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III Comm: audizioni mostre a Villa Manin

31.03.2005
15:46
(ACON) Trieste, 31 mar - RC - Ancora un'audizione in III Commissione consiliare, presieduta da Nevio Alzetta (DS), sulle tematiche legate all'utilizzo di villa Manin di Passariano (UD) dopo quella organizzata proprio nella villa il 23 febbraio scorso.

Abbiamo trovato la legge su villa Manin non attuata, con 7 mostre organizzate in 14 anni, ovvero la villa era praticamente non sfruttata - ha esordito l'assessore alla Cultura, Roberto Antonaz. Oggi le cose sono cambiate, le mostre ci sono, il Centro di Arte contemporanea ha allestito quattro mostre estive in soli tre mesi. La promozione, forse, non è sempre stata adeguata alla portata delle esposizioni, ma siamo corsi ai ripari cambiando l'agenzia che la deve curare.

Ogni espressione politica trova delle critiche da indirizzare alle scelte espositive fatte, ma ciò ogni volta porta solo un danno all'immagine di villa Manin - così Vittorino Boem, che ha ripercorso l'iter della costituzione dell'Azienda speciale di cui è presidente e dell'incarico triennale dato a Francesco Bonami quale direttore artistico del Centro d'Arte contemporanea.

Mi hanno chiamato circa un anno fa - ha detto quest'ultimo - per creare il Centro, gettare le basi di un percorso e non una sola mostra. L'arte contemporanea, secondo me, in Italia vive un buon momento. Al Centro graviteranno mostre, ma anche attività didattiche ed eventi collaterali come convegni e altre discipline quali musica e teatro. Sono mostre che parlano del presente e la grossa sfida è di fare mostre di alta qualità che possano stimolare un pubblico che andava a villa Manin anche per altri motivi. Intenzione non è, quindi, di slegarla al passato, ma anzi esaltare tutte le sue caratteristiche e a ciò, ad esempio, tende la mostra nel parco delle fontane di Hein.

A seguire, Paolo Ciani (AN) ha chiesto come siano stati scelti gli artisti che hanno esposto e in particolare della mostra "Instant Europe" costata 145mila euro, ma anche dei rapporti di collaborazione del direttore Bonami con la Illy caffè. Sviluppare in questo modo l'arte contemporanea nel nostro territorio - ha poi aggiunto - sarà solo dannoso. Per decenni la Regione ha investito sugli artisti locali, poi divenuti famosi anche a livello nazionale e internazionale, e credo che questa sia la strada da seguire.

Per Piero Colussi (Citt) non bisogna mai dimenticare, anche quando si organizzano le mostre, che la villa continua ad essere visitata soprattutto per il suo valore storico.

Massimo Blasoni (FI) ha ricordato che la villa non è collocata in un centro urbano, non è agevole raggiungerla e perciò non sarebbe stato sbagliato puntare a risolvere questo aspetto, ma anche che nel 2004, a fronte di spese per 2,45 milioni di euro, le entrate sono state solo pari a 110mila euro. Ha quindi chiesto del compenso che Bonami percepisce, pure lui dei suoi rapporti di collaborazione con la Illy caffè, nonché della sorte dei 12 dipendenti precari che lavorano per l'Azienda speciale.

Non è vero che in villa non sia mai accaduto nulla di eclatante - così Alessandra Guerra (LN) - una per tutte la mostra sui Longobardi; se poi ci sono stati pasticci è anche perché c'è stato un susseguirsi di Giunte e maggioranze diverse. La consigliera ha quindi ripercorso, da ex assessore alla Cultura, i contratti stipulati dalla Regione per le mostre a villa Manin soffermandosi agli accordi con la Fondazione Guggenheim. Ha poi chiesto all'assessore Antonaz del futuro del Centro di catalogazione, della Scuola di restauro e dell'Accademia di belle arti.

Villa Manin non contenitore, ma luogo di produzione culturale, per Giancarlo Tonutti (Margh).

Luca Ciriani (AN) ha chiesto quale sia la politica culturale della Regione e se è collegata con le politiche del turismo, perché purtroppo sembrano slegate. Perché - ha detto - investire migliaia di euro in un Centro di Arte contemporanea quando è un settore che da noi fa registrare dei flop ed è a meno di 100 chilometri dalla Guggenheim di Venezia ed esiste già a Rovereto? Non vorrei che fosse nato solo perché prima si è deciso chi doveva essere il direttore artistico di Villa Manin e poi lo si è creato in quanto il più adatto alle caratteristiche di quella persona. Ciriani ha, quindi, fatto presente la mancata attenzione delle riviste d'arte a Passariano.

Riflessioni sull'opportunità di creare un Centro di Arte contemporanea a villa Manin e su quali altrimenti potevano essere le alternative per il territorio sono state fatte, infine, dal presidente Alzetta, per il quale non è certo la dimensione demografica che suggella il successo delle iniziative artistiche e ha sostenuto le scelte dell'assessore Antonaz.

Dall'assessore Antonaz sono, alla fine, giunte le cifre su quanto le mostre siano costate, facendo anche presenti i due milioni di euro delle esposizioni organizzate da maggio a novembre 2004: Capolavori musei di Chicago 669.432 euro; Giovani pittori contemporanei italiani 83.900; Giochi d'acqua di Jeppe Hein 107.148; Instant Europe 144.500; spazi agli artisti locali 20.000; progetti speciali 96.309. Totale: 1,582 milioni di euro per mostre che hanno preso il via il 29 maggio scorso. L'arte contemporanea - ha chiosato l'assessore - ha bisogno di un periodo di rodaggio.

(immagini alle tv)