III Comm: audizioni mostre a Villa Manin
(ACON) Trieste, 31 mar - RC - Ancora un'audizione in III
Commissione consiliare, presieduta da Nevio Alzetta (DS), sulle
tematiche legate all'utilizzo di villa Manin di Passariano (UD)
dopo quella organizzata proprio nella villa il 23 febbraio
scorso.
Abbiamo trovato la legge su villa Manin non attuata, con 7 mostre
organizzate in 14 anni, ovvero la villa era praticamente non
sfruttata - ha esordito l'assessore alla Cultura, Roberto
Antonaz. Oggi le cose sono cambiate, le mostre ci sono, il Centro
di Arte contemporanea ha allestito quattro mostre estive in soli
tre mesi. La promozione, forse, non è sempre stata adeguata alla
portata delle esposizioni, ma siamo corsi ai ripari cambiando
l'agenzia che la deve curare.
Ogni espressione politica trova delle critiche da indirizzare
alle scelte espositive fatte, ma ciò ogni volta porta solo un
danno all'immagine di villa Manin - così Vittorino Boem, che ha
ripercorso l'iter della costituzione dell'Azienda speciale di cui
è presidente e dell'incarico triennale dato a Francesco Bonami
quale direttore artistico del Centro d'Arte contemporanea.
Mi hanno chiamato circa un anno fa - ha detto quest'ultimo - per
creare il Centro, gettare le basi di un percorso e non una sola
mostra. L'arte contemporanea, secondo me, in Italia vive un buon
momento. Al Centro graviteranno mostre, ma anche attività
didattiche ed eventi collaterali come convegni e altre discipline
quali musica e teatro. Sono mostre che parlano del presente e la
grossa sfida è di fare mostre di alta qualità che possano
stimolare un pubblico che andava a villa Manin anche per altri
motivi. Intenzione non è, quindi, di slegarla al passato, ma anzi
esaltare tutte le sue caratteristiche e a ciò, ad esempio, tende
la mostra nel parco delle fontane di Hein.
A seguire, Paolo Ciani (AN) ha chiesto come siano stati scelti
gli artisti che hanno esposto e in particolare della mostra
"Instant Europe" costata 145mila euro, ma anche dei rapporti di
collaborazione del direttore Bonami con la Illy caffè. Sviluppare
in questo modo l'arte contemporanea nel nostro territorio - ha
poi aggiunto - sarà solo dannoso. Per decenni la Regione ha
investito sugli artisti locali, poi divenuti famosi anche a
livello nazionale e internazionale, e credo che questa sia la
strada da seguire.
Per Piero Colussi (Citt) non bisogna mai dimenticare, anche
quando si organizzano le mostre, che la villa continua ad essere
visitata soprattutto per il suo valore storico.
Massimo Blasoni (FI) ha ricordato che la villa non è collocata in
un centro urbano, non è agevole raggiungerla e perciò non sarebbe
stato sbagliato puntare a risolvere questo aspetto, ma anche che
nel 2004, a fronte di spese per 2,45 milioni di euro, le entrate
sono state solo pari a 110mila euro. Ha quindi chiesto del
compenso che Bonami percepisce, pure lui dei suoi rapporti di
collaborazione con la Illy caffè, nonché della sorte dei 12
dipendenti precari che lavorano per l'Azienda speciale.
Non è vero che in villa non sia mai accaduto nulla di eclatante -
così Alessandra Guerra (LN) - una per tutte la mostra sui
Longobardi; se poi ci sono stati pasticci è anche perché c'è
stato un susseguirsi di Giunte e maggioranze diverse. La
consigliera ha quindi ripercorso, da ex assessore alla Cultura, i
contratti stipulati dalla Regione per le mostre a villa Manin
soffermandosi agli accordi con la Fondazione Guggenheim. Ha poi
chiesto all'assessore Antonaz del futuro del Centro di
catalogazione, della Scuola di restauro e dell'Accademia di belle
arti.
Villa Manin non contenitore, ma luogo di produzione culturale,
per Giancarlo Tonutti (Margh).
Luca Ciriani (AN) ha chiesto quale sia la politica culturale
della Regione e se è collegata con le politiche del turismo,
perché purtroppo sembrano slegate. Perché - ha detto - investire
migliaia di euro in un Centro di Arte contemporanea quando è un
settore che da noi fa registrare dei flop ed è a meno di 100
chilometri dalla Guggenheim di Venezia ed esiste già a Rovereto?
Non vorrei che fosse nato solo perché prima si è deciso chi
doveva essere il direttore artistico di Villa Manin e poi lo si è
creato in quanto il più adatto alle caratteristiche di quella
persona. Ciriani ha, quindi, fatto presente la mancata attenzione
delle riviste d'arte a Passariano.
Riflessioni sull'opportunità di creare un Centro di Arte
contemporanea a villa Manin e su quali altrimenti potevano essere
le alternative per il territorio sono state fatte, infine, dal
presidente Alzetta, per il quale non è certo la dimensione
demografica che suggella il successo delle iniziative artistiche
e ha sostenuto le scelte dell'assessore Antonaz.
Dall'assessore Antonaz sono, alla fine, giunte le cifre su quanto
le mostre siano costate, facendo anche presenti i due milioni di
euro delle esposizioni organizzate da maggio a novembre 2004:
Capolavori musei di Chicago 669.432 euro; Giovani pittori
contemporanei italiani 83.900; Giochi d'acqua di Jeppe Hein
107.148; Instant Europe 144.500; spazi agli artisti locali
20.000; progetti speciali 96.309. Totale: 1,582 milioni di euro
per mostre che hanno preso il via il 29 maggio scorso. L'arte
contemporanea - ha chiosato l'assessore - ha bisogno di un
periodo di rodaggio.
(immagini alle tv)