
(segue)